L’INPS è un ente statale che di occupa della raccolta delle trattenute sullo stipendio durante l’attività lavorativa e redistribuisce a “rate” questo capitale accumulato negli anni sotto forma di pensione mensile.
In Italia il pagamento dei contribuiti all’ente previdenziale è obbligatorio: parte dello stipendio guadagnato con il lavoro viene inviato all’INPS direttamente dal datore di lavoro. L’INPS eroga alla popolazione italiana tutti i tipi di pensione, sia quelle da lavoro, che quelle per indennità, che quelle di vecchiaia che le pensioni sociali.
In base a calcoli statistici sulla prospettiva di vita del pensionato e in base all’ammontare dei contributi versati, l’INPS eroga le pensioni. Prima della Riforma Fornero lo Stato, tramite l’Inps, erogava le pensioni su base retributiva, dopo la riforma il regime è diventato contribuitivo, cioè l’ammontare delle pensione percepita si calcola in base ai contributi versati negli anni di attività lavorativa.
In base a questa organizzazione lo Stato prende dei soldi dal lavoratore e si forma un capitale, che assomiglia ad un prestito possiamo dire forzoso infatti il lavoratore non può esimersi dal versamento mensile tramite i contributi. In altre parole ogni lavoratore dipendente è come se avesse un capitale depositato nella “banca stato” e non è possibile gestire questo capitale come se invece fosse in una banca normale, investito in titoli o azioni o semplicemente depositato sul proprio conto corrente.
Dalle banche e dagli istituti di credito questo capitale del lavoratore depositato nelle casse statali è considerato molto sicuro proprio perché il proprietario del versamento non può in alcun modo gestirlo. Questo fattore diminuisce in modo rilevante il rischio agli occhi delle banche e quindi i tassi di interesse sui prestiti per pensionati hanno tassi più convenienti e bassi rispetto a quelli erogati ai lavoratori in attività (come per esempio prestiti e finanziamenti tramite la cessione del quinto che sono garantiti dal TFR. Agli occhi delle banche la ditta datrice di lavoro potrebbe fallire e quindi la banca non ritornerebbe facilmente in possesso del capitale prestato).
Praticamente la maggior parte dei lavoratori italiani sta versando o ha versato in passato i contribuiti all’INPS e quindi gli approfondimenti dei paragrafi seguenti si possono facilmente applicare a tutte le tipologie di prestiti per pensionati:
- prestiti pensionati poste italiane
- prestiti a pensionati senza cessione del quinto
- prestiti per pensionati Enasarco
- prestiti a pensionati Inps
- prestiti pensionati Inpdap
- prestiti a pensionati oltre 80 anni
- prestiti pensionati on line
- prestiti pensionati protestati
- cessione del quinto della pensione
- prestiti pensionati findomestic
- prestiti per pensionati fino a 90 anni
Sommario:
Prestiti per pensionati inps: come si calcola la rata mensile al variare delle imposte sul reddito
Nel paragrafo come vengono decisi numero di rate e ammontare del prestito abbiamo discusso su come vengono decisi dalle banche e dagli istituti di credito l’ammontare della rata, il loro numero e come gioca il fattore anagrafico sull’erogazione di tutti prestiti a pensionati.
Esiste un altro fattore del quale le banche tengono conto per tutelare al massimo il loro capitale prestato: viene considerato anche il regime fiscale e la pressione fiscale in generale.
Negli ultimi anni la pressione fiscale italiana è molto aumentata riducendo sempre di più il reddito percepito. Questo fatto si può chiaramente osservare sulla busta paga di qualsiasi lavoratore dipendente o sulla pensione INPS di qualsiasi lavoratore. Le banche per tutelarsi dalla continua ascesa della pressione fiscale calcolano l’ammontare della rata al netto delle tasse che sono in vigore al momento della richiesta del preventivo.
