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Prestiti a protestati: finanziamenti 2020

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Prestiti a protestati

I prestiti a protestati sono tutti i finanziamenti che vengono concessi a persone che in passato non sono state in grado di saldare i propri debiti, per esempio hanno “saltato” delle rate del mutuo o dell’auto, non hanno onorato cambiali o assegni o che per qualsiasi altra ragione siano state iscritte nel Registro dei Cattivi pagatori del CRIF (Centrale Rischi).

Una volta che il sistema creditizio classifica una persona come cattivo pagatore è sempre più difficile trovare banche o finanziarie disposte a prestare soldi al debitore perché la sua storia creditizia non è immacolata e quindi chi eroga non si fida o se lo fa, gli interessi da pagare sono molto alti.

Per ovviare ai problemi di liquidità dei protestati di seguito troverete consigli e informazioni, prodotti finanziari pensati per loro che possono essere molto utili per risolvere le questioni di chi è stato segnalato.

Sommario:

  • Cosa sapere se si è protestati e cattivi pagatori? Informazioni utili
  • Quali sono i prodotti finanziari che il mercato mette a disposizione a chi ha subito un protesto?

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Cosa sapere se si è protestati e cattivi pagatori? Informazioni utili

Si diventa protestati quando non si riesce a saldare un titolo di debito: la rata di un prestito o una cambiale. L’istituto erogante (banca o finanziaria) avvisa la Centrale Rischi (CRIF) del mancato pagamento.

Una volta che si è iscritti nel registro dei cattivi pagatori ogni ente a cui si andranno a chiedere soldi per saldare le proprie pendenze consulterà il Crif per tutelarsi e vedrà lo stato di cattivo pagatore.

L’ente a questo punto potrà decidere di non concederci alcun prestito perché non si fida della nostra capacità di saldare il debito, oppure, ci concede il prestito, ma gli interessi, essendo cattivi pagatori sono più elevati. Questo perché, agli occhi della banca o della finanziaria, potremmo avere problemi a onorare le rate anche in futuro.

Chiunque chiede un prestito dovrebbe calcolarlo in modo tale che sia sempre in grado di saldare le rate, ma gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo, purtroppo.

Il caso più comune che non permette il pagamento di una rata è una spesa imprevista, soprattutto se si tratta di salute, in questo caso le uscite sono troppo elevate.

Soprattutto per i lavoratori autonomi capita anche che le entrate si abbassino, cioè si guadagni di meno, molto spesso per via della crisi economica e/o per l’aumento delle tasse che erodono il reddito dell’impresa.

Alla contrazione delle entrare non sono immuni i privati, come per esempio i pensionati: spesso la cifra della pensione è erosa dall’aumento della tassazione; né lo sono i lavoratori dipendenti perché la ditta potrebbe decidere di ridurre lo stipendio, mettere il lavoratore in cassa integrazione oppure addirittura licenziarlo.

Quando si fa un prestito è sempre bene calcolare sia l’ammontare che la rata in base ai possibili imprevisti ai quali si può andare incontro, in particolare se il finanziamento è molto lungo e ha una durata superiore ai 3 anni.

Per evitare di diventare cattivi pagatori e di essere protestati è consigliabile sottoscrivere un’assicurazione all’atto della firma del finanziamento perché in caso di imprevisti, sarò l’assicurazione a pagare le rate che non si riescono a saldare e in questo modo non si viene iscritti al CRIF.

Anche se la rata sarà saldata dall’assicurazione si dovrà comunque chiedere un nuovo prestito, un nuovo finanziamento oppure una cessione del quinto, ma con l’assicurazione sarà molto più facile ottenere uno di questi prodotti finanziari perché non si è annoverati al ruolo di cattivi pagatori.

Quali sono i prodotti finanziari che il mercato mette a disposizione a chi ha subito un protesto?

