I prestiti a protestati sono tutti i finanziamenti che vengono concessi a persone che in passato non sono state in grado di saldare i propri debiti, per esempio hanno “saltato” delle rate del mutuo o dell’auto, non hanno onorato cambiali o assegni o che per qualsiasi altra ragione siano state iscritte nel Registro dei Cattivi pagatori del CRIF (Centrale Rischi).
Una volta che il sistema creditizio classifica una persona come cattivo pagatore è sempre più difficile trovare banche o finanziarie disposte a prestare soldi al debitore perché la sua storia creditizia non è immacolata e quindi chi eroga non si fida o se lo fa, gli interessi da pagare sono molto alti.
Per ovviare ai problemi di liquidità dei protestati di seguito troverete consigli e informazioni, prodotti finanziari pensati per loro che possono essere molto utili per risolvere le questioni di chi è stato segnalato.
Sommario:
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Cosa sapere se si è protestati e cattivi pagatori? Informazioni utili
Si diventa protestati quando non si riesce a saldare un titolo di debito: la rata di un prestito o una cambiale. L’istituto erogante (banca o finanziaria) avvisa la Centrale Rischi (CRIF) del mancato pagamento.
Una volta che si è iscritti nel registro dei cattivi pagatori ogni ente a cui si andranno a chiedere soldi per saldare le proprie pendenze consulterà il Crif per tutelarsi e vedrà lo stato di cattivo pagatore.
L’ente a questo punto potrà decidere di non concederci alcun prestito perché non si fida della nostra capacità di saldare il debito, oppure, ci concede il prestito, ma gli interessi, essendo cattivi pagatori sono più elevati. Questo perché, agli occhi della banca o della finanziaria, potremmo avere problemi a onorare le rate anche in futuro.
Chiunque chiede un prestito dovrebbe calcolarlo in modo tale che sia sempre in grado di saldare le rate, ma gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo, purtroppo.
Il caso più comune che non permette il pagamento di una rata è una spesa imprevista, soprattutto se si tratta di salute, in questo caso le uscite sono troppo elevate.
Soprattutto per i lavoratori autonomi capita anche che le entrate si abbassino, cioè si guadagni di meno, molto spesso per via della crisi economica e/o per l’aumento delle tasse che erodono il reddito dell’impresa.
Alla contrazione delle entrare non sono immuni i privati, come per esempio i pensionati: spesso la cifra della pensione è erosa dall’aumento della tassazione; né lo sono i lavoratori dipendenti perché la ditta potrebbe decidere di ridurre lo stipendio, mettere il lavoratore in cassa integrazione oppure addirittura licenziarlo.
Quando si fa un prestito è sempre bene calcolare sia l’ammontare che la rata in base ai possibili imprevisti ai quali si può andare incontro, in particolare se il finanziamento è molto lungo e ha una durata superiore ai 3 anni.
Per evitare di diventare cattivi pagatori e di essere protestati è consigliabile sottoscrivere un’assicurazione all’atto della firma del finanziamento perché in caso di imprevisti, sarò l’assicurazione a pagare le rate che non si riescono a saldare e in questo modo non si viene iscritti al CRIF.
Anche se la rata sarà saldata dall’assicurazione si dovrà comunque chiedere un nuovo prestito, un nuovo finanziamento oppure una cessione del quinto, ma con l’assicurazione sarà molto più facile ottenere uno di questi prodotti finanziari perché non si è annoverati al ruolo di cattivi pagatori.
Quali sono i prodotti finanziari che il mercato mette a disposizione a chi ha subito un protesto?
PRESTITI PERSONALI A PROTESTATI: sono erogati a chi ha subito un protesto e non hanno bisogno di essere giustificati, cioè non è necessario dichiarare all’ente erogante quale sia lo scopo di quei soldi, cosa devo comprare o cosa ne devo fare. I prestiti personali a protestati sono consigliati per cifre importati (superiori a €50.000) e possono essere utilizzati sia per coprire spese impreviste, come per esempio la ristrutturazione della propria casa dopo un disastro naturale e/o per spese mediche e ospedaliere causate da una malattia grave, ma possono anche essere utilizzati da un imprenditore per comprare un nuovo furgone per il proprio lavoro. Possono essere richiesti anche online. Una volta richiesti riceverete dei preventivi dove saranno indicati l’ammontare erogato, l’importo e il numero delle rate (durata del prestito personale), i tassi di interesse (tasso annuale nominale e tasso annuo effettivo).
PRESTITI PERSONALI A PRETESTATI CON CESSIONE DEL QUINTO: questo tipo di finanziamento si rivolge a tutti i lavoratori dipendenti che abbiano una busta paga mensile. Il termine cessione del quinto deriva dal massimo ammontare della rata possibile: la rata non potrà superare per legge un quinto dello stipendio. Calcolare questo valore è facilissimo: si sommano tutti gli stipendi al netto delle trattenute fiscali (tasse) che si percepiscono ogni anno (tredicesima e quattordicesima incluse) e si divide il totale per 5, il valore risultante è la rata massima che il lavoratore dipendente può pagare. Lo stesso meccanismo si applica ai prestiti e ai finanziamenti ai pensionati INPS o INPDAP. Nel caso dei pensionati per avere la cessione del quinto sulla pensione l’importo minimo di quest’ultima deve essere superiore a €502,39. La durata della cessione del quinto a protestati può variare tra un minimo di un anno (12 mesi) e un massimo di 10 anni (120 mesi).
Il tasso di interesse rimane invariato per tutta la durata del finanziamento e la rata è comprensiva anche dei costi assicurativi in caso di morte del richiedente o perdita del lavoro.
