I cattivi pagatori sono le persone che, durante dei finanziamenti in corso, hanno saltato il pagamento di una o più rate e sono stati segnalati nella banca dati del Crif.
Il Crif gestisce il Sistema di Informazioni Creditizie (SIC) attraverso una banca dati in cui sono presenti le richieste di finanziamento, i dati e tutte le informazioni relativi ai prestiti erogati.
Tutte le banche e gli istituti finanziari consultano i dati del Crif per valutare l’affidabilità di chi effettua una richiesta di finanziamento in modo tale da esaminare il grado di indebitamento e l’attendibilità dei clienti.
Chi è segnalato nelle banche dati, ovvero i cattivi pagatori, non ha più la possibilità di accedere ai finanziamenti.
Sommario:
Esistono delle possibilità di ottenere prestiti per cattivi pagatori?
Ci sono sicuramente delle soluzioni alternative ma per prodotti finanziari sono richieste ulteriori garanzie.
I cattivi pagatori sono visti dalle banche come soggetti inaffidabili che non hanno onorato un contratto, cioè non hanno tenuto fede all’accordo di finanziamento o prestito stipulato tra loro e una banca.
A causa della loro inaffidabilità tutti gli istituti di credito chiedono sempre ulteriori garanzie che, in caso di mancata restituzione del prestito, permettano loro di rientrare sia del capitale prestato sia degli interessi e delle spese relative.
I cattivi pagatori hanno però a loro disposizione degli strumenti che permettono loro di restituire le somme dovute, questi prodotti finanziari per i cattivi pagatori (anche segnalati al Crif) sono:
- La cessione del quinto per cattivi pagatori
- I prestiti senza busta paga per cattivi pagatori: social lending, prestito cambializzato e fideiussione
- I prestiti veloci per i segnalati al Crif
- I prestiti senza garante a cattivi pagatori
Prestiti cattivi pagatori: la cessione del quinto
Nel caso di cattivi pagatori che siano dipendenti, sia statali che di imprese private, o pensionati, la soluzione più comoda e sicura è la cessione del quinto.
Con la cessione del quinto la rata del prestito viene versata direttamente dal datore di lavoro all’ente finanziario trattenendola dalla busta paga del dipendente.
Per la cessione del quinto per pensionati sarà l’Inps o l’Inpdap a trattenere e versare la rata dal cedolino della pensione all’istituto di credito.
I prestiti per cattivi pagatori erogati con la cessione del quinto sono una tipologia di finanziamenti considerati dagli enti creditizi “sicuri” perché la garanzia è triplice:
- il trattamento di fine rapporto del dipendente
- l’assunzione a tempo indeterminato
- la polizza assicurativa rischio vita e impiego
La rata massima che è possibile cedere viene calcolata in base al 20% dell’importo netto della busta paga mentre il TFR accantonato viene vincolato a garanzia del finanziamento.
L’aspetto che per alcune persone può risultare negativo è il fatto che sia il datore di lavoro a versare la rata venendo così a conoscenza della posizione debitoria del proprio dipendente: il problema è comunque superato in quanto esiste la legge sulla privacy (diritto alla riservatezza) a protezione dei dati e delle informazioni personali.
In altre parole se il datore di lavoro o gli addetti alla contabilità del personale rendessero pubblica qualsiasi informazione, sia parziale che totale, sulla cessione del quinto del dipendente, dovrebbero fare i conti con la legge sulla privacy che con i trasgressori non è molto morbida.
I tassi di interesse sono più o meno gli stessi sia per quanto riguarda le banche che le finanziarie, è possibile trovare tassi convenienti chiedendo preventivi alle agenzie finanziarie o compilando le richiesta di preventivo online.
Se si ha già una cessione del quinto è anche possibile il suo rinnovo per avere altra liquidità: il rinnovo della cessione del quinto estingue la cessione in corso, si allunga la durata con la stessa rata oppure con una rata più ridotta.
La cessione del quinto viene considerata la soluzione ai prestiti per cattivi pagatori ma è necessario affidarsi ad un buon consulente per valutare, in generale, la propria situazione finanziaria e le possibili soluzioni offerte dal mercato del credito per migliorarla.
Anche se con la cessione del quinto la rata non può superare il 20% dello stipendio è necessario valutare il grado di indebitamento del cattivo pagatore.