PRESTITI PERSONALI A PROTESTATI: sono erogati a chi ha subito un protesto e non hanno bisogno di essere giustificati, cioè non è necessario dichiarare all’ente erogante quale sia lo scopo di quei soldi, cosa devo comprare o cosa ne devo fare. I prestiti personali a protestati sono consigliati per cifre importati (superiori a €50.000) e possono essere utilizzati sia per coprire spese impreviste, come per esempio la ristrutturazione della propria casa dopo un disastro naturale e/o per spese mediche e ospedaliere causate da una malattia grave, ma possono anche essere utilizzati da un imprenditore per comprare un nuovo furgone per il proprio lavoro. Possono essere richiesti anche online. Una volta richiesti riceverete dei preventivi dove saranno indicati l’ammontare erogato, l’importo e il numero delle rate (durata del prestito personale), i tassi di interesse (tasso annuale nominale e tasso annuo effettivo).

PRESTITI PERSONALI A PRETESTATI CON CESSIONE DEL QUINTO: questo tipo di finanziamento si rivolge a tutti i lavoratori dipendenti che abbiano una busta paga mensile. Il termine cessione del quinto deriva dal massimo ammontare della rata possibile: la rata non potrà superare per legge un quinto dello stipendio. Calcolare questo valore è facilissimo: si sommano tutti gli stipendi al netto delle trattenute fiscali (tasse) che si percepiscono ogni anno (tredicesima e quattordicesima incluse) e si divide il totale per 5, il valore risultante è la rata massima che il lavoratore dipendente può pagare. Lo stesso meccanismo si applica ai prestiti e ai finanziamenti ai pensionati INPS o INPDAP. Nel caso dei pensionati per avere la cessione del quinto sulla pensione l’importo minimo di quest’ultima deve essere superiore a €502,39. La durata della cessione del quinto a protestati può variare tra un minimo di un anno (12 mesi) e un massimo di 10 anni (120 mesi).

Il tasso di interesse rimane invariato per tutta la durata del finanziamento e la rata è comprensiva anche dei costi assicurativi in caso di morte del richiedente o perdita del lavoro.

In tutti i prestiti e nei finanziamenti tramite la cessione del quinto, quindi anche nelle operazioni con i protestati, la garanzia è data dall’ammontare del TFR (Trattamento di Fine Rapporto).

Per le persone protestate questa garanzia, che è in mano e gestita dal datore di lavoro (o dallo Stato nel caso dei pensionati), viene vista come tutela molto positiva dall’ente erogatore e non è da dimenticare che la rata è versata mensilmente da quest’ultimo e non dall’intestatario del prestito e questa modalità di versamento è considerata un’ulteriore e sicura tutela di difesa dai mancati pagamenti delle rate.

L’ammontare della rata viene trattenuto dalla busta paga del lavoratore e il datore di lavoro si incarica di saldare mensilmente il dovuto.

In caso di problemi con protesti su altri finanziamenti si può chiedere la revisione degli accordi della cessione del quinto:

  • è possibile farsi aumentare la durata del prestito, quindi il numero delle rate, in modo che il loro ammontare mensile sia più bassa e che si riesca a saldarle
  • è possibile richiedere una somma di denaro immediatamente disponibile che verrà rimborsata con un numero maggiore di rate (si allungano i tempi della cessione del quinto) e/o con rate più onerose
  • nel caso in cui non sia stato utilizzato come garanzia l’intero ammontare del TFR è possibile richiedere di utilizzarlo per intero. Si ricorda che il TFR matura ogni anno e che la parte accantonata prima della concessione del finanziamento con cessione del quinto è libera da ogni garanzia e che quindi può essere utilizzata per farsi erogare nuova liquidità

FINANZIAMENTI A PROTESTATI: come è stato ricordato anche nelle righe precedenti un protestato è una persona che non ha pagato delle rate o delle cambiali alla scadenza e che per questo mancato pagamento o ritardo di pagamento è stato segnalato al CRIF. Il protestato non ha per questo motivo un’impeccabile storia creditizia quindi le banche e le finanziarie si tuteleranno sul ritorno del loro capitale con un tasso di interesse più elevato.

Per schivare queste spese in più è consigliabile avere un garante. Il garante è una persona di nostra fiducia che si farà carico di pagare le rate se noi non lo faremo e ha il potere, agli occhi della banca, di far diminuire notevolmente il tasso di interesse richiesto. Si ricorda che il garante deve presentare garanzie esattamente come se il prestito che richiediamo noi lo richiedesse lui. Il garante deve essere una persona fisica anche parente e può far parte dello stesso nucleo famigliare, come per esempio la moglie o il figlio, ma può anche essere solo un amico. In alcuni casi possono essere richiesti 2 garanti su uno stesso prestito: la banca considererà minore il rischio sul finanziamento e quindi il tasso di interesse diminuirà.