In tutti i prestiti e nei finanziamenti tramite la cessione del quinto, quindi anche nelle operazioni con i protestati, la garanzia è data dall’ammontare del TFR (Trattamento di Fine Rapporto).
Per le persone protestate questa garanzia, che è in mano e gestita dal datore di lavoro (o dallo Stato nel caso dei pensionati), viene vista come tutela molto positiva dall’ente erogatore e non è da dimenticare che la rata è versata mensilmente da quest’ultimo e non dall’intestatario del prestito e questa modalità di versamento è considerata un’ulteriore e sicura tutela di difesa dai mancati pagamenti delle rate.
L’ammontare della rata viene trattenuto dalla busta paga del lavoratore e il datore di lavoro si incarica di saldare mensilmente il dovuto.
In caso di problemi con protesti su altri finanziamenti si può chiedere la revisione degli accordi della cessione del quinto:
- è possibile farsi aumentare la durata del prestito, quindi il numero delle rate, in modo che il loro ammontare mensile sia più bassa e che si riesca a saldarle
- è possibile richiedere una somma di denaro immediatamente disponibile che verrà rimborsata con un numero maggiore di rate (si allungano i tempi della cessione del quinto) e/o con rate più onerose
- nel caso in cui non sia stato utilizzato come garanzia l’intero ammontare del TFR è possibile richiedere di utilizzarlo per intero. Si ricorda che il TFR matura ogni anno e che la parte accantonata prima della concessione del finanziamento con cessione del quinto è libera da ogni garanzia e che quindi può essere utilizzata per farsi erogare nuova liquidità
FINANZIAMENTI A PROTESTATI: come è stato ricordato anche nelle righe precedenti un protestato è una persona che non ha pagato delle rate o delle cambiali alla scadenza e che per questo mancato pagamento o ritardo di pagamento è stato segnalato al CRIF. Il protestato non ha per questo motivo un’impeccabile storia creditizia quindi le banche e le finanziarie si tuteleranno sul ritorno del loro capitale con un tasso di interesse più elevato.
Per schivare queste spese in più è consigliabile avere un garante. Il garante è una persona di nostra fiducia che si farà carico di pagare le rate se noi non lo faremo e ha il potere, agli occhi della banca, di far diminuire notevolmente il tasso di interesse richiesto. Si ricorda che il garante deve presentare garanzie esattamente come se il prestito che richiediamo noi lo richiedesse lui. Il garante deve essere una persona fisica anche parente e può far parte dello stesso nucleo famigliare, come per esempio la moglie o il figlio, ma può anche essere solo un amico. In alcuni casi possono essere richiesti 2 garanti su uno stesso prestito: la banca considererà minore il rischio sul finanziamento e quindi il tasso di interesse diminuirà.
PRESTITI SENZA BUSTA PAGA A PROTESTATI: anche se non si ha una busta paga o una pensione è possibile richiedere un prestito senza busta paga per protestati. Sono considerati lavoratori senza busta paga tutti i lavoratori che non hanno un reddito mensile fisso come:
- i lavoratori autonomi
- i disoccupati
- le persone in cerca di lavoro
- gli assunti con contratti atipici a tempo determinato
Anche chi non ha un reddito fisso mensile può richiedere un prestito, condizione necessaria sono però le garanzie da fornire alla banca.
Come garanzie sono preferiti i beni immobili anche commerciali e in alcuni casi sono ammessi anche beni mobili come per esempio titoli azionari o obbligazionari, buoni fruttiferi del tesoro, ma può anche essere una persona a farci da garanzia, cioè chi ci farà da garante (vedi approfondimenti su questa figura nel paragrafo precedente).
Il tasso di interesse su un finanziamento ad un protestato senza busta paga è inversamente proporzionale all’ammontare delle garanzie che diamo: più garanzie avremo più basso sarà il tasso di interesse.
Se siete dei disoccupati, siete in cassa integrazione o in mobilità è consigliabile sottoscrivere un prestito per protestati senza busta paga che dia la possibilità di variare le condizioni contrattuali. Una volta ottenuto un lavoro fisso da dipendente sarà possibile presentare sia la busta paga che il TFR maturato come garanzie e quindi rivedere le condizioni del contratto alla luce di un rischio meno elevato; nella maggior parte dei casi la finanziaria rivede le condizioni del prestito migliorandole a vostro vantaggio per esempio potreste avere una rata più bassa o una minore durata del prestito.
PRESTITO DELEGA A PROTESTATI: la delega è una convezione (un accordo) stipulato tra l’ente erogatore (finanziaria, istituto di credito o banca) e l’ente erogante (lo Stato, l’amministrazione statale, parastatale o il datore di lavoro privato) e ha le stesse caratteristiche della cessione del quinto, ma permette di poter pagare una rata più alta (superando il quinto dello stipendio) e di conseguenza poter avere a disposizione più capitale iniziale.
Si ricorda che in caso di un privato come spa, srl, snc, sas la delegazione può non essere concessa perché non obbligatoria infatti la legge non impone a nessun datore di lavoro privato di accordarsi con l’ente erogante per concedere il prestito al dipendente protestato.
La delega sommata alla cessione del quinto non può superare il 50% dello stipendio, per esempio:
- Reddito mensile netto (busta paga o pensione inps o pensione indap): € 1000
- Rata massima della cessione del quinto: € 200 (cioè un quinto, ovvero 1000 diviso 5)
- Rata massima per il prestito delega per protestati: € 300 (1000 diviso 2 = 500; 500 – 200 CDQ = 300)
- Totale rata mensile Massima = rata cessione del quinto + rata prestito delega per protestati = € 500