Se per esempio un pensionato percepisce € 1.000 di pensione lorda (cioè comprensiva di tasse) la banca calcola come se ne percepisse € 700 mensili e calcola la rata che per esempio potrebbe essere di € 200. Se nel corso degli anni, come sicuramente accadrà, la pressione fiscale aumenta, il pensionato non avrà più un reddito mensile netto di € 500 (€ 1000 – € 300 tasse – € 200 rata sul prestito a pensionato), ma ne percepirà € 450 o addirittura € 400 a causa dell’aumento della tassazione.
Quando andate a richiedere un prestito pensionato Inps tenete conto anche del fattore tasse, anche perché la gestione di tutto il Vostro capitale è in mano allo Stato senza alcuna possibilità di evasione o di cambiamento delle condizioni contrattuali con il Tesoro.
Che fare se si scende sotto la soglia di povertà
Alla luce di quanto spiegato nel precedente paragrafo è purtroppo molto facile che dopo quattro o cinque anni il pensionato si veda drasticamente decurtata la pensione sia a causa delle tasse sia per la rata che rimane costante nel tempo.
È necessario in questo caso verificare presso uno sportello INPS se il reddito annuo di cui il pensionato dispone sia sotto la soglia di povertà. Se questo accade è possibile ridiscutere sia con l’ente erogante sia con l’INPS le condizioni contrattuali del proprio prestito o finanziamento a pensionati inps.
È molto comune, quando non si riesce a cambiare i termini contrattuali, che la banca proponga al pensionato un prestito cambializzato per pensionati oppure un consolidamento debiti.
Nel caso di cambiamento dei termini contrattuali si può ottenere o una diminuzione della rata e un aumento del loro numero oppure, in rarissimi casi, un abbassamento del tasso di interesse applicato.
Il consolidamento debiti è invece una sorta di “riassunto” di tutti i prestiti che il pensionato ha acceso negli anni e per i quali si trova a pagare numerose diverse rate. Per accedere al consolidamento debiti è necessario che il pensionato abbia più prestiti.
Prestiti pensionati inps on line
Spesso le persone anziane hanno problemi ad uscire di casa o abitano da sole e non hanno nessuno a cui rivolgersi per far fronte a tutte le piccole e grandi incombenze della giornata.
Sempre più anziani navigano on line anche grazie ai sempre più numerosi punti di accesso al web come per esempio nelle biblioteche che mettono a disposizione anche i device (computer, stampanti e tutto ciò che serve per navigare).
Se siete un pensionato internauta il nostro consiglio è quello di sfruttare le risorse gratuite on line anche per richiedere preventivi gratuiti sul vostro prestito per pensionati. Avendo a disposizioni più preventivi offerti gratuitamente da più istituti di credito e da altri enti erogatori potrete facilmente scegliere il preventivo che meglio risolve e migliora la vostra situazione economica.
Per richiedere un prestito on line trovate tutte le informazioni necessarie in prestiti pensionati on line: la comodità di non spostarsi da casa.
Tramite il web è facile richiedere preventivi gratuiti a più istituti di credito (si consiglia di avere un minimo di 5 preventivi da confrontare) per tutte le categorie di prestiti per pensionati.
Tassi di usura
Sia quando si instaura un prestito, sia quando la tassazione erode la somma concretamente disponibile, sia quando si richiede un preventivo e soprattutto quando si discutono le nuove condizioni come nel caso del consolidamento debiti è necessario controllare che i tassi di interessi applicati non superino i tassi di usura stabiliti annualmente dal Ministero delle Entrate.
È necessario prestare attenzioni oltre all’indicazione dei tassi chiaramente espressi in percentuale anche alle spese accessorie della pratica e a tutte le spese fisse in generale.
I tassi di interesse sono applicati sulla somma prestata e spesso non tengono conto delle spese fisse che è necessario sostenere per ottenere la somma richiesta.
Nel caso che la proposta, in preventivo o addirittura il prestito già instaurato superino i tassi di usura è consigliabile rivolgersi all’Autorità competente allegando alle denuncia anche tutta la pratica in copia.