PRESTITI SENZA BUSTA PAGA A PROTESTATI: anche se non si ha una busta paga o una pensione è possibile richiedere un prestito senza busta paga per protestati. Sono considerati lavoratori senza busta paga tutti i lavoratori che non hanno un reddito mensile fisso come:

  • i lavoratori autonomi
  • i disoccupati
  • le persone in cerca di lavoro
  • gli assunti con contratti atipici a tempo determinato

Anche chi non ha un reddito fisso mensile può richiedere un prestito, condizione necessaria sono però le garanzie da fornire alla banca.

Come garanzie sono preferiti i beni immobili anche commerciali e in alcuni casi sono ammessi anche beni mobili come per esempio titoli azionari o obbligazionari, buoni fruttiferi del tesoro, ma può anche essere una persona a farci da garanzia, cioè chi ci farà da garante (vedi approfondimenti su questa figura nel paragrafo precedente).

Il tasso di interesse su un finanziamento ad un protestato senza busta paga è inversamente proporzionale all’ammontare delle garanzie che diamo: più garanzie avremo più basso sarà il tasso di interesse.

Se siete dei disoccupati, siete in cassa integrazione o in mobilità è consigliabile sottoscrivere un prestito per protestati senza busta paga che dia la possibilità di variare le condizioni contrattuali. Una volta ottenuto un lavoro fisso da dipendente sarà possibile presentare sia la busta paga che il TFR maturato come garanzie e quindi rivedere le condizioni del contratto alla luce di un rischio meno elevato; nella maggior parte dei casi la finanziaria rivede le condizioni del prestito migliorandole a vostro vantaggio per esempio potreste avere una rata più bassa o una minore durata del prestito.

PRESTITO DELEGA A PROTESTATI: la delega è una convezione (un accordo) stipulato tra l’ente erogatore (finanziaria, istituto di credito o banca) e l’ente erogante (lo Stato, l’amministrazione statale, parastatale o il datore di lavoro privato) e ha le stesse caratteristiche della cessione del quinto, ma permette di poter pagare una rata più alta (superando il quinto dello stipendio) e di conseguenza poter avere a disposizione più capitale iniziale.

Si ricorda che in caso di un privato come spa, srl, snc, sas la delegazione può non essere concessa perché non obbligatoria infatti la legge non impone a nessun datore di lavoro privato di accordarsi con l’ente erogante per concedere il prestito al dipendente protestato.

La delega sommata alla cessione del quinto non può superare il 50% dello stipendio, per esempio:

  • Reddito mensile netto (busta paga o pensione inps o pensione indap): € 1000
  • Rata massima della cessione del quinto: € 200 (cioè un quinto, ovvero 1000 diviso 5)
  • Rata massima per il prestito delega per protestati: € 300 (1000 diviso 2 = 500; 500 – 200 CDQ = 300)
  • Totale rata mensile Massima = rata cessione del quinto + rata prestito delega per protestati = € 500

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Rinnovo Cessione del Quinto 2020

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Rinnovo cessione del quinto

La cessione del quinto e la delega possono essere rinnovate prima della scadenza del contratto per ottenere nuova liquidità.

Con l’estinzione anticipata della somma residua del prestito in corso è possibile avere una nuova somma di denaro contante che potrà essere usato per ogni necessità senza bisogno di giustificazioni o spiegazioni su come verrà impiegato il nuovo capitale.

Il rinnovo della cessione del quinto è molto utile (a volte anche vitale) quando ci si trova ad affrontare delle spese impreviste alle quali non è possibile far fronte a causa dell’ammontare troppo elevato.

Esempi molto comuni di queste spese sono: l’acquisto del nuovo arredamento per una casa nuova (matrimonio dei figli), le spese del dentista o del medico o dello specialista, la nuova automobile.

Abbiamo citato solo queste spese per una famiglia, ma esistono molte altre spese impreviste, non ultime le tasse dello Stato e non sempre si ha la possibilità di affrontare questi costi.

