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Prestiti Cattivi Pagatori

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Prestiti cattivi pagatori

I cattivi pagatori sono le persone che, durante dei finanziamenti in corso, hanno saltato il pagamento di una o più rate e sono stati segnalati nella banca dati del Crif.

Il Crif gestisce il Sistema di Informazioni Creditizie (SIC) attraverso una banca dati in cui sono presenti le richieste di finanziamento, i dati e tutte le informazioni relativi ai prestiti erogati.

Tutte le banche e gli istituti finanziari consultano i dati del Crif per valutare l’affidabilità di chi effettua una richiesta di finanziamento in modo tale da esaminare il grado di indebitamento e l’attendibilità dei clienti.

Chi è segnalato nelle banche dati, ovvero i cattivi pagatori, non ha più la possibilità di accedere ai finanziamenti.

Sommario:

  • Esistono delle possibilità di ottenere prestiti per cattivi pagatori?
  • Prestiti cattivi pagatori: la cessione del quinto
  • Prestiti cattivi pagatori senza cessione del quinto
  • Prestiti veloci cattivi pagatori
  • Prestiti cattivi pagatori senza garante
  • Prestiti cattivi pagatori senza busta paga

Esistono delle possibilità di ottenere prestiti per cattivi pagatori?

Ci sono sicuramente delle soluzioni alternative ma per prodotti finanziari sono richieste ulteriori garanzie.

I cattivi pagatori sono visti dalle banche come soggetti inaffidabili che non hanno onorato un contratto, cioè non hanno tenuto fede all’accordo di finanziamento o prestito stipulato tra loro e una banca.

A causa della loro inaffidabilità tutti gli istituti di credito chiedono sempre ulteriori garanzie che, in caso di mancata restituzione del prestito, permettano loro di rientrare sia del capitale prestato sia degli interessi e delle spese relative.

I cattivi pagatori hanno però a loro disposizione degli strumenti che permettono loro di restituire le somme dovute, questi prodotti finanziari per i cattivi pagatori (anche segnalati al Crif) sono:

  1. La cessione del quinto per cattivi pagatori
  2. I prestiti senza busta paga per cattivi pagatori: social lending, prestito cambializzato e fideiussione
  3. I prestiti veloci per i segnalati al Crif
  4. I prestiti senza garante a cattivi pagatori

Prestiti cattivi pagatori: la cessione del quinto

Nel caso di cattivi pagatori che siano dipendenti, sia statali che di imprese private, o pensionati, la soluzione più comoda e sicura è la cessione del quinto.

Con la cessione del quinto la rata del prestito viene versata direttamente dal datore di lavoro all’ente finanziario trattenendola dalla busta paga del dipendente.

Per la cessione del quinto per pensionati sarà l’Inps o l’Inpdap a trattenere e versare la rata dal cedolino della pensione all’istituto di credito.

I prestiti per cattivi pagatori erogati con la cessione del quinto sono una tipologia di finanziamenti considerati dagli enti creditizi “sicuri” perché la garanzia è triplice:

  • il trattamento di fine rapporto del dipendente
  • l’assunzione a tempo indeterminato
  • la polizza assicurativa rischio vita e impiego

La rata massima che è possibile cedere viene calcolata in base al 20% dell’importo netto della busta paga mentre il TFR accantonato viene vincolato a garanzia del finanziamento.

L’aspetto che per alcune persone può risultare negativo è il fatto che sia il datore di lavoro a versare la rata venendo così a conoscenza della posizione debitoria del proprio dipendente: il problema è comunque superato in quanto esiste la legge sulla privacy (diritto alla riservatezza) a protezione dei dati e delle informazioni personali.

In altre parole se il datore di lavoro o gli addetti alla contabilità del personale rendessero pubblica qualsiasi informazione, sia parziale che totale, sulla cessione del quinto del dipendente, dovrebbero fare i conti con la legge sulla privacy che con i trasgressori non è molto morbida.

I tassi di interesse sono più o meno gli stessi sia per quanto riguarda le banche che le finanziarie, è possibile trovare tassi convenienti chiedendo preventivi alle agenzie finanziarie o compilando le richiesta di preventivo online.

Se si ha già una cessione del quinto è anche possibile il suo rinnovo per avere altra liquidità: il rinnovo della cessione del quinto estingue la cessione in corso, si allunga la durata con la stessa rata oppure con una rata più ridotta.

La cessione del quinto viene considerata la soluzione ai prestiti per cattivi pagatori ma è necessario affidarsi ad un buon consulente per valutare, in generale, la propria situazione finanziaria e le possibili soluzioni offerte dal mercato del credito per migliorarla.

Anche se con la cessione del quinto la rata non può superare il 20% dello stipendio è necessario valutare il grado di indebitamento del cattivo pagatore.

Se sono state saltate delle rate significa che è presente una situazione di indebitamento elevato che potrebbe non risolversi o addirittura peggiorare aggiungendo un ulteriore prestito con la cessione del quinto.

In questo caso è utile valutare il consolidamento debiti per cattivi pagatori oppure utilizzare un fondo di emergenza per chiudere magari una parte dei finanziamenti.

Un’attenta valutazione della propria situazione finanziaria permette di evitare di finire in mano alle agenzie di recupero crediti e non rischiare il sovraindebitamento o il fallimento.

Prestiti cattivi pagatori senza cessione del quinto

La cessione del quinto è uno dei modi per ottenere un prestito ma è rivolto ai dipendenti privati e statali e non è possibile richiederla nel caso di lavoratori autonomi o dipendenti che lavorano in piccole aziende.

I prestiti per cattivi pagatori senza busta paga sono finanziamenti che non tengono conto del reddito derivante da lavoro dipendente e spesso il problema può essere la dimostrazione della percezione di un reddito continuo nel tempo anche se non mensile e la proprietà di beni materiali da ipotecare o impegnare a garanzia del prestito.

I prestiti per cattivi pagatori senza cessione del quinto sono il social lending (prestiti tra privati) e prestiti cambializzati e la fideiussione.

Il social lending mette in contatto via internet le persone fisiche (privati, non aziende) che vogliono prestare soldi e le persone che richiedono il credito tramite un intermediario di social lending che gestisce le richieste.

Il prestito cambializzato consiste nella firma di cambiali che se non pagate possono portare al completo fallimento del debitore poiché essendo un titolo esecutivo il creditore potrà rivalersi per via legale sui beni di proprietà del debitore anche se non messi in garanzia.

Nell’articolo 1936 del Codice Civile si legge: “È fideiussore colui che, obbligandosi personalmente verso il creditore, garantisce (promessa unilaterale) l’adempimento di un’obbligazione altrui. La fideiussione è efficace anche se il debitore non ne ha conoscenza.

La fideiussione è quindi un negozio giuridico in cui il creditore è sicuro di essere pagato dal fideiussore nel caso il debitore non saldi le rate. Il fideiussore è quindi un garante e permette dal debitore di poter avere in prestito più denaro perché ha maggiori garanzie. L’aspetto interessante è che il debitore può anche non sapere che, nel caso di un mancato pagamento, sarà una terza persona a dare i soldi al creditore.

Prestiti veloci cattivi pagatori

Una persona segnalata nelle banche dati ha sicuramente urgenza di ottenere del credito per andare a saldare le rate non saldate di altri finanziamenti in modo da ottenere la cancellazione dal Crif.

I prestiti veloci per cattivi pagatori sono più che altro un’idea pubblicitaria di banche e finanziarie per trovare clienti nuovi, infatti tutti i finanziamenti seguono l’iter standard di qualsiasi richiesta di prestito quindi la tempistica è in linea con quella di qualsiasi prodotto finanziario.

Se un cattivo pagatore richiede un prestito dovrà presentare i documenti e sicuramente integrarli con altri sulle garanzie fornite per esempio, successivamente alla richiesta, per la valutazione della documentazione.

In pratica i prestiti veloci per cattivi pagatori erogati in 24/48 ore sono improbabili.

A volte gli enti che promettono troppi miracoli lo fanno solo per ottenere i dati delle persone per poi rivenderli ad aziende di marketing e/o ai call center.

Prestiti cattivi pagatori senza garante

La garanzia è sempre richiesta dal momento in cui gli istituti di credito devono tutelarsi ed evitare gli insoluti.

I prestiti per cattivi pagatori senza garante possono fare a meno della fideiussione di una persona fisica ma necessitano comunque di garanzie come ad esempio un immobile di proprietà.

Anche nella cessione del quinto è presente la garanzia del TFR accantonato del dipendente che viene bloccato e vincolato al prestito.

Prestiti cattivi pagatori senza busta paga

I prestiti per cattivi pagatori senza busta paga sono finanziamenti che non tengono conto del reddito derivante da lavoro dipendente.

Come per i prestiti senza cessione del quinto, chi non ha reddito derivante da busta paga può provare a richiedere il prestito cambializzato, il social lending o con fideiussione.

Il problema può essere la dimostrazione della percezione di un reddito continuo nel tempo anche se non mensile e la proprietà di beni materiali da ipotecare o impegnare a garanzia del prestito.

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Preventivo cessione del quinto

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Preventivo cessione del quinto

Richiedere un preventivo per cessione del quinto può sembrare un’operazione banale e facile dal momento che basta recarsi in un’agenzia finanziaria oppure compilare un modulo online con i propri dati.

Online è facile trovare i comparatori per la scelta del prestito con il tasso di interesse più conveniente e spesso viene percepita dal consumatore come la via più facile e veloce.

Bisogna considerare anche gli aspetti negativi, il riscontro del comparatore online è automatizzato quindi non ha la capacità di prendere in considerazione tutte le valutazioni e tutti gli elementi che stanno dietro la richiesta di preventivo per cessione del quinto.

Questi dati che non vengono considerati da comparatore sono sia oggettivi (la capacità di reddito di una persona) sia soggettivi (il cliente è in grado di documentare e dimostrare i suoi redditi effettivi?).

Rivolgersi ad una agenzia finanziaria può essere più dispendioso in termini di tempo perché bisogna fissare un appuntamento e organizzarsi con i propri impegni ma può rivelarsi la scelta migliore in quanto si ha a disposizione un consulente in persona che valuta e segue la pratica dall’inizio alla fine.

In alcuni casi il consulente può proporre altre soluzioni che non siano la cessione del quinto, per esempio un prestito delega o un consolidamento debiti.

Il preventivo per cessione del quinto migliore e conveniente si può trovare anche nelle piccole agenzie finanziarie poiché le piccole agenzie hanno meno costi e possono permettersi di lavorare a tassi davvero vantaggiosi per il cliente.

Nelle piccole agenzie il cliente è conosciuto con il proprio nome e con la propria storia, spesso si parla sempre con la stessa persona che segue la persona dalla fase di richiesta fino all’erogazione del finanziamento.

Sommario:

  • Cessione del quinto preventivo immediato
  • Simulazione cessione del quinto
  • Prestiti quinto dello stipendio veloci
  • Cessione del quinto più conveniente e a miglior tasso

Cessione del quinto preventivo immediato

Per avere un preventivo immediato della cessione del quinto può essere utile utilizzare i comparatori online, basta compilare il relativo form.

I comparatori sono degli utili strumenti per conoscere in linea di massima a quanto ammonta il finanziamento che una banca può concedere (1000 o 10,000?), quanto sia la rata massima, in quanto tempo è più conveniente saldare il prestito in base alla rata massima che il cliente è in grado di pagare al mese.

Il comparatore inoltre mostra quali siano nel dettaglio le varie condizioni applicate.

Si devono però sempre tener presenti le osservazioni sui limiti dei comparatori di prestiti espresse nel paragrafo precedente.

I comparatori automatici, soprattutto per trovare le condizioni a tassi convenienti, vengono percepiti dai consumatori, grazie alla pubblicità che si vede in televisione, come il più veloce e migliore, ma non sempre si rivelano tali.

I comparatori online anche se sono all’avanguardia rimangono comunque dei metodi automatizzati per fornire una risposta immediata all’utente che compila il form, come ad esempio una lista di banche e finanziarie con la relativa rata e tasso di interesse più basso al più alto.

La lista di banche e finanziarie con la rata e tasso di interesse è il preventivo immediato per la cessione del quinto, l’utente può così scegliere a chi inoltrare la richiesta di finanziamento.

L’elemento negativo dei comparatori è che tra la semplice richiesta di preventivo immediato e l’apertura della pratica di finanziamento c’è un’enorme differenza.

I comparatori online non tengono conto dell’effettiva situazione finanziaria, di sovraindebitamento del cliente, di eventuali protesti e pignoramenti, dei criteri aziendali e della copertura della polizza assicurativa per l’approvazione del prestito, dell’ammontare del TFR accantonato, e di molti altri fattori anche soggettivi.