Se sono state saltate delle rate significa che è presente una situazione di indebitamento elevato che potrebbe non risolversi o addirittura peggiorare aggiungendo un ulteriore prestito con la cessione del quinto.
In questo caso è utile valutare il consolidamento debiti per cattivi pagatori oppure utilizzare un fondo di emergenza per chiudere magari una parte dei finanziamenti.
Un’attenta valutazione della propria situazione finanziaria permette di evitare di finire in mano alle agenzie di recupero crediti e non rischiare il sovraindebitamento o il fallimento.
Prestiti cattivi pagatori senza cessione del quinto
La cessione del quinto è uno dei modi per ottenere un prestito ma è rivolto ai dipendenti privati e statali e non è possibile richiederla nel caso di lavoratori autonomi o dipendenti che lavorano in piccole aziende.
I prestiti per cattivi pagatori senza busta paga sono finanziamenti che non tengono conto del reddito derivante da lavoro dipendente e spesso il problema può essere la dimostrazione della percezione di un reddito continuo nel tempo anche se non mensile e la proprietà di beni materiali da ipotecare o impegnare a garanzia del prestito.
I prestiti per cattivi pagatori senza cessione del quinto sono il social lending (prestiti tra privati) e prestiti cambializzati e la fideiussione.
Il social lending mette in contatto via internet le persone fisiche (privati, non aziende) che vogliono prestare soldi e le persone che richiedono il credito tramite un intermediario di social lending che gestisce le richieste.
Il prestito cambializzato consiste nella firma di cambiali che se non pagate possono portare al completo fallimento del debitore poiché essendo un titolo esecutivo il creditore potrà rivalersi per via legale sui beni di proprietà del debitore anche se non messi in garanzia.
Nell’articolo 1936 del Codice Civile si legge: “È fideiussore colui che, obbligandosi personalmente verso il creditore, garantisce (promessa unilaterale) l’adempimento di un’obbligazione altrui. La fideiussione è efficace anche se il debitore non ne ha conoscenza.
La fideiussione è quindi un negozio giuridico in cui il creditore è sicuro di essere pagato dal fideiussore nel caso il debitore non saldi le rate. Il fideiussore è quindi un garante e permette dal debitore di poter avere in prestito più denaro perché ha maggiori garanzie. L’aspetto interessante è che il debitore può anche non sapere che, nel caso di un mancato pagamento, sarà una terza persona a dare i soldi al creditore.
Prestiti veloci cattivi pagatori
Una persona segnalata nelle banche dati ha sicuramente urgenza di ottenere del credito per andare a saldare le rate non saldate di altri finanziamenti in modo da ottenere la cancellazione dal Crif.
I prestiti veloci per cattivi pagatori sono più che altro un’idea pubblicitaria di banche e finanziarie per trovare clienti nuovi, infatti tutti i finanziamenti seguono l’iter standard di qualsiasi richiesta di prestito quindi la tempistica è in linea con quella di qualsiasi prodotto finanziario.
Se un cattivo pagatore richiede un prestito dovrà presentare i documenti e sicuramente integrarli con altri sulle garanzie fornite per esempio, successivamente alla richiesta, per la valutazione della documentazione.
In pratica i prestiti veloci per cattivi pagatori erogati in 24/48 ore sono improbabili.
A volte gli enti che promettono troppi miracoli lo fanno solo per ottenere i dati delle persone per poi rivenderli ad aziende di marketing e/o ai call center.
Prestiti cattivi pagatori senza garante
La garanzia è sempre richiesta dal momento in cui gli istituti di credito devono tutelarsi ed evitare gli insoluti.
I prestiti per cattivi pagatori senza garante possono fare a meno della fideiussione di una persona fisica ma necessitano comunque di garanzie come ad esempio un immobile di proprietà.
Anche nella cessione del quinto è presente la garanzia del TFR accantonato del dipendente che viene bloccato e vincolato al prestito.
Prestiti cattivi pagatori senza busta paga
I prestiti per cattivi pagatori senza busta paga sono finanziamenti che non tengono conto del reddito derivante da lavoro dipendente.
Come per i prestiti senza cessione del quinto, chi non ha reddito derivante da busta paga può provare a richiedere il prestito cambializzato, il social lending o con fideiussione.
Il problema può essere la dimostrazione della percezione di un reddito continuo nel tempo anche se non mensile e la proprietà di beni materiali da ipotecare o impegnare a garanzia del prestito.