Soprattutto le spese impreviste sono motivo per il rinnovo della cessione e può essere la soluzione utile per risolvere i problemi di scarsa disponibilità di denaro riuscendo, tra i vantaggi, a mantenere la stessa rata o diminuirla.

Sommario:

  • Rinnovo cessione del quinto: vantaggi e svantaggi
  • Come rinnovare una cessione del quinto?
  • Chi può chiedere il rinnovo della cessione del quinto?
  • Quando conviene rinnovare la cessione del quinto?
  • Dopo quanto tempo si può rinegoziare la cessione?
  • Preventivo rinnovo cessione del quinto
  • Calcolo rinnovo di cessione

Rinnovo cessione del quinto: vantaggi e svantaggi

È possibile anche rinnovare la cessione del quinto e/o chiedere la rinegoziazione del prestito anche in caso la rata sia diventata troppo alta per il nuovo tenore di vita della famiglia.

Per esempio se uno dei due coniugi viene licenziato le entrate del nucleo familiare diminuiscono e lo stipendio (cioè l’entrata rimanente) non basta per coprire le spese della rata del prestito che era calcolata su 2 entrate.

Tecnicamente in questo caso l’esborso per la rata potrebbe ridurre le disponibilità a meno del suo quinto e quindi, secondo la legge, si entrerebbe sotto la soglia di povertà e questo non è ammesso.

La rivalutazione della cessione del quinto alla luce delle entrate diminuite non solo è la soluzione migliore per riuscire a far fronte a tutte le spese mensili, ma è anche una norma di legge.

Una volta che si troverà un nuovo impiego e quindi le entrate della famiglia ritorneranno come prima del licenziamento, si potrà decidere se richiedere o meno un nuovo rinnovo della cessione del quinto.

Nel primo caso, avendo a disposizione 2 stipendi, la rata risulterà molto bassa e economicamente sostenibile, ma si dovrà valutare con attenzione se gli interessi da pagare fino al termine del prestito non siano troppo alti; nel secondo caso invece si potrà personalizzare la rata, il finanziamento e in generale tutto il contratto di cessione del quinto alla luce della nuova situazione economica della famiglia, cioè la rata sarà perfettamente rapportata alle nuove entrate.

Per decidere o meno di rinnovare una cessione del quinto, ma anche in generale un prestito, un mutuo o un finanziamento si devono anche tenere presenti gli anni che mancano alla pensione.

Ogni caso fa storia a sé e con il posticipo dell’età della pensione purtroppo questo calcolo intessa a pochi.

È da tenere presente che se il periodo di termine del lavoro è vicino la pensione non sarà, nella maggior parte dei casi, uguale o superiore (magari!) allo stipendio con il quale si veniva retribuiti, ma sarà inferiore.

Per questo motivo è fondamentale controllare se la rata della cessione del quinto non sia troppo elevata rispetto alla pensione percepita.

Da notare inoltre che in caso di pensionamento il datore di lavoro deve dare al lavoratore il TFR (Trattamento di Fine Rapporto) che però fa da garanzia alla cessione del quinto e quindi è necessario valutare quanto di questo capitale risparmiato negli anni sia effettivamente disponibile per la rinegoziazione del prestito o sia sufficiente per la totale chiusura di tutti i finanziamenti in essere.

Come rinnovare una cessione del quinto?

Il rinnovo della cessione del quinto è un’operazione semplice: basta richiederla ad una finanziaria o ad una banca presentando tutta la documentazione richiesta.

Il rinnovo in pratica è il rifinanziamento della cessione o delega.

In particolare è necessario presentare la copia del contratto in corso perché servirà per estinguere il residuo debito e chiudere il prestito che attualmente si sta pagando.

Se si rinnova con lo stesso istituto di credito con cui al momento si ha la cessione in corso servirà solo l’ultima busta paga e il Cud.

In caso contrario, cioè si decida di rivolgersi ad un’altra banca o ad una nuova finanziaria, sarà quest’ultimo ente ad informarvi sui documenti necessari per il rinnovo.

Chi può chiedere il rinnovo della cessione del quinto?

La richiesta di rinnovo può essere ovviamente effettuata da chi ha la cessione o delega in corso ovvero da dipendenti pubblici, statali, privati e pensionati INPS e INPDAP.