Il preventivo immediato per la cessione del quinto è un espediente pubblicitario sia per trovare nuovi clienti e sia per riempirli successivamente e quotidianamente di pubblicità (molto spesso risultante al pari dello spam).

È da sottolineare il fatto che una volta inseriti i vostri dati nel form del comparatore, viene richiesta l’autorizzazione per la privacy. Se viene negata il comparatore non può, per legge utilizzare i vostri dati sensibili e quindi non può inviarvi il preventivo.

Una volta data l’autorizzazione all’utilizzo dei dati personali questi sono a disposizione del gestore del sito di comparazione e i dati possono essere venduti ad aziende che si occupano di marketing e di telemarketing.

È sempre possibile cancellarsi da questi elenchi, ma nel caso il vostro nome e i vostri dati sensibili siano stati venduti a terzi, che stilano una nuova banca dati, cancellarsi diventa un po’ più difficoltoso.

Simulazione cessione del quinto

La simulazione della cessione del quinto non è altro che un’elaborazione ipotetica e fittizia eseguita da un programma informatico dell’importo netto erogato, della rata mensile e del piano di ammortamento.

Online si trovano vari simulatori della cessione del quinto, anche i comparatori online sono basati su un programma di simulazione della cessione del quinto.

Per elaborare una simulazione della cessione del quinto, senza perdere tempo a cercarli in internet magari lasciando i propri dati o l’email, basta utilizzare un foglio in excel, esistono dei modelli e template gratuiti per il calcolo dei prestiti (sul sito di Microsoft Office si trova un modello gratuito per il calcolo del prestito e/o mutuo).

Prestiti quinto dello stipendio veloci

Per alcune persone l’urgenza di ottenere liquidità per andare ad ripianare i problemi finanziari è il fattore più importante.

È la fretta che spinge l’utente a cercare la soluzione veloce online perché si crede, anche a causa di pubblicità a volte ingannevoli, che grazie ai comparatori online sia tutto immediato.

Per ottenere i prestiti del quinto dello stipendio veloci affidandosi al canale di internet si rischia di avere a che fare direttamente con il personale dei call center.

Spesso gli operatori telefonici/online non sono competenti né qualificati e si limitano a leggere da terminale le note relative la richiesta di finanziamento, un po’ come accade nelle assicurazioni online o con gli operatori telefonici (Tim, Vodafone, eccetera).

La tempistica per una cessione del quinto erogata velocemente si attesta sui 15 – 20 giorni se non ci sono problemi di documentazione.

Ovviamente affidandosi ad operatori online i tempi si allungano perché la loro mansione è rispondere velocemente al cliente ma questo contrasta con il seguire la pratica di ogni cliente e quindi con la conoscenza delle problematiche. Ogni volta dovrete parlare con una persona diversa e dovrete raccontare ancora una volta dall’inizio tutta la vostra storia.

Di solito c’è un ufficio apposito preposto a seguire le pratiche e le relative problematiche, il backoffice, quindi è inutile domandare o arrabbiarsi con gli operatori del numero verde o con quelli online in quanto si limitano a leggere le note relative lo status della pratica.

Il backoffice avendo molte pratiche da gestire non può seguire direttamente e personalmente ogni cliente, in questo caso i clienti sono solo numeri e non persone con problemi di urgenza e a rischio di sovraindebitamento.

L’unica soluzione è rivolgersi direttamente alle agenzie finanziarie poiché sarà l’agente stesso a seguire tutta la pratica, rispondere alle domande dei clienti e impegnarsi ad erogare la cessione il più velocemente possibile.

Cessione del quinto più conveniente e a miglior tasso

Di seguito riportiamo le 5 differenze tra una cessione del quinto richiesta in una banca e una richiesta ad una finanziaria. È molto importate conoscere queste differenze, in alcuni casi sostanziali, per individuare non solo quale sia il preventivo migliore per il tuo prestito, ma anche per non avere sorprese di spese “nascoste” quando il finanziamento viene erogato soprattutto nel caso dei prestiti per cattivi pagatori.

Si ricorda che non sempre il tasso più conveniente corrisponde al miglior prestito!

  • le finanziarie hanno criteri più elastici rispetto le banche, non consultano le banche dati del Crif e oltre a concedere la cessione del quinto con la rata massima del 20% dello stipendio possono affiancare anche il prestito delega ovviamente quando sia possibile.
  • Mediamente le finanziarie offrono la cessione del quinto a tassi più bassi a parità di servizi accessori erogati.
  • le banche hanno criteri molto più restrittivi e selettivi come ad esempio il totale dei finanziamenti inclusa cessione del quinto non può superare il 30% dello stipendio (per evitare il sovraindebitamento e magari per evitare di saltare le rate di un prestito che si ha proprio con la banca stessa), il Crif viene comunque consultato per capire il livello di indebitamento, e se il cliente ha protesti.
  • le banche hanno la possibilità di controllare e vigilare la situazione finanziaria del cliente e in base alla situazione concedere o non concedere ulteriori prestiti, basta immaginare se si è già correntisti, si ha già un mutuo in corso con la banca stessa, se si posseggono libretti di deposito, polizze, titoli, stessa cosa per il coniuge e i figli.
    In questo caso la banca conosce non solo la situazione economica e finanziare del cliente, ma è a conoscenza del reddito di tutta la famiglia… in caso di protesto o iscrizione al Crif, questi dati “correlati” sono molto importanti per il creditore.
  • alcune banche non erogano direttamente la cessione del quinto ma si appoggiano ad altri istituti di credito, questo penalizza i tassi di interesse perché tendono ad essere meno convenienti (banca e istituto finanziario erogatore ci devono guadagnare) per esempio la cessione del quinto offerta da BancoPosta non viene erogata direttamente, viene erogata da Bnl Finance Spa, in altre parole i tassi di interessi che il cliente dovrà pagare devono coprire le spese sia di BancoPosta che di BNL.

Per trovare la cessione del quinto più conveniente i passi da seguire sono i seguenti:

  1. controllare i tassi effettivi globali medi (TEGM) sul sito della Banca d’Italia in modo da avere un’idea della media dei tassi e dei tassi soglia che banche e finanziarie dovrebbero applicare.
  2. utilizzare un foglio in excel per abbozzare una simulazione del calcolo della rata e del netto erogato per la cessione del quinto in modo da avere un’idea di quanto potrebbe essere la rata e modificarla in base alle entrate e uscite del reddito familiare per evitare una situazione di sovraindebitamento.
  3. utilizzare i simulatori e comparatori online (preferibilmente senza lasciare i propri dati personali altrimenti si potrebbe essere sommersi quotidianamente da comunicazioni commerciali automatizzate) giusto per avere un’idea delle proposte commerciali, dei tassi di interesse e rata.
  4. preparare tutta la documentazione necessaria (busta paga, cedolino della pensione, CUD, contratti di cessioni del quinto o deleghe in corso).
  5. recarsi nelle agenzie finanziarie o rivolgersi ad un agente in attività finanziaria per avere dei preventivi precisi e personali in base alla propria situazione finanziaria e alla documentazione reddituale presentata.
  6. confrontare 2 o più preventivi e scegliere quello più conveniente e al miglior tasso.

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Cessione del Quinto dello Stipendio: la Guida Completa 2020

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Cessione del quinto

Hai la necessità di avere un prestito con una cessione del quinto dello stipendio?

Sai davvero come funziona questo tipo di finanziamento?

Come calcolare i tassi di interesse più convenienti e le migliori condizioni?

A cosa bisogna stare attenti quando si sceglie la cessione del quinto?

Quali sono i rischi di un finanziamento di questo tipo?

In questo articolo troverai tutto quello che devi sapere per aprire una cessione del quinto, i pro e i contro di questo tipo di finanziamento, cosa valutare, a chi rivolgersi nel corso di quest’anno 2020.

Sommario:

    • Che cos’è la cessione del quinto dello stipendio?
    • Normativa
    • Quali sono i requisiti per richiedere la cessione del quinto?
    • Le 5 fasi dalla richiesta del prestito con cessione del quinto
    • Come funziona e quali sono i vantaggi?
    • Quali sono i rischi?
    • Quali sono i documenti che servono?
    • Si può annullare o recedere dal contratto di cessione del quinto?
    • A chi mi rivolgo per fare un reclamo?
    • Calcolo cessione del quinto dello stipendio
    • Che cosa è il rinnovo della cessione del quinto?
    • Preventivo: dove conviene e a chi richiederlo?

Che cos’è la cessione del quinto dello stipendio?

La cessione del quinto dello stipendio è un tipo di finanziamento in cui il rimborso della rata non può superare 1/5 dello stipendio netto mensile, la rata è versata direttamente dal datore di lavoro che la trattiene l’ammontare dalla busta paga del dipendente.

Questa modalità di finanziamento viene concessa solo a determinate categorie di lavoratori:

    • Dipendenti privati
    • Dipendenti pubblici
    • Pensionati INPS
    • Pensionati INPDAP
    • Pensionati IPOST

La durata varia da un minimo di 24 mesi fino ad un massimo di 120 mesi.

Normativa

Alla cessione del quinto fa riferimento alla normativa del D.P.R. 5 gennaio 1950 n. 180 e al successivo regolamento attuativo, il D.P.R. 28 luglio 1950, n. 895.

Dal momento che è garantita dalla legge il datore di lavoro non può impedire l’esecuzione se un dipendente richiede questo tipo di prestito.

Le altre norme importanti di riferimento sono:

    • Regio Decreto 29/07/1914 n. 850
    • Legge 24/12/1993, DL 29/04/1994, Legge 05/01/1996 n. 25
    • Circolare n. 46 del 08/08/1996
    • Circolare n. 63 del 16/10/1996
    • Codice civile: Art. 1260, Art. 1198, Art 1723
    • D.Lgs. 141/2010

Tutta la normativa è attualmente valida (nel 2020).

Quali sono i requisiti per richiedere la cessione del quinto?

Il primo dei requisiti necessari è l’essere assunto a tempo indeterminato (a tempo pieno oppure anche part-time) presso:

    • Stato
    • Azienda Privata
    • Ente Pubblico
    • Ente Parastatale
    • Azienda concessionaria di un servizio di trasporto e comunicazioni

È richiesto essere maggiorenni e di godere di un buono stato di salute.

Non è possibile ottenere la cessione del quinto in questi casi:

    • Aspettativa, malattia, gravidanza
    • Quando si è soggetti ad obbligo di leva
    • In caso di provvedimenti disciplinari o penali in corso
    • Quando si è in cassa integrazione guadagni o in mobilità

Nel caso l’assunzione sia a tempo determinato la scadenza del finanziamento non deve superare la fine del contratto di lavoro.

Le 5 fasi dalla richiesta del prestito con cessione del quinto

    • Fase 1 : il cliente presenta carta di identità, codice fiscale, ultime due buste paga e CUD, la finanziaria o banca elabora una proposta di preventivo e consegna i fogli informativi, il cliente, se è interessato, sottoscrive l’autorizzazione al trattamento dei dati.
    • Fase 2 : viene recapitato al datore di lavoro un documento da compilare, il certificato di stipendio, l’azienda compila questo documento con i dati relativi a stipendio, stato di lavoro, TFR etc.
    • Fase 3 : la banca o finanziaria non appena ricevuto il certificato di stipendio analizza la richiesta di cessione del quinto, nel caso sia positiva avvisa il cliente e prepara tutta la documentazione (polizza assicurativa, contratti, informativa sui contratti di assicurazione) che andrà firmata dal cliente stesso.
    • Fase 4 : una volta firmata tutta la documentazione, la finanziaria registra i contratti e li notifica all’azienda per posta raccomandata A/R, l’azienda riceve la copia del contratto e l’atto di benestare che dovrà compilare, firmare e restituire alla finanziaria o banca. L’atto di benestare è il documento importante, serve a liquidare la pratica di cessione del quinto.
    • Fase 5 : quando la finanziaria riceve l’atto di benestare procede con la liquidazione, cioè concretamente stacca l’assegno dell’importo dovuto per il cliente.

Come funziona e quali sono i vantaggi?

Vediamo come funziona e i vantaggi della cessione del quinto dello stipendio:

    • Non sono richieste le motivazioni per le quali si apre il finanziamento, il denaro quindi può essere utilizzato per qualsiasi finalità senza dare nessuna giustificazione a nessuno (ad esempio spese per il dentista, comprare auto nuova, comprare dei mobili…).
    • Non servono garanzie come la firma di un garante dal momento che la rata è versata dall’azienda che la decurta dalla busta paga. Come ulteriore sicurezza il TFR (trattamento di fine rapporto) verrà utilizzato a copertura del debito residuo del finanziamento nel caso in cui per qualsiasi motivo dovesse terminare il rapporto di lavoro.
    • La polizza assicurativa obbligatoria copre il residuo debito del prestito in caso di rischio vita e rischio impiego.
    • La cessione del quinto è concessa anche a chi è cattivo pagatore ovvero è segnalato al Crif, Experian o Ctc a causa di ritardi nel pagamento di altri finanziamenti stipulati, oppure anche in presenza di pignoramento.

Quali sono i rischi?

I rischi sono connessi al tasso di interesse (TAN) applicato dalle banche o finanziarie e ai relativi costi che andranno ad aumentare il TAEG:

    • Della polizza assicurativa
    • Del mediatore o agente che interviene nella mediazione della cessione del quinto dello stipendio: hanno diritto ad una provvigione che deve essere chiaramente indicata nel contratto
    • Eventuali costi di bonifico mensile della rata, può capitare che l’azienda decurti dalla busta paga mensile del dipendente anche l’importo del bonifico
    • Spese di recupero del credito e di mora, nel caso di mancato versamento di una o più rate
    • Costi per le comunicazioni periodiche (ad esempio il rendiconto annuale)
    • Costo per l’estinzione anticipata della cessione del quinto

Quali sono i documenti che servono?

I documenti necessari sono:

    • la carta di identità non scaduta e il codice fiscale
    • le ultime 2 buste paga
    • il CUD
    • il cedolino della pensione, se pensionato
    • eventuale altra documentazione come ad esempio l’estratto contributivo del fondo pensione, certificati di rientro dalla malattia, attestato di servizio, conteggio di estinzione

Si può annullare o recedere dal contratto di cessione del quinto?

È possibile recedere dal contratto ed esercitare il diritto di ripensamento inviando per raccomandata a/r una comunicazione di annullamento della pratica di cessione del quinto dello stipendio entro 14 giorni dalla data della sottoscrizione del contratto.

A chi mi rivolgo per fare un reclamo?

Per effettuare un reclamo si invia una lettera raccomandata a/r all’Ufficio Reclami della banca o finanziaria che dovrà rispondere entro 30 giorni.

Se non si dovesse ricevere nessuna comunicazione allora si può presentare ricorso all’ABF (Arbitrio Bancario Finanziario) che è un sistema di risoluzione delle controversie che possono sorgere tra i clienti e le banche e gli altri intermediari.

Calcolo cessione del quinto dello stipendio

Come si calcola il quinto dello stipendio? Il calcolo è semplice:

    • stipendio lordo mensile (di solito è indicato in busta paga) si moltiplica per 13
    • il risultato si divide per 12 ottenendo il reddito lordo mensile
    • reddito lordo mensile meno il 27% (aliquota IRPEF), si ottiene il reddito mensile netto
    • reddito mensile netto diviso 5, si ottiene il quinto massimo cedibile

Per esempio, dalla busta paga lo stipendio lordo risulta € 1.588,63 allora eseguo i calcoli:

    • € 1.588,63 x 13 = € 20.652,19 reddito lordo annuale
    • € 20.652,19 : 12 = € 1.721,01 reddito lordo mensile
    • € 1.721,01 – 27% = € 1.256,33 reddito netto mensile
    • € 1.256,33 : 5 = € 251,26 quinto massimo cedibile

Questo calcolo serve per avere un’idea del quinto cedibile, in ogni caso le banche e le finanziarie si basano sul calcolo del quinto massimo cedibile che risulta dal certificato di stipendio dichiarato dal datore di lavoro.

Che cosa è il rinnovo della cessione del quinto?

Il rinnovo della cessione del quinto è l’operazione finanziaria in cui si estingue il residuo debito dell’attuale cessione del quinto e si allunga l’attuale durata per ottenere altra liquidità.

Per effettuare il rinnovo è necessario che sia trascorso il 40% della durata dell’attuale cessione del quinto in corso, per esempio se la durata è 84 mesi sarà possibile effettuare il rinnovo dopo aver pagato 34 rate.

Solo nel caso di cessioni con durata di 60 mesi è possibile il rinnovo anticipato senza che sia trascorso il 40% cioè 24 rate, sarà quindi possibile il rinnovo già dopo aver pagato 12 rate.

Preventivo: dove conviene e a chi richiederlo?

Per ottenere un preventivo conveniente è possibile rivolgersi alle banche e finanziarie oppure online, solitamente richiedere un preventivo di cessione del quinto online può far risparmiare tempo ed è possibile trovare tassi molto vantaggiosi rispetto le classiche agenzie o filiali.

I tassi di interesse TEGM del 2020 si trovano pubblicati sul sito Banca d’Italia e vengono aggiornati ogni trimestre.

Prima di scegliere bisogna confrontare più preventivi tra loro e verificare che il tasso di interesse sia in linea con i tassi effettivi globali medi rilevati dalla Banca d’Italia (che ha il compito di vigilanza sul sistema bancario e finanziario) ogni 3 mesi.

In breve

Che cos’è la cessione del quinto dello stipendio?

Quali sono i rischi e i vantaggi?

Come scegliere il miglior tasso di interesse?

FONTI

ABF – Arbitrio Bancario Finanziario: http://www.arbitrobancariofinanziario.it

Tassi effettivi globali medi (TEGM) – Vigilanza Bancaria: http://www.bancaditalia.it/compiti/vigilanza/compiti-vigilanza/tegm/index.html

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Consolidamento Debiti Cattivi Pagatori: come ottenerlo?

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Consolidamento debiti cattivi pagatori

Se sei cattivo pagatore e stai lottando contro i debiti sicuramente stai pensando se esiste un modo per pagare tutte le rate dei finanziamenti e le spese di casa che ogni mese non fanno altro che accumularsi.

La soluzione migliore per risolvere il tuo problema è il consolidamento debiti per cattivi pagatori che ti aiuterà ad eliminare tutti i prestiti in corso in modo da avere un solo finanziamento e una sola rata mensile fissa da pagare.

Le banche e le finanziarie fanno parecchia pubblicità al prestito di consolidamento debiti promuovendone la convenienza e la facilità dell’operazione ma tutti questi vantaggi riportati nelle condizioni pubblicitarie non sempre si riscontrano nella realtà.

I finanziamenti concessi senza garanzie non vengono approvati dalle banche specialmente se si è iscritti al Crif e quindi si sono saltate 2 o più rate.

Il consolidamento debiti cattivi pagatori è un finanziamento che presenta tassi di interesse più onerosi rispetto al classico prestito personale ma è comunque possibile trovare qualche offerta vantaggiosa, basta affidarsi ad un buon professionista del credito.

Sommario:

  • Banche per consolidamento debiti cattivi pagatori
  • Agenzie per consolidamento debiti
  • Consolidamento debiti senza garante
  • Consolidamento debiti cattivi pagatori autonomi
  • Mutuo liquidità cattivi pagatori
  • Esposizione consolidamento debiti
  • Consolidamento debiti online

Banche per consolidamento debiti cattivi pagatori

Tra le varie modalità per richiedere un consolidamento debiti per cattivi pagatori è possibile rivolgersi alle banche ma in questo caso prima di decidere di avviare una richiesta è doveroso considerare i vantaggi e gli svantaggi.

Di solito si tende a far richiesta direttamente alla banca che ci ha già concesso dei prestiti senza considerare che, essendo istituzioni creditizie, per la maggior parte dei casi non accettano richieste di cattivi pagatori.

Nel caso la banca abbia un prodotto finanziario da “vendere” al cliente per consolidare i debiti chiederà dei tassi d’interesse più alti poiché il merito creditizio del cliente risulterà insufficiente a garantire il consolidamento.

Inoltre a copertura del credito è prassi diventata comune proporre al cliente la sottoscrizione di una polizza assicurativa a copertura dei danni per invalidità da infortunio o malattia e perdita di impiego.

Il premio della polizza è da pagarsi anticipatamente, la banca può anche suggerire al cliente di chiedere un importo più alto attraverso la richiesta di consolidamento debito proprio per andare a finanziare l’importo della polizza!

Il vantaggio delle banche è il seguente: vendere 2 prodotti finanziari, il consolidamento debiti e la polizza assicurativa.

Dal momento che la banca riceverà una richiesta di consolidamento debiti da parte di un cattivo pagatore sicuramente chiederà ulteriori garanzie: potrà richiedere la seconda firma di un garante, dei pegni o ipoteche su beni materiali di proprietà come ad esempio la casa.

In caso estremo in sostituzione del prodotto consolidamento debiti le banche potrebbe proporre la cessione del quinto per cattivi pagatori: in questo caso la garanzia del finanziamento è la somma del tfr accantonata e la polizza rischio vita e rischio impiego.

Nel caso della cessione del quinto la banca avrebbe numerosi vantaggi: il tfr sarebbe vincolato al finanziamento assieme alla polizza, nel caso non dovessero bastare a coprire il debito ovviamente si procede al recupero crediti (per esempio, essendo già clienti della banca, potrebbe facilmente pignorare il conto corrente o/e i libretti di risparmio).

Agenzie per consolidamento debiti

Se da una parte ci sono le banche dall’altra ci sono le agenzie per consolidamento debiti cattivi pagatori che offrono soluzioni per chi ha saltato il pagamento delle rate ed è iscritto al Crif.

Le agenzie per consolidamento debiti possono essere finanziarie che hanno filiali in varie zone dell’Italia oppure agenti in attività finanziaria con il proprio ufficio.

Il prodotto principale è la cessione del quinto e la delega per i cattivi pagatori, le agenzie hanno criteri di valutazione più elastici rispetto le banche, come ad esempio il reddito minimo di sopravvivenza che per le banche è importante e che spesso è la causa principale del rifiuto della richiesta di cessione del quinto.

I tassi di interesse sono in linea con quelli praticati dalle banche, non c’è differenza ma in agenzia è possibile trovare delle condizioni vantaggiose grazie alle convenzioni stipulate con aziende private, ministeriali, Inps, Inpdap e con le assicurazioni.

Un altro vantaggio nel richiedere il consolidamento debiti cattivi pagatori alle agenzie è avere un consulente dedicato, non si deve penare la lunga attesa come quando si richiede un appuntamento con il direttore della banca.

Mentre la banca ha la “supervisione finanziaria” dei propri clienti (vedi i movimenti del conto corrente, i libretti di risparmio, le polizze sottoscritte, il mutuo…) nelle agenzie per consolidamento debiti si ha tutta la libertà di non essere vigilati.

Negli ultimi anni si propongono anche le agenzie di debito che promettono di eliminare il sovraindebitamento e di consolidare i debiti.

Le agenzie di debito non sono altro che studi legali di avvocati che hanno come scopo il guadagno sulla consulenza/assistenza nella gestione del debito del cattivo pagatore e non sull’erogazione del finanziamento di consolidamento debiti.

Questi studi legali si occupano delle problematiche relative al recupero crediti, per esempio nel saldo e stralcio del debito, nel blocco momentaneo del pignoramento di immobili, eccetera.

Spesso si leggono delle opinioni negative dei cattivi pagatori sulle agenzie di debito (studi legali) che nella pratica si fanno pagare la parcella pur sapendo di non riuscire ad eliminare completamente tutti debiti e le problematiche legali del recupero crediti.

È ovvio che se una banca concede un prestito e il debitore finisce nel recupero crediti non è interesse della banca cancellare il credito prestato ma è quello di riottenerlo con tutti i mezzi possibili.

Consolidamento debiti senza garante

Il consolidamento debiti senza garante non sempre è possibile ottenerlo, dipende molto dalla cifra richiesta, se serve un consolidamento debiti da 75.000,00 euro sarà difficile ottenerlo con una cessione del quinto in quanto la rata dovrebbe aggirarsi sulle 850,00 euro.

La soluzione più probabile è l’ipoteca di un bene materiale a garanzia del consolidamento debiti oppure il prestito cambializzato.

Per importi elevati è necessaria la garanzia, un’alternativa è l’utilizzo di un fondo di emergenza che negli anni si è riusciti ad accantonare per i casi di bisogni urgenti.

Consolidamento debiti cattivi pagatori autonomi

Per gli autonomi non c’è molta scelta dal momento che non è possibile richiedere la cessione del quinto.

Il consolidamento debiti per cattivi pagatori autonomi si può effettuare con il prestito cambializzato oppure se il debitore ha delle proprietà potrebbe pensare di vendere un immobile e con i soldi chiudere i finanziamenti o una parte di questi.

Mutuo liquidità cattivi pagatori

Quando si diventa cattivi pagatori è quasi impossibile accedere al credito soprattutto per importi considerevoli.

Il mutuo di liquidità per cattivi pagatori è praticamente un’illusione, non è fattibile erogare per esempio 200 mila euro di finanziamento a chi ha delle rate non pagate ed è iscritto al Crif.

Se le rate fossero state saldate ma risultasse ancora l’iscrizione come cattivo pagatore qualche agenzia finanziaria potrebbe andare incontro al richiedente per la concessione di un mutuo di liquidità nel caso in cui dimostrasse con i documenti i pagamenti effettuati delle rate arretrate.

Le banche di sicuro non si impegnerebbero a prestare somme a chi risulta iscritto al Crif perché verrebbe considerato come debitore ad alto rischio di insolvenza.

Esposizione consolidamento debiti

Se il debitore ha un’esposizione complicata a causa dei ritardi di pagamento dei vari finanziamenti che ha in corso dovrebbe cercare una soluzione per diminuire le rate totali mensili che deve esborsare.

Il consolidamento debiti è una soluzione per eliminare un’alta e complessa esposizione debitoria e per non finire nel sovraindebitamento.

Non è facile ottenere il consolidamento quando si è cattivi pagatori, è necessario agire in tempo prima che si accumulino troppe rate arretrate, l’ideale è cogliere i primi segnali di difficoltà nel pagamento dei finanziamenti in modo da poter rivolgersi tempestivamente ad una agenzia finanziaria per diminuire l’importo complessivo di tutti i prestiti.

Consolidamento debiti online

È possibile confrontare vari preventivi online e trovare il consolidamento debiti online più economico, si possono inviare più richieste di preventivo compilando il form online oppure prenotare una consulenza direttamente in agenzia.

L’unica accortezza a cui bisogna prestare attenzione durante le richieste di preventivo è l’evitare di firmare l’incarico poiché permetterebbe all’agenzia o banca di mandare avanti la pratica per poi avere l’onere di annullarla trovandosi la richiesta di pagamento delle spese da parte degli enti creditizi.

I preventivi online sono utili anche per avere un’idea dell’importo della nuova rata e della durata del consolidamento debiti e per rendersi conto se sarà possibile estinguere tutti o una parte dei finanziamenti che si hanno attualmente in corso.

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Prestiti a Protestati Autonomi

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Prestiti protestati autonomi

I prestiti a protestati autonomi forniscono un valido aiuto e supporto alla propria attività imprenditoriale.

I commercianti, gli artigiani e in generale i piccoli imprenditori si trovano tutti i giorni davanti a conti da saldare, a ri.ba. in scadenza o peggio insoluta, a bollette da pagare e ad attrezzature da aggiustare, non pagare poi degli stipendi ai dipendenti e alla consulenze come per esempio il commercialista.

Pur essendo iscritti al registro dei protestati è necessario mandare avanti la propria attività lavorativa e quindi accedere ad un finanziamento per protestati è assolutamente indispensabile.

La condizione per ottenere i prestiti a protestati lavoratori autonomi è quella di avere un reddito dimostrabile con un entrata fissa regolare o eventualmente essere titolari di una pensione, essendo protestati.

La finanziaria o la banca richiederà ulteriori garanzie, ad esempio un garante che abbia un reddito da lavoro autonomo o dipendente oppure un bene proprio come per esempio un immobile, un autoveicolo.

Per i prestiti personali a protestati autonomi è necessaria la firma di un garante (il coniuge o un parente) che nel caso di mancato pagamento andrà a saldare la rata o le rate in sostituzione del lavoratore autonomo richiedente nel caso abbia saltato una o più rate.

L’istituto finanziario o bancario che valuterà il prestito per autonomi protestati potrebbe concedere il finanziamento tramite pagamento di cambiali (leggi prestiti cambializzati a protestati) che essendo titoli esecutivi consentono l’esecuzione forzata per recuperare la somma dovuta avvalendosi anche sui beni di proprietà del lavoratore autonomo.

Il lato positivo è l’ottenimento della somma di denaro richiesta come finanziamento a protestati autonomi che potrà essere usata per dare la continuità alla propria attività economica, quello negativo è l’avere un tasso di interesse più alto a causa dell’elevato rischio della fattiva e concreta restituzione del finanziamento e l’esecuzione forzata in caso di mancato pagamento.

È possibile risparmiare sul tasso di interesse richiedendo il prestito a protestati autonomi subito on line compilando le richieste di finanziamento, in questo modo si potrà valutare la miglior proposta e scegliere il prestito al tasso più favorevole.

Per trovare il prodotto finanziario più adatto al proprio caso personale e per farsi un’idea generale sulle proposte e sulle condizioni contrattuali offerte dal mercato finanziario è utile leggere il paragrafo CONSIGLI UTILI PER RICHIEDERE UN VANTAGGIOSO PRESTITO PER PROTESTATI, troverete consigli concreti che certamente vi aiuteranno a risolvere il vostri problemi economici.

Sommario:

  • Prestiti a protestati autonomi: come richiedere altri finanziamenti se mi hanno rifiutato un prestito?
  • Prestiti a protestati lavoratori autonomi: i giovani imprenditori
  • Prestiti autonomi protestati: un aiuto anche all’imprenditoria femminile

Prestiti a protestati autonomi: come richiedere altri finanziamenti se mi hanno rifiutato un prestito?

Quando viene dato l’incarico (firmando la documentazione necessaria) ad un istituto finanziario o bancario di valutare la pratica per i prestiti a protestati autonomi può capitare che questa venga rifiutata e respinta con esito negativo.

In questi casi l’esito negativo viene registrato nelle banche dati e la cancellazione avverrà automaticamente dopo trenta/quaranta giorni.

Per dare l’incarico ad un altro istituto è consigliabile attendere la cancellazione automatica altrimenti se ci si rivolge ad un altro istituto a procedere con la valutazione della richiesta di finanziamento a protestati autonomi l’esito sarà sicuramente negativo perché non sono ancora passati i giorni necessari per la cancellazione automatica dal Crif come cattivo pagatore.

Se non si attende la cancellazione automatica si rischia di “collezionare” richieste con esiti negativi una dietro l’altra peggiorando e aggravando la propria posizione.

Richiedi il preventivo per i prestiti ad autonomi protestati online risparmiando tempo e confrontando le varie condizioni ma ricorda di non accumulare troppi esiti negativi nelle banche dati, tra le varie proposte online scegli quella più realizzabile e concreta.

Per evitare una lunga lista di esiti negativi sono molto utili i simulatori di finanziamenti e prestiti a autonomi.

I simulatori on line sono del tutto anonimi e ti permetteranno di raccogliere e sondare tutte le soluzioni che il mercato ti offre per risolvere il tuo caso personale o aziendale.

Una volta che ti sarai fatto un’idea in generale ti sarà facile vedere a colpo d’occhio se un preventivo che ti sarà proposto da una banca sarà conveniente o meno e questo ti permetterà di risparmiare moltissimo e prezioso tempo.

Prestiti a protestati lavoratori autonomi: i giovani imprenditori

I giovani imprenditori sono il futuro dell’economia ma molto spesso, a causa di imprevisti ed ostacoli, si ritrovano iscritti nel registro dei protesti.

Per questo motivo è fondamentale ottenere dei prestiti a protestati lavoratori autonomi per potenziare e sviluppare la struttura aziendale o per trasformare la propria attività a favore di un nuovo settore.

Anche i giovani imprenditori possono ottenere i prestiti per autonomi protestati effettuando la richiesta di prestiti veloci a protestati, prestiti cambializzati a protestati e prestiti personali a protestati.

In generale è possibile accedere a finanziamenti con pagamento tramite cambiali perché essendo titoli esecutivi gli istituti di credito hanno la garanzia per il recupero della somma anche se il tasso di interesse è maggiore per il lavoratore autonomo protestato.

Se però si ha a disposizione come garanzia una terza persona, un bene strumentale, o una casa o un capannone o un negozio l’istituto di credito potrà concedere un prestito a protestati autonomi con rimborso della rata a scadenza mensile.

Richiedi ora online i prestiti per protestati autonomi senza perdite tempo, potrai confrontare in modo facile, chiaro e veloce le varie proposte che riceverai e scegliere la più vantaggiosa in tasso di interesse e velocità di erogazione.

Prestiti autonomi protestati: un aiuto anche all’imprenditoria femminile

Moltissime donne sono impegnate in attività economiche nei vari settori dei servizi, turismo, artigianato, commercio, agricoltura, può succedere che durante l’attività ci si ritrovi con problematiche nelle scadenze dei pagamenti, nella gestione dei dipendenti, nell’esigibilità dei crediti che possono causare ostacoli per ritrovarsi protestati.

Anche nell’imprenditoria femminile si potrebbe avere la necessità di procurarsi dei prestiti per autonomi protestati.

Come già spiegato, il cambializzato o il prestito con fideiussione sono le possibili soluzioni.

È importante per ogni richiesta di prestito a protestati autonomi verificare i tassi che andranno ad applicare gli istituti finanziari o bancari, l’importo e il numero delle rate, se ci sono costi di apertura e di chiusura della pratica di finanziamento.

Il TAN è il tasso annuale di interesse applicato dagli istituti di credito sul valore nominale del prestito ma non tiene conto delle spese accessorie.

Il TAEG è importante perché esprime il tasso annuo effettivo globale, tiene conto del costo effettivo del prestito per protestati autonomi e comprende interessi, spese assicurative e tutte le spese aggiuntive come per esempio quelle per l’incasso della rata.

Trova ora online i prestiti a lavoratori protestati autonomi e confronta le varie proposte, ricorda di controllare e valutare attentamente il TAEG perché indica la convenienza del finanziamento, online puoi risparmiare ad esempio i costi sulla consulenza e ottenere una consulenza gratuita, rapida e veloce che ti consente di verificare la fattibilità e l’erogabilità del prestito per autonomi protestati.

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Centrale Rischi e Cancellazione dal Crif: Tutto Quello che Devi Sapere

cancellazione-crif

Cancellazione Crif

L’informazione su tutti i prestiti e i mutui accesi in Italia vengono monitorati dal CRIF (Centrale Rischi Banca d’Italia) che è un organo bancario statale che segnala alle banche e alle finanziarie se il richiedente (la persona che chiede un prestito) ne ha già altri in corso, se ha pagato tutte le rate, se è insolvente magari perché ha perso il lavoro o se ha un garante che in caso di mancato pagamento della rata si accolla l’onere.

Prima di fare un qualsiasi finanziamento è necessario sapere che la banca mette il richiedente “sotto esame” e si fa inviare dal CRIF (e non solo) tutti i dati finanziari del richiedente ed eventualmente del garante. Solo dopo un’attenta valutazione della capacità di solvenza (cioè se la persona è in grado di ridare i soldi alla banca) l’istituto di credito eroga il denaro.

In caso di mancato pagamento di una o più rate l’ente che ha concesso il prestito segnala al Crif che la rata non è stata restituita. Dopo la segnalazione la persona non ha più modo di avere in prestito altri soldi perché qualsiasi altra banca a cui si rivolga viene informata della mora (cioè della/e rata/e non pagate). In altre parole si è diventati cattivi pagatori.

Sommario:

  • Cattivi pagatori e Centrale Rischi della Banca d’Italia
  • Come un cattivo pagatore può combattere contro la Centrale Rischi
  • Diritti dei cattivi pagatori segnalati alla centrale rischi
  • Come sono organizzate le informazioni sui prestiti dei cattivi pagatori nelle Centrali Rischi
  • I 6 Consigli Gratis ai cattivi pagatori segnalati alla centrale rischi per il rinnovo del credito

Da non perdere se avete intenzione di accendere un prestito personale o un mutuo, anche se non siete segnalati al Crif!

Molti promettono la cancellazione dal Crif senza pagare un euro di interessi, ma come leggerete tra poche righe scoprirete che questo non è assolutamente possibile e chi vi offre questo servizio lo fa ai limiti della truffa.

Cattivi pagatori e Centrale Rischi della Banca d’Italia

Se sei un cattivo pagatore significa che sei stato segnalato al Crif o alla Centrale Rischi della Banca d’Italia, devi dei soldi a qualcuno (banca o finanziaria) e nessuno è disposto a prestarti soldi perché appunto, sei cattivo pagatore. E allora? Come uscire da questo circolo vizioso?

Innanzitutto devi “conoscere il tuo nemico” (Sun Tzu) in modo da colpirlo nei suoi punti più deboli, che in questo “nemico” sono la burocrazia, i cavilli, i garbugli e le tempistiche delle Legge.

Poi c’è da valutare:

  • se tutti i tuoi diritti di debitore (moroso o meno) sono stati rispettati
  • se il tuo intermediario ha rispettato tutti i suoi obblighi sia di forma che di sostanza prima di segnalarti alla Centrale Rischi della Banca d’Italia e far di te un cattivo pagatore in cerca di prestiti per sanare quelli vecchi

Ti sei mai chiesto perché sia nata la Centrale Rischi? È molto probabile che tu risponda qualcosa tipo “rovinare la vita a me e alla mia famiglia” … so che ti sembrerà strano, ma la Centrale Rischi della Banca d’Italia nasce con lo scopo di gestire meglio il credito erogato sia ai cittadini che alle imprese in modo che la popolazione non si indebiti più di quanto possa restituire.

Ti ricordi come era iniziata la crisi nel 2006? Non è un errore di battitura: la crisi finanziaria del 2008 ha avuto origine con la crisi dei mutui subprime del 2006! I mutui venivano erogati a persone che non avevano la capacità di ripagarli e questa è stata individuata come una grave mancanza di controllo del sistema creditizio statunitense. Gli altri due errori concomitanti che hanno fatto scoppiare la bolla finanziaria del mutuo subprime sono stati un’eccessiva valutazione degli immobili e la richiesta di tassi di interesse alti (perché chi chiedeva il mutuo era un soggetto a rischio di insolvenza) da parte della banche. Morale della favola, molti americani non sono più riusciti a ridare i soldi alla banche, aggiungici poi un aumento del prezzo delle materie prime (petrolio), la crisi alimentare, l’alta inflazione mondiale e belle che pronta la crisi finanziaria mondiale del 2008 che stiamo pagando ancora oggi, ma ricordati iniziata per una mancanza di controllo degli organi di vigilanza sul credito.

La Centrale Rischi è un organo della Banca d’Italia che ha il compito di controllare il credito erogato dalle banche e da altri intermediari finanziari sia alle persone fisiche che alle imprese (persone giuridiche). La Centrale Rischi italiana è l’organo pubblico, ma esistono centrali rischi anche private come per esempio il Crif.

Sia la Centrale Rischi che il Crif comunicano con le banche e con gli intermediari finanziari scambiandosi informazioni (attraverso il SIC Sistema di Informazioni Creditizie).

In particolare la Centrale Rischi ha come scopi quelli di:

  • migliorare i dati oggettivi della valutazione sul credito
  • aumentare la stabilità del sistema creditizio, cioè esattamente quello che non è stato fatto con i mutui subprime americani e pensa anche all’Argentina
  • migliorare gli impieghi delle banche … che forti di queste informazioni prestano i soldi solo a “gente fidata” …

Ricordati che se fosse stato italiano Steve Jobs non avrebbe fatto proprio nulla perché gli sarebbero mancati i soldi, non gli sarebbero stati prestati da nessuno!

Rileggi in particolare il primo scopo della Centrale Rischi: i dati oggettivi. Se sei un cattivo pagatore di te si sa solo che non hai ridato dei soldi a qualcuno, ok, ma perché? Hai fatto una cessione del quinto e la tua ditta a causa delle crisi ha chiuso? Hai aperto un piccolo negozio che stava andando bene ma a causa della crisi non sei più riuscito a pagare i fornitori? Dalla Centrale Rischi della Banca d’Italia risulta solo che sei un cattivo pagatore, non c’è scritto la motivazione che ti ha fatto diventare un cattivo pagatore, neanche se la causa dei tuoi ritardi nel restituire i crediti non è da imputare a te! Ora sai che né la Centrale Rischi né il Crif hanno un cuore … ma un nemico senza cuore si può battere con le sue stesse armi: il freddo ragionamento!

Come un cattivo pagatore può combattere contro la Centrale Rischi

Per diventare un cattivo pagatore gioca un ruolo fondamentale la tempistica che devi assolutamente conoscere se vuoi evitare di essere segnalato al Crif o alla Centrale Rischi.

Ricordati come prima regola che la banca o la finanziaria alla quale ti sei rivolto per avere un prestito o un finanziamento può chiedere al SIC (sistema informazione creditizia) della Centrale Rischi o del Crif solo la posizione debitoria del suo cliente. A prima vista questa informazione sembra del tutto inutile, ma pensaci un attimo? La richiesta di finanziamento è stata fatta a tuo nome da tua moglie? Da uno dei tuoi genitori o da tuo figlio? Inoltre, le firme sulla richiesta sono tutte tue? Hai firmato tu di persona davanti ad un funzionario della banca o della finanziaria? Se non l’hai fatto è consigliabile rivolgersi ad un’associazione consumatori per approfondire gli argomenti a tuo favore e non essere più un cattivo pagatore.

La seconda regola riguarda la vera e propria tempistica con la quale le banche e le finanziarie hanno l’obbligo di segnalare il mancato pagamento: è il 25 del mese successivo alla rilevazione. Esempio: se tu non paghi la rata il 15 di marzo la segnalazione partirà il 25 aprile; se la rata non la paghi il 1° di giugno la segnalazione partirà il luglio. Se ti è possibile scegliere il giorno in cui pagare la rata scegli sempre il 1° di ogni mese perché, se succede qualche imprevisto, hai più giorni di tempo per rientrate del tuo debito e saldare senza essere segnalato né al Crif né alla Centrale rischi come cattivo pagatore.

La terza informazione fondamentale da conoscere è il preciso lasso di tempo in cui si rimane cattivi pagatori per la Centrale rischi:

  • ogni richiesta di finanziamento rifiutata viene conservata in archivio per sei mesi; ciò significa che se il tuo prestito è stato rifiutato è meglio se non ti rechi il giorno successivo in un’altra banca o vai in un’altra finanziaria perché avresti la stessa risposta negativa; se il prestito o il finanziamento è stato rifiutato ricordati di aspettare sei mesi prima di richiedere altri crediti.
  • Rimarrai iscritto per i dodici mesi successivi alla regolarizzazione se hai saltato una o due rate continuative
  • 24 mesi sono invece previsti se le rate continuative saltate sono più di due

Questo significa che se proprio non si riesce a pagare tutte le rate, è meglio farlo a mesi alterni!

Il quarto punto che devi conoscere è la regola dei tre anni: la banca o la finanziaria può chiedere informazioni al Crif o alla Centrale rischi solo sui 36 mesi antecedenti la tua richiesta di prestito, questo significa che se hai saldato i tuoi debiti ed eri un cattivo pagatore quattro o sei anni fa oggi non lo sei più. Ricordati di controllare il motivo per il quale un finanziamento ti è stato rifiutato: non ti possono rispondere “perché tre anni e mezzo fa eri un cattivo pagatore”. Se hai dei dubbi in merito e desideri conoscere la tua storia creditizia puoi gratuitamente rivolgerti alla centrale rischi della banca d’Italia, potrai consultare non solo gli ultimi tre anni, ma l’intera tua storia, dalla richiesta del tuo primo prestito ad oggi.

Diritti dei cattivi pagatori segnalati alla centrale rischi

Anche se sei un cattivo pagatore hai comunque dei diritti che puoi far valere, non essere così docili con le banche e con le finanziarie a volte può servire e non solo a prendere tempo per racimolare i soldi.

  1. Puoi in ogni momento accedere gratuitamente ai dati in possesso sia del Crif che della Centrale rischi, è consigliabile confrontare la scheda reperita da te (ricordati che è gratuita per tutti) con quella che ti deve dare la banca o l’ente erogante in caso di segnalazione.
  2. Se hai saltato anche solo una rata la banca o la finanziaria è tenuta ad informarti che se non pagherai entro una certa data verrai segnalato al Crif o alla Centale Rischi. Senza questa segnalazione preventiva la segnalazione decade. La comunicazione deve essere fatta o a mano o con raccomandata con ricevuta di ritorno.
  3. La banca, la finanziaria e qualsiasi intermediario ha l’obbligo di consegnarci la nostra valutazione fatta dalla Centrale Rischi
  4. Se il tuo prestito è stato rifiutato hai il diritto di avere, dalla banca o dalla finanziaria, la segnalazione del Crif o della Centrale rischi. Come hai letto prima i dati sulla segnalazione sono oggettivi, ci sarà scritto che sei un cattivo pagatore, ma né la centrale rischi, né il crif potrebbero impedire ad una banca o a una finanziaria di prestarti soldi; se il prestito ti viene rifiutato tieni ben presente che è la banca che decide anche sulla base delle informazioni avute dal Crif e dalla centrale rischi.
  5. Si ha diritto a contestare qualsiasi segnalazione sia direttamente in banca o presso la finanziaria, o mandando un esposto alla Banca d’Italia (se non si è ricevuto il preventivo avviso di segnalazione), oppure in maniera stragiudiziale rivolgendoti all’arbitro bancario finanziario o in via giudiziale presso un tribunale. Se contesti forse verrai lo stesso segnalato al Crif o alla Centrale rischi della Banca d’Italia, ma nella tua scheda verrà annotato che “il rapporto è stato contestato”.

Come sono organizzate le informazioni sui prestiti dei cattivi pagatori nelle Centrali Rischi

Prima di prestare soldi a qualcuno, magari a qualcuno che non conoscete bene, anche voi vorreste avere la certezza e tutte le garanzie che i vostri soldi vi verranno restituiti secondo i tempi e i modi pattuiti in sede di contratto. Per avere la certezza della restituzione di un prestito dovreste cercare il più informazioni possibili su chi vi chiede i soldi: esattamente in questo modo fanno le banche e le finanziare.

Analizzando la storia creditizia del richiedente (se ha rate indietro, se ha altri finanziamenti in corso, se ha un buon lavoro, se ha proprietà immobiliari …) le banche decidono se erogarvi o meno mutui e prestiti.

In particolare le banche richiedono informazioni su di voi:

  • Al CRIF
  • Al Sistema di Informazioni Creditizie
  • All’Agenzia delle Entrate
  • All’Agenzia del Territorio
  • Ai Database di Comportamento

Un approfondimento su tutte le informazioni che la Banca avrà su di te prima di decidere se erogarti o meno il prestito sarà oggetto di un prossimo articolo a breve.

I 6 Consigli Gratis per non diventare cattivi pagatori segnalati al CRIF

  1. Evitare Insolvenze
  2. Pagare sempre la Rata
  3. Pagare gli effetti in tempo
  4. Dialogare con la Banca
  5. Calcolare i Tempi di Segnalazione
  6. Sapere come Funziona una Banca = Conoscere per Evitare Problemi

Questi nostri 6 consigli semplici e chiari vi possono aiutare a evitare di essere segnalati al Crif anche in mancanza di fondi (momentaneamente o continuativamente). Ricordatevi che una volta segnalati al Crif avrete moltissimi problemi ad avere altri soldi in prestito quindi il modo migliore per evitare questo problema è non arrivare a tanto.

Queste semplicissimi consigli sono fondamentali per la gestione corretta e soprattutto per il saldo dei tuoi debiti, tra breve un articolo dedicato di approfondimento su come evitare di essere segnalati alla Centrale Rischi.

FONTI

Centrale Rischi: leggi il documento

Accedere ai dati della Centrale Rischi: leggi il documento

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Debiti Fuori Controllo: Cosa Fare?

sovraindebitamento

Sovraindebitamento

Troppi debiti che si accumulano possono distruggere la vita di una persona. Oggi il debito è utilizzato molto di più che in passato, anche per questo è in aumento, ma se cambiamo punto di vista possiamo notare, dal lato dell’economia, come i debiti dei consumatori conducano l’economia, alimentino tutte le nostre aziende e sostengano chi ci lavora.

Rispetto a qualche anno fa i tassi di interesse si sono abbassati, è molto più conveniente richiedere un prestito che risparmiare soldi, il classico conto corrente fornisce interessi a nostro favore che sono assolutamente irrisori mentre le spese sono alte.

Un altro aspetto positivo del debito è quello di generare ricchezza, per esempio il mutuo per l’acquisto della casa, pur essendo un finanziamento che dura parecchi anni e a fronte dell’esborso considerevole delle rate, crea una proprietà, un reddito consistente.

Il problema è particolarmente grave quando si sono contratti troppi debiti e non si hanno i soldi per pagare il totale mensile delle rate.

Sommario:

  • Pagare i beni di prima necessità con il prestito
  • Piccole rate mensili: un pericolo
  • Impiegare un prestito per pagare altri finanziamenti
  • Chiedere ai parenti di fare da garante
  • Come sistemare i debiti senza soldi?
  • Come uscire dai debiti e risparmiare soldi?

Pagare i beni di prima necessità con il prestito

Un altro segnale che indica un debito fuori controllo è quando si utilizza l’importo di un prestito per comprare i beni di prima necessità come gli alimenti, i vestiti, se lo stipendio non basta più per vivere è necessario pensare seriamente a come tirarsi fuori dai debiti quando non si hanno più soldi.

A volte non è prevedibile sapere che ci si potrebbe ritrovare immersi nei debiti in modo così grave da non avere soldi nemmeno per mangiare o per mantenere la propria famiglia.

Piccole rate mensili: un pericolo

Pagare ogni mese pagare varie rate mensili, anche se di piccolo importo, possono creare un mare di debiti!

Le carte di credito revolving sono studiate apposta per prolungare il più possibile il debito con il cliente infatti hanno alti tassi di interesse che si accumulano a rotazione ogni mese aumentando l’importo del finanziamento.

Uscire dai debiti in questa situazione è più complicato: la piccola rata da 20 euro al mese dello smartphone si somma alla piccola rata da 50 euro per l’acquisto del nuovo televisore, all’abbonamento mensile tv e smartphone di 80 euro, le piccole rate da 80 euro del dentista, la piccola rata da 80 euro della vacanza, la rata da 100 euro del nuovo pc, si aggiungono poi la rata della nuova macchina, l’affitto o il mutuo, tutte le bollette, la benzina, la spesa per gli alimenti.

È quasi un circolo senza fine, il debito è fuori controllo e le piccole rate sono la somma di un elevato conto ancora aperto: senza soldi e pieno di debiti.

Impiegare un prestito per pagare altri finanziamenti

Anche questo è un caso molto diffuso di sovraindebitamento, chiedere un consolidamento debiti o una cessione del quinto per andare a chiudere tutti gli altri debiti.

In pratica si richiede un prestito per pagare i debiti in modo da ridurli per averne solamente uno con una rata nettamente inferiore e con una durata più lunga.

Si richiede il consolidamento debiti soprattutto per chiudere grosse cifre di solito sui 35 – 50.000,00 euro di debiti, ecco perché risulta non così semplice uscirne.

Chiedere ai parenti di fare da garante

Per concedere un finanziamento le banche possono richiedere delle garanzie, solitamente richiedono una seconda firma di un garante per assicurarsi che il pagamento della rata mensile venga effettuato.

Quando si è costretti a chiedere ad un parente di fare da garante per un prestito significa che la propria situazione economica non è affatto delle migliori.

Si potrebbe quasi pensare ad un sotterfugio per non pagare i debiti in un futuro ormai sempre più vicino chiedendo appunto l’aiuto finanziario di un parente.

Come sistemare i debiti senza soldi?

La soluzione possibile per sistemare i debiti senza soldi è quella di avere un piano per fronteggiare i propri dissesti finanziari, come minimo si deve cercare di raggiungere un pareggio tra le entrate e le uscite.

Per rimediare e trovare una via d’uscita per liberarsi dai debiti è indispensabile spendere il meno possibile rispetto le nostre entrate, cercare di risparmiare soldi evitando le spese inutili.

Un altro accorgimento da seguire è accordarsi con gli agenti del recupero crediti quando si pianifica un nuovo piano di rientro del debito, chiedendo un forte abbassamento della rata e un allungamento della durata.

È importante negoziare nel modo corretto con le agenzie di recupero crediti e convincerli che abbassando la rata o saldare e stralciare il 60% del credito è nel loro interesse per il recupero delle somme.

Bisogna tenere presente che il debito deve essere controllato e amministrato al meglio pensando che una parte del nostro reddito mensile dovrà essere impiegata per le spese di prima necessità, alimenti, vestiti, benzina per andare al lavoro o eventuali mezzi pubblici.

Inoltre può capire a tutti avere un improvviso calo dei guadagni o ammalarsi gravemente e non essere in grado di lavorare, il miglior modo di affrontare queste situazioni è l’aver messo da parte negli anni un fondo di emergenza.

Come uscire dai debiti e risparmiare soldi?

La persona sovraindebitata non ha la consapevolezza dei propri soldi, solitamente è abituata a spendere grosse cifre di denaro in spese folli per mantenere uno stile di vita fuori dal comune.

Per uscire dai debiti si deve trovare il modo più semplice per monitorare il reddito e le spese al fine di non spendere più del dovuto, per esempio tenere un foglio di calcolo di tutte le entrate e uscite permette una gestione ottima della nostra situazione economica.

Per risparmiare soldi si incomincia dai tagli alle piccole cose come il caffè e croissant al bar, le sigarette, le uscite la sera, la palestra, il giornale, il parrucchiere, l’estetista.

Risparmiare sulla spesa e in casa ogni giorno può fare la differenza, specialmente se ci troviamo in una situazione finanziaria particolarmente grave.

In conclusione

Per non ritrovarsi con troppi debiti fuori controllo si deve usufruire dei prestiti con buonsenso, evitare di chiedere prestiti per comprare beni di prima necessità o per beni che nel medio-lungo termine non hanno valore.

Quando si cerca un prestito per l’automobile o per la casa è più conveniente scegliere una durata più breve possibile in modo da mantenere bassi i tassi di interesse.

Un’altra accortezza per non trovarsi con troppi debiti è quella di pagare in contanti, con budget prestabiliti, quando si usa la carta di credito non ci si rende conto dell’accumulo delle spese ed è facile che i conti e i saldi ci sfuggano.

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Consolidamento Debiti: la guida

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Consolidamento Debiti

Il consolidamento debiti è un tipo di finanziamento sempre più richiesto, spesso è l’unica soluzione per chi ha troppi debiti, rate troppo alte e onerose mensili e non sa più come uscirne.

Quando si hanno diversi finanziamenti succede che non si è più in grado di gestire il proprio bilancio mensile, le troppe rate da pagare possono diminuire pesantemente il reddito mensile di una famiglia.

Con il consolidamento debiti si può riprendere il controllo dei debiti in modo da eliminare tutte le rate pagando una sola rata ad un solo istituto di credito invece che a svariate banche e finanziarie.

Ridurre le tante rate mensili ad una sola rata fa diminuire anche il tasso di interesse applicato al finanziamento.

Per non aggravare la propria situazione economica bisogna agire in modo rapido richiedendo dei preventivi di consolidamento debiti, anche online.

Più velocemente si ottiene il consolidamento più è probabile evitare il mancato pagamento delle rate che può essere causa di: segnalazione al Crif, pignoramento dei propri beni e azioni legali da parte delle banche.

Sommario:

  • Cos’è il consolidamento debiti?
  • Qual è il modo migliore per consolidare i debiti?
  • Come funziona il consolidamento debiti?
  • Il consolidamento debiti conviene davvero?
  • Come scegliere il consolidamento debiti?
  • Quali documenti sono necessari per il consolidamento debiti?
  • Attenzione: da sapere prima di richiedere il consolidamento debiti
  • Il consolidamento debiti non è il modo migliore per uscire dai debiti

Cos’è il consolidamento debiti?

Il consolidamento debiti permette di combinare più prestiti, come per esempio il finanziamento auto, la cessione del quinto, il prestito personale per l’acquisto dei mobili o per le spese mediche, in una sola rata pagando tutti i debiti finanziari tramite un solo prestito.

Con il consolidamento debiti non si ha più il pensiero di dover pagare ogni mese le rate dei vari prestiti evitando così quel fastidioso impegno soprattutto quando si hanno diverse scadenze, alcune da pagare i primi del mese, altre da saldare a fine mese.

Un altro aspetto positivo del consolidamento debiti è l’annullamento degli errori che si potrebbero verificare quando ci si dimentica di pagare una rata, infatti, con il ritardo di un pagamento, la banca o la finanziaria non tarderà ad addebitare le sanzioni al debitore con l’eventuale segnalazione al crif.

Esistono varie tipologie di consolidamento debiti, le più conosciute sono il mutuo di consolidamento debiti e il consolidamento debiti cattivi pagatori.

Consolidare i debiti può essere vantaggioso se:

  • si ha la necessità di uscire dai debiti nel più breve tempo possibile
  • si vuole abbassare l’importo della rata e diminuire i tassi di interesse
  • si ha la necessità di cancellare le segnalazioni negative al Crif per proteggere il proprio merito creditizio

Qual è il modo migliore per consolidare i debiti?

Il consolidamento debiti può essere effettuato in vari modi che dipendono sia dalle nostre entrate mensili sia dall’ammontare del debito da consolidare.

In base agli importi i tipi di consolidamento sono i seguenti:

  • Importi al si sotto dei 2.500 euro.
    Se abbiamo un finanziamento in corso al di sotto dei 2.500 euro lo si potrebbe eliminare chiedendo un altro finanziamento a tasso zero, in questo modo il tornaconto si avrebbe sulla diminuzione degli interessi.
  • Importi dai 5.000 ai 10.000 euro.
    Nel caso di finanziamenti di importo tra i 5.000 e i 10.000 euro il consolidamento debiti migliore avviene tramite la richiesta di un prestito personale per chiudere la altre rate, poiché i tassi di interesse sono più convenienti rispetto ad altri tipo di prestito come per esempio la cessione del quinto.
    In alcuni casi potrebbe essere necessario un garante o potrebbe essere richiesta anche la firma di cambiali (anche nel caso di un prestito di consolidamento aziendale).
  • Importi tra i 30.000 e i 50.000 euro.
    Quando gli importi dei debiti superano i 30.000 euro il miglior consolidamento debiti da richiedere per eliminare le rate è il mutuo di consolidamento.
    Il mutuo di consolidamento è un tipo di finanziamento in cui viene richiesta l’ipoteca su un immobile di proprietà a garanzia del prestito, di solito viene concesso per importi che vanno dai 30.000 ai 50.000 euro con durata fino a 120 mesi.
  • Importi tra i 60.000 e gli 80.000 euro (mutuo di consolidamento perché spesso viene data la casa, l’immobile acquistato, come garanzia).
    Per importi compresi tra i 60.000 e gli 80.000 euro la durata può arrivare a 180 mesi, esistono anche delle soluzioni per l’acquisto della prima casa e consolidamento debiti in cui la durata può estendersi fino a 40 anni.

Un altro modo migliore per consolidare i debiti è quello di utilizzare un fondo di emergenza in cui durante gli anni di lavoro sono stati depositati i risparmi e grazie al quale possiamo finalmente eliminare i debiti.

Anche chi è stato segnalato nelle banche dati e risulta come cattivo pagatore può richiedere un consolidamento debiti cattivi pagatori.

Sia in questo caso che nel caso dei protestati, il modo migliore per chiudere i debiti è consolidare con la cessione del quinto perché nel valutare la richiesta gli istituti di credito non tengono conto del crif o delle segnalazioni negative.

Come funziona il consolidamento debiti?

Il consolidamento debiti consente di accorpare tutti i debiti in una unica rata poiché i finanziamenti in corso verranno saldati e chiusi per aprire un unico prestito di consolidamento più eventuale liquidità con un solo creditore (banca o finanziaria).

Ha una tasso fisso e la durata può arrivare fino a 120 mesi (10 anni) oppure 180 mesi (15 anni), la durata più lunga, rispetto ai classici finanziamenti, permette di ridurre notevolmente la rata mensile.

Il consolidamento debiti si può richiedere in qualsiasi istituto bancario, postale e finanziario, per esempio ci si può rivolgere all’Agos, Findomestic oppure in banca IBL, Unicredit.

Per confrontare meglio tra di loro le varie proposte è utile consultare i siti finanziari online e richiedere dei preventivi per ottenere il miglior tasso o la migliore offerta.

È molto più facile e veloce consultare i preventivi online e questo aiuta a scegliere il miglior consolidamento debiti grazie al confronto tra i tassi di interesse, la durata del prestito, l’ammontare della rata.

Il consolidamento debiti conviene davvero?

Il consolidamento debiti può essere la strada più semplice per eliminare i diversi debiti e ottenere anche ulteriore liquidità ma in alcuni casi non sempre è la scelta giusta.

Se si decide di accedere ad un prestito di consolidamento in cui il calcolo della rata è comunque molto alto o arriva al limite massimo dell’importo tra la percentuale di rata e reddito (solitamente il 30%), risulterà molto difficile ottenere un ulteriore prestito.

Un altro fattore importante da valutare è l’eventuale garanzia richiesta per il consolidamento, molto spesso, nel caso del mutuo di consolidamento debiti, viene richiesta l’ipoteca sull’immobile di proprietà.

Se si dovesse saltare il pagamento di alcune rate si potrebbe perdere la proprietà della propria casa messa a garanzia del consolidamento debiti.

Il consolidamento debiti è un finanziamento che ha una durata ampia, se nel corso della durata si dovessero richiedere ulteriori prestiti la situazione economica potrebbe peggiorare a causa dell’aumento dei debiti.

Il consolidamento debiti è utile richiederlo quando si hanno troppi debiti con alti tassi di interesse, l’obiettivo è ridurre i debiti accorpandoli in una sola rata ad un tasso di interesse possibilmente più basso.

Ovviamente è da tener presente che la diminuzione della rata mensile e quella del tasso di interesse applicato al consolidamento debiti (o al mutuo di consolidamento) allunga anche i tempi di rientro del debito, quindi, a conti fatti, nel lungo periodo si va a pagare di più.

Un esempio vale più di mille parole:

  • Il signor Rossi deve pagare mensilmente:
    € 100 per la rata dell’auto (tasso di interesse 8,5% per altri 24 mesi)
    € 100 per la cessione del quinto (tasso di interesse 7% per altri 36 mesi)
    € 250 mutuo per la prima casa (tasso di interesse 3% per altri 15 anni)
    TOTALE mensile da pagare = € 450 che nel tempo vanno a diminuire, soprattutto dopo aver saldato il finanziamento per l’auto
  • Il signor Bianchi guadagna più o meno come il signor Rossi, ha già consolidato i suoi debiti con un mutuo di consolidamento che racchiude la sua rata auto, la sua cessione del quinto e ovviamente il suo mutuo per la prima casa.
    La rata di consolidamento ammonta a € 300 per 15 anni con un tasso di interesse del 2,5%.

È facile vedere che il signor Bianchi con il suo consolidamento debiti ha una rata mensile più bassa, ma nel lungo periodo? Basta fare i conti:

  • Signor Rossi:
    € 100 x 24 rate = € 2.400 il finanziamento dell’auto
    € 100 x 36 rate = € 3.600 cessione del quinto
    € 250 x 12 mesi x 15 anni = € 45.000 per il mutuo della casa
    TOTALE €51.000
  • Signor Bianchi:
    €300 x 12 mesi x 15 anni = €54.000

Nello stesso periodo (15 anni) il consolidamento debiti fa pagare al debitore ben € 9.000 in più rispetto al mantenimento dei vari finanziamenti!

Il consolidamento debiti è sicuramente una comodità, soprattutto perché si ha a disposizione più liquidità mensile, ma come sempre le comodità si pagano.

L’esempio è volutamente semplificato per esplicare al meglio il meccanismo dei calcoli necessari per confrontare 2 o più prodotti finanziari senza impazzire con le percentuali dei tassi d’interesse, con il capitale e l’ammotare dei tassi e delle spese fisse.

Come scegliere il consolidamento debiti?

Il primo passo da compiere è quello di riconoscere che si è in sovraindebitamento e tenere ben presente che se si salta il pagamento delle rate si peggiora la situazione.

Per risolvere il problema è utile chiedere al più presto dei preventivi ed esaminare in modo dettagliato il piano di rimborso del consolidamento debiti.

Il secondo passo è quello di valutare l’esistenza di altre alternative, per esempio la vendita di un immobile, l’utilizzo di un fondo di emergenza, la riscossione di una polizza vita, la riscossione di un fondo pensione.

L’ultimo passo è la valutazione dei rischi come ad esempio l’ipoteca sulla casa e la sua possibile perdita, oppure l’utilizzo di un fondo risparmiato per altri scopi come le spese mediche o l’università per i figli.

Quali documenti sono necessari per il consolidamento debiti?

I documenti necessari per richiedere il consolidamento debiti sono:

  • carta di identità
  • codice fiscale
  • documenti di reddito (busta paga, Cud o la dichiarazione dei redditi)
  • i conteggi di estinzione dei prestiti in corso (verranno utilizzati per chiudere il debito con le altre finanziare o banche versando le relative somme)
  • eventuale altra documentazione richiesta dall’istituto finanziario (per esempio i documenti di reddito del garante)

La richiesta può essere effettuata da dipendenti privati, statali, imprese, lavoratori autonomi, liberi professionisti, pensionati inps e inpdap, i disoccupati devono presentare un documento che attesti il reddito come per esempio le ricevute relative la locazione di un immobile di proprietà.

Attenzione: da sapere prima di richiedere il consolidamento debiti

Il consolidamento debiti, pur essendo uno strumento utile per eliminare i debiti, dev’essere considerato come un classico prestito o mutuo, con le sue caratteristiche sfavorevoli per il cliente.

Nei fogli informativi, sul preventivo e sul contratto controllare sempre il tan e taeg applicati che non siano sfavorevoli o diversi da quelli pattuito preventivamente.

Nel caso siano sfavorevoli è facoltà del cliente non firmare i contratti e rifiutare il prestito.

Verificare anche se ci siano eventuali spese da sostenere come le spese per l’incasso delle rate, l’invio di estratti conto annuali, oneri e spese per l’assicurazione, eccetera.

Di solito per l’estinzione anticipata (chiusura anticipata del prestito di consolidamento debiti) le banche e le finanziarie prevedono una penale dell’1% da addebitare al cliente, è utile controllare la presenza della clausola di estinzione sui fogli informativi e sul contratto.

Come tutti i finanziamenti anche per il consolidamento debiti il mancato pagamento di una rata è penalizzato, vengono addebitati gli interessi di mora e si viene segnalati come cattivo pagatore nella Centrale Rischi.

Il consolidamento debiti non è il modo migliore per uscire dai debiti

Il modo migliore per uscire dai debiti non è abbassare il tasso di interesse o pagare una rata più bassa ma è cambiare le proprie abitudini di spesa.

Le abitudini errate come lo spendere più di quello che si può oppure comprare dei beni inutili o superficiali per dare l’illusione di un alto stile di vita possono portare al fallimento economico.

Il modo migliore per uscire dai debiti non è chiedere il consolidamento debiti ma è spendere meno di quello che si guadagna.

In conclusione

Quando si è sommersi dai debiti è necessario non aspettare troppo per richiedere il consolidamento debiti perché si rischia di saltare il pagamento delle rate e peggiorare la propria situazione economica.

Valutare le possibili alternative al consolidamento potrebbe evitare di accollarsi un impegno di lunga durata, consolidare i debiti potrebbe avere una tempistica fino a 10 anni.

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Hai Mai Pensato di Creare un Fondo di Emergenza?

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Creare un fondo d’emergenza

Un fondo di emergenza può risolvere gran parte dei problemi finanziari come alleggerire i debiti o come l’eccesso di sovraindebitamento. Sarebbe davvero utile disporre di una discreta somma ma non è facile accantonare soldi per anni, un fondo di emergenza richiede molto sforzo e tempo, ma può risultare davvero utile in caso di imprevisti.

Molto probabilmente non si riesce a creare un fondo di emergenza a causa di spese importanti, più urgenti e più pressanti come il mutuo o l’affitto, il prestito per l’automobile, le bollette, le spese mediche, l’assicurazione.

Quando si parla di spese anche quelle che non sono di prima necessità hanno un peso sul budget economico, i viaggi, la palestra, il cinema, le uscite e le pizzate con gli amici possono influire sul dare vita ad un fondo di emergenza.

Risparmiare per mettere i soldi da parte non è così tanto piacevole da fare anzi, si cerca sempre di rimandare perché il denaro non basta mai, ma i fondi di emergenza rappresentano una parte vitale di una situazione economica in buona salute ed è una necessità incrementarli ogni mese.

Sommario:

  • Che cosa è un fondo di emergenza?
  • Come creare un fondo di emergenza?
  • Quali spese si possono tagliare?
  • Risparmiare ma non spendere!
  • Fondo di emergenza: dove mettere i soldi?
  • Raggiungere gli obiettivi

Che cosa è un fondo di emergenza?

Un fondo di emergenza è l’insieme di soldi che si sono risparmiati e che vengono accantonati per future emergenze, è denaro che deve essere utilizzato solamente quando si ha davvero bisogno come nel caso della perdita del proprio lavoro oppure per riparare l’automobile.

Solitamente le emergenze si presentano in gruppo, è come una reazione a catena, in un attimo ci si ritrova immersi da i vari conti da pagare tra bollette e spese diverse e il problema della mancanza di denaro si protrae per mesi.

Ecco perché avere un fondo di emergenza può salvarci dal panico dell’indebitamento e dal richiedere altri prestiti o l’aiuto economico di un parente o di un amico senza ritrovarsi assillati dalle preoccupazioni.

Come creare un fondo di emergenza?

La prima cosa che viene in mente è l’immaginarsi una cospicua somma di denaro accumulato, quasi difficile da raggiungere con il solo risparmio di piccole somme.

La soluzione pratica per creare un fondo di emergenza è ragionare per obiettivi, ad esempio si può decidere di accantonare un fondo iniziale di 400 euro, sembrano pochi ma quando ci si ritrova in una emergenza possono salvarci dai guai.

La finalità di avere un gruzzoletto di 400 euro può essere suddiviso in obiettivi più ristretti come per esempio risparmiare almeno 20 euro a settimana. Analizzate le vostre spese quotidiane e risparmiate 3 euro al giorno, i giornali per esempio si possono leggere gratis online, 1 caffè in meno al bar, cambiare la marca di alcuni prodotti di uso quotidiano scegliendo quelle che costano un po’ meno, controllate il prezzo della benzina e del diesel dei distributori vicino a casa vostra, ne troverete sicuramente uno che ha sempre i prezzi più bassi.

Procuratevi un contenitore, una scatola e mettetela vicino alla porta di casa, ogni volta che rincasate mettete le moneta che avete in tasca nella vostro salvadanaio, anche i pezzi piccoli, anche i 5 centesimi. Assicuratevi che nessuno tocchi quella moneta e, per esperienza, tenetela lontana dai bambini. Immaginate che quella moneta non esista, oppure, se dovete usarla, cambiatela: mettete nella scatola una banconota da € 5 e togliete l’equivalente in moneta.

Svuotate il vostro salvadanaio una volta al mese, contate la monete, dividetela e portala in banca per farvi dare l’equivalente in banconote. Nessun cassiere può rifiutarsi di cambiare la moneta. Versate le banconote sul vostro conto corrente oppure trovate in casa un posto sicuro in cui conservarle. Usate il gruzzolo che aumenterà ogni mese solo in caso di estrema emergenza!

Pian piano si arriva facilmente a creare il fondo anche perché avete usato il trucco del piccolo obiettivo principale che non si è rivelata una cifra difficile da realizzare, l’importante è porsi un obiettivo non eccessivamente alto ma anzi deve essere adeguato e in linea alle nostre entrate.

Quali spese si possono tagliare?

La ragione principale che può farci rinunciare ad accantonare i soldi in un fondo di emergenza sono le spese che si devono pagare ogni mese, ma se ci pensiamo bene un domani potremmo avere bisogno di un fondo proprio per pagare quelle spese.

Quando si entra nel vortice dell’indebitamento non è facile risalire perché la situazione tende a peggiorare sempre di più.

Ci sono alcune spese che si possono tagliare per poter costituire un fondo di emergenza, ad esempio si può risparmiare sulla spesa alimentare semplicemente facendo una lista del cibo realmente necessario in modo da non comprare cose inutili. Per prima cosa fate i menù della settimana per tutta la famiglia e solo dopo scrivete la lista della spesa. Quando state per comprare qualcosa di extra ponetevi alcuni semplici domande: “Mi è utile veramente? Lo compro solo perché è in offerta? È il prodotto migliore sul mercato per il suo rapporto qualità/prezzo?” … un prossimo articolo approfondirà tutte le tecniche e i trucchi su come risparmiare al supermercato e non solo.

Un altro modo elementare per ridurre le spese è non mangiare troppe volte a settimana in giro, ma preferire i pasti preparati in casa e poi portati in ufficio nei contenitori di plastica.

Inoltre per recarsi al lavoro si può pensare di prendere i mezzi pubblici e tagliare le spese di benzina, parcheggio, oppure condividere il trasporto con altre persone dividendo le spese.

Se ogni mese si pagano spese non necessarie su servizi che non si utilizzano spesso è meglio tagliarle, per esempio si può fare a meno dell’abbonamento alle tv private. Ci sono bar e locali che trasmettono le partite delle coppe europee e dei più importanti eventi sportivi.

Risparmiare ma non spendere!

Quando si hanno delle entrate inaspettate, come una piccola vincita o dei soldi regalati dai parenti per il compleanno, la tendenza è quella di spenderli prima o poi.

La cosa migliore da fare è mettere immediatamente le entrate inapettate nel fondo di emergenza in modo da non pensarci più, invece di sprecare la somma in spese futili, un domani il fondo potrebbe essere la nostra unica salvezza!

Si possono anche creare delle entrate extra: per esempio si può partecipare alle manifestazioni tipo “Commercianti per un giorno” nelle quali si possono vendere oggetti che non si usano più oppure si possono portare questi oggetti dismessi nei mercatini dell’usato.

Fondo di emergenza: dove mettere i soldi?

La tentazione di spendere i propri risparmi può essere una forte tentazione, a volte non ci si accorge nemmeno di aver consumato i fondi magari risparmiati con tanta fatica in anni.

Se non si ha sotto controllo il flusso del denaro è facile consumarlo nell’immediato, ecco perché possono tornare utili alcuni strumenti finanziari come il libretto di risparmio e il conto deposito.

Sia nel conto deposito che nel libretto di risparmio possiamo depositare quando e quanto vogliamo le somme di denaro risparmiate, per il libretto è necessario recarsi presso la filiale bancaria per effettuare i versamenti mentre nel conto deposito i versamenti possono essere eseguiti online o con bonifici.

Il fondo di emergenza più conveniente da costituire è quello tramite conto deposito poiché liquida interessi attivi maggiori rispetto al semplice libretto di risparmio.

I due strumenti finanziari di deposito permettono la gestione ottimale e sicura dei propri risparmi anche perché quando si ha l’impulso ad effettuare spese va comunque rispettato l’iter bancario per il prelievo del denaro che può essere più o meno lungo.

È un modo per riflettere meglio se è il caso di togliere i risparmi dal fondo di emergenza e non cedere agli impulsi di shopping.

Raggiungere gli obiettivi

Una volta che abbiamo impostato i primi obiettivi di risparmio stabilendo cifre e tempistiche, aperto il fondo di emergenza, abbiamo messo in moto la macchina che ci metterà al riparo da futuri ed imprevisti conti da pagare.

Con il passare dei mesi il fondo tenderà ad aumentare, raggiunto il primo obiettivo, per esempio creare un fondo di 400 euro, possiamo stabilire altri obiettivi, per esempio raggiungere 800 euro, poi 1200 euro e così via.

In questo modo è più semplice conseguire il traguardo e soprattutto si ha il controllo della situazione e una sicurezza più solida!

Raggiungere i nostri obiettivi e crearne altri può anche essere una sfida divertente per ricercare nuovi modi di risparmiare per avere un sostanzioso fondo di emergenza.

In conclusione

Nella vita purtroppo le emergenze e i fallimenti capitano a tutti prima o poi, è orribile pensare che un giorno potrebbe succedere di non avere la possibilità economica per pagare un affitto o le bollette rischiando di trovarsi in mezzo alla strada con la propria famiglia, e peggio con i bambini piccoli.

Ecco perché è necessario attuare fin da subito un fondo di emergenza, può evitare il fallimento o una brutta situazione.

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Consolidamento Debiti [Consigli Pratici]

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Consolidamento Debiti

Del consolidamento debiti abbiamo già scritto nella nostra Guida al Consolidamento Debiti.

Il prestito di consolidamento è richiesto principalmente per accorpare le rate di tutti i finanziamenti estinguendoli in modo da avere un solo finanziamento.

Il consolidamento debiti ha dei vantaggi ma anche degli svantaggi come l’allungamento della durata del prestito.

Nelle prossime righe troverete applicato il consolidamento debiti nella pratica quotidiana, siamo sicuri che degli esempi pratici possano aiutarvi a stabilire se questa soluzione finanziaria faccia al caso vostro, se sia veramente conveniente per voi e per la vostra famiglia e se sia lo strumento definitivo che vi aiuti a uscire dalla vostra situazione debitoria.

Sommario:

  • Consolidamento debiti: Perché usare questa soluzione?
  • Lo scopo del Consolidamento debiti
  • 3 Esempi pratici di Consolidamento Debiti
  • Come è calcolata la rata del Consolidamento debiti

Consolidamento debiti: Perché usare questa soluzione?

L’obiettivo principale che vuole ottenere chi fa un consolidamento debiti (o un mutuo di consolidamento) è abbassare il totale delle rate che deve pagare ogni mese alle banche e/o alle finanziare e/o ad altri creditori.

Questa situazione al limite dell’insostenibile si é creata nel tempo: spesso si inizia con un finanziamento singolo (per esempio un finanziamento per l’auto) al quale si aggiunge un prestito per comprare elettrodomestici e un altro per l’acquisto dei mobili.

Fino a questo punto tutto va bene perché le entrate famigliari permettono di saldare senza ritardi tutte le rate mensili.

I problemi iniziano nella maggior parte dei casi per 2 motivi:

  • diminuzione delle entrate mensili: per esempio perché si viene licenziati, perché non si trovano più clienti (se si lavora in proprio con la partita IVA), perché per motivi vari il proprio stipendio diminuisce, il che può succedere perché l’azienda nella quale si lavora decide di eliminare i turni di notte e quindi nella busta paga non si ritrovano più gli straordinari notturni.
  • aumento delle spese e/o uscite impreviste ed improvvise: molto comuni sono le spese da sostenere per una malattia anche non grave come per esempio un mal di denti che può essere risolto solo dal dentista, oppure possono capitare incidenti anche non gravi, qualcosa in casa si può rompere e deve essere sostituito. Può anche capitare che ci si ammali, anche non gravemente, ma la malattia per curarla e tenerla sotto controllo è necessario sostenere spese mensili per esami, farmaci e cure. Sicuramente esistono moltissime cause di spese improvvise e aumento delle uscite, ma in ogni caso queste fanno aumentare le uscite mensili famigliari.

In questa nuova situazione economica non si riesce più a far fronte a tutte le spese da sostenere e spesso si accende un nuovo finanziamento che compromette in un tempo più o meno lungo la propria situazione debitoria.

Per risolvere la situazione è consigliabile analizzare, rivedere, riorganizzare il proprio bilancio per esempio attingendo al proprio fondo d’emergenza, usare uno o più accorgimenti contro l’sovraindebitamento, o scegliere quali rate pagare.

Se neanche questi interventi d’emergenza riescono al risolvere il vostro problema finanziario allora è meglio iniziare a pensare al finanziamento o al mutuo di consolidamento.

Lo scopo del Consolidamento debiti

L’obiettivo di consolidare i debiti è quello di abbassare la rata mensile da versare ai propri creditori. Scritta così la soluzione pare molto allettante, ma è da tener presente che il totale del debito in realtà aumenta!

La rata mensile del consolidamento è più bassa, vero, ma il totale dei soldi da ridare aumenta perché con questa soluzione aumentano sia il tempo “debitorio” che gli interessi sul capitale finanziato.

3 Esempi pratici di Consolidamento Debiti

Questi esempi hanno lo scopo di spiegarvi in modo semplice e chiaro come funzionano un mutuo o un prestito di consolidamento in modo che possiate valutare obiettivamente e oggettivamente se questa soluzione vada bene per voi.

1) Il Signor Bianchi ha 47 anni, lavora da 25 come lavoratore dipendente, ha 2 figli, una moglie casalinga, una casa di proprietà per la quale sta pagando il mutuo e il suo stipendio mensile è di € 1.700, a fine mese deve pagare:

  • € 200 rata auto (mancano 36 rate per estinguere questo prestito)
  • € 75 rata apparecchio dentale per il figlio (mancano 18 rate all’estinzione)
  • € 450 rata per il mutuo (mancano 298 rate, 24 anni e 10 mesi alla fine)
  • € 50 rata auto moglie (da versare ancora 27 rate per pagare l’auto)

per un totale di € 775 quindi per le spese mensili come per esempio bollette, bolli auto, assicurazioni auto, spese scuola figli, spesa alimentare, per scarpe e vestiti e per le vacanze rimangono € 925.

Se il signor Bianchi accendesse un mutuo di consolidamento i debiti verrebbero saldati con un’unica rata mensile di € 650 quindi la famiglia avrebbe a propria disposizione € 125 in più al mese.

2) Giovane coppia ci circa 30 anni senza figli, entrambi lavorano come dipendenti, la somma dei loro stipendi è di € 2300 euro e devono pagare:

  • € 750 mutuo per la prima casa (mancano ancora 307 rate cioè 25 anni e 7 mesi)
  • € 150 viaggio di nozze (ancora 50 rate all’estinzione)
  • € 100 rata per i mobili (mancano 27 rate all’estinzione)
  • € 125 rata auto del marito (35 rate al saldo)
  • € 100 rata macchina moglie (16 rate mancanti)

Il totale delle rate mensili è di € 1225 quindi per la giovane coppia rimangono a disposizione € 1075 al mese per tutte le spese, bollette, spesa alimentare e per il vestiario comprese.

Richiedendo e ottenendo un finanziamento di consolidamento la nuova situazione economica di questa giovane famiglia sarebbe un’unica rata di € 1000 quindi ben € 225 a disposizione in più al mese: € 1300 euro invece di € 1075.

3) Il consolidamento debiti può essere richiesto anche dai pensionati, per esempio da un vedovo di 67 anni che vive da solo in una casa di proprietà e che percepisce una pensione da dipendente statale di € 1500 al mese.

Come spesso capita il nonno cerca di aiutare figli e nipoti:

  • € 200 rata auto per il figlio maggiore che usa per lavoro
  • € 100 rata per cure dentali per il nipote più piccolo
  • € 50 rata iscrizione all’università per il nipote maggiore
  • € 50 rata per i mobili per il figlio minore che si è appena sposato
  • € 200 rata per la nuova attività commerciale in proprio dei nipote mezzano

per un totale di € 600.

Al nonno rimangono disponibili € 750 che vengono spesi soprattutto per le sue cure sanitarie (per gli esami in ospedale e per le spese delle medicine e dei farmaci).

Se stipulasse un prestito di consolidamento, dovrebbe pagare al mese solo € 450 e gli rimarrebbero € 150 in più sia per lui che per la sua famiglia.

Come è calcolata la rata del Consolidamento debiti

Per calcolare la rata mensile di un mutuo o di un prestito di consolidamento debiti si parte dall’ammontare dei debiti residui, cioè dal totale di tutti i soldi che si deve ancora ridare ai vari creditori.

Per esempio se hai acceso un mutuo di € 250.000, con rate mensili di € 833, 7 anni fa, con una durata totale di 25 anni, hai già restituito € 70.000 circa quindi ti mancano da restituire € 180.000.

Ecco i calcoli da fare:

  • Già restituito: 7 anni x 12 mesi = 84 rate
  • € 833 X 84 = € 69.972 (€ 70.000 circa)
  • € 250.000 – € 70.000 = € 180.000 ancora da saldare

Gli stessi calcoli devono essere fatti per ogni prestito, finanziamento o mutuo che hai in essere.

L’ammontare dei debiti residui è la somma tra il capitale e gli interessi applicati sul finanziamento.

Se si restituisce prima della scadenza un prestito si risparmia sugli interessi.

La divisione tra capitale finanziato e interessi è disponibile presso l’istituto di credito o la finanziare presso la quale avete acceso il vostro prestito.

Per sapere quanti soldi sono ancora da restituire dovete fare la differenza tra il debito residuo e gli interessi, la differenza trovata sarà il capitale per il quale dovete chiedere il consolidamento debiti.

Per esempio:

  • mutuo casa: debito residuo € 100.000 = capitale € 80.000 + € 20.000 interessi
  • finanziamento auto: debito residuo € 20.000 = capitale € 17.500 + interessi € 2500
  • prestito per dentista debito residuo € 3500 = € 2500 capitale + € 1000 interessi

Se una persona con queste rate da pagare volesse chiedere un consolidamento debiti lo dovrebbe fare per € 100.000 ( € 80.000 + € 17.500 + € 2.500) e non di € 123.000 cioè la mera somma del debito residuo.

È possibile che estinguendo il vostro prestito prima della data di scadenza concordata, la banca vi faccia pagare una penale.

Tutti gli istituti di credito guadagnano sugli interessi che vengono calcolati per un tempo concordato e prestabilito.

Se restituite prima i soldi la banca perde gli interessi che aveva programmato di guadagnare per gli anni successivi e questo mancato introito viene considerata una perdita.

Tutte le condizioni di restituzione del prestito prima della scadenza sono scritte sul contratto che avete stipulato con il vostro finanziatore.

Eventuali penali per la restituzione anticipata devono essere aggiunte al capitale da richiedere.

Si prendono poi in considerazione tutte le garanzie che puoi offrire (come i beni immobili, le azioni e le obbligazioni bancarie …) e la tua capacità di pagamento mensile che non può essere superiore ad un quinto delle tue entrate mensili.

Lo stesso procedimento di dividere le entrate mensili per 5 viene usata per calcolare la rata per la cessione del quinto.

Come sempre più garanzie offri, più la tua storia creditizia è buona (sei mai stato un cattivo pagatore?

Oppure sei mai stato protestato? più la rata sarà bassa perché gli interessi applicati saranno minori).

Una volta individuata la somma del capitale da richiedere (capitale senza interessi e penali per restituzione anticipata), valutata le vostre caratteristiche di debitore (rate insolute, segnalazioni al Crif) viene decisa la tua capacità di pagamento mensile.

La capacità di pagamento mensile tiene conto di tutte le entrate del nucleo famigliare cioè degli stipendi, delle pensioni, da reddito da lavoro autonomo, di eventuali affitti percepiti e si fa la somma di tutte queste entrate mensili.

Non rientrano in questa somma i redditi da lavoro nero né quelli da lavoro occasionale (come per esempio i vouchers).

Questa somma viene divisa per 5 perché la legge prevede che una famiglia non possa indebitarsi per più del 20% delle sue entrate mensili totali.

Entrate totali diviso 5 = somma massima della rata mensile compresa di interessi.

Per esempio se le tue entrate mensili sono di € 2.000 la rata massima non potrà superare in nessun caso € 400.

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