Quando conviene rinnovare la cessione del quinto?

Per rinnovare la cessione del quinto è obbligo seguire la normativa in base all’art. 39 della Legge 180 del 1950 che afferma la possibilità di rinnovare solo se è trascorso il 40% del piano di ammortamento.

Il rinnovo di una cessione del quinto decennale, cioè con durata di 120 mesi, è attuabile solo dopo che siano state pagate 48 rate (4 anni), cioè si può richiedere un nuovo prestito solo dopo che siano trascorsi 4 anni dal pagamento della prima rata del finanziamento in essere.

La convenienza del rinnovo è comunque legata al nuovo tasso di interesse applicato dagli enti creditizi, dalla durata del vecchio e del nuovo prestito e dalle spese che si devono affrontare per il nuovo contratto di prestito.

A causa di tutte queste variabili è opportuno richiedere vari preventivi e scegliere quello migliore.

Dopo quanto tempo si può rinegoziare la cessione?

Ovviamente nel caso di cessioni con durata inferiore ai 120 mesi sarà possibile rinnovarla in un tempo minore dei 4 anni, nel caso la durata sia inferiore o pari a 5 anni è possibile rinegoziare prima che sia trascorso il 40% delle rate portando la cessione a 120 mesi.

Nel rinegoziare la cessione del quinto bisogna rivalutare il nuovo tasso di interesse applicato, gli oneri e le spese del nuovo contratto tenendo conto che si andranno a recuperare gli interessi della cessione in corso e sarà possibile richiedere il rimborso del premio assicurativo non goduto.

Preventivo rinnovo cessione del quinto

Per ottenere un preventivo per il rinnovo della cessione è possibile richiederlo a più finanziarie e banche e valutarne per ognuno i vantaggi e gli svantaggi.

Alcune banche possono negare il rinnovo sulla base del calcolo del reddito minimo di sopravvivenza, in questo caso è utile contattare direttamente altre finanziarie che possono adottare dei criteri più elastici e meno restrittivi, ma per sempre entro i termini di legge.

Calcolo rinnovo di cessione

Riportiamo un esempio di calcolo per il rinnovo della cessione del quinto:

  • rata mensile € 150
  • conteggio di estinzione € 3.000
  • nuova rata € 150
  • netto erogato € 8.500 a cui si sottraggono i 4.000 euro si ottengono 4.500 euro di ulteriore liquidità

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Finanziamento auto: come scegliere l’automobile e il migliore prestito

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Finanziamento Auto

Quando è necessario comprare una nuova auto ci si ritrova a dover fare i conti con il procedimento per la scelta e per l’acquisto di una macchina e il processo per una scelta così importante può risultare davvero faticoso e macchinoso.

È sconfortante a volte dover dialogare con i alcuni venditori di auto: è possibile che il loro scopo sia solo chiudere la vendita il più presto possibile dandoci un’auto con difetti o problemi.

Diffidate di chi è troppo insistente nel vendervi qualcosa e soprattutto, per evitare qualsiasi controversia, non firmate mai nulla che non abbiate letto con attenzione.

L’acquisto di un’autovettura non è una decisione da prendere con leggerezza, è doveroso utilizzare molta cautela sia prima di effettuare l’acquisto che nella scelta del finanziamento auto.

Comprare una macchina senza riflettere e senza valutare i pro e i contro può farci perdere molti soldi.

Non è bello pagare un finanziamento auto con una rata al mese anche di solo 150 euro per un’auto usata magari piena di difetti oppure bella esteticamente me che consuma troppa benzina.

Un’altra questione importante fondamentale è se scegliere un’auto nuova o usata.

Sommario:

  • Compro l’auto nuova o usata?
  • Finanziamento auto: gli aspetti da considerare
  • Finanziamento auto senza busta paga
  • Calcolo finanziamento auto: posso permettermi di comprare la macchina?
  • Preventivo finanziamento auto: gli elementi da considerare
  • Leasing auto: cos’è e come funziona
  • Leasing auto o finanziamento? Quale conviene?

Compro l’auto nuova o usata?

La scelta di comprare un auto nuova o usata non deve dipendere da un impulso emotivo come per esempio dall’estetica o un accessorio particolare, è invece necessario selezionare quelle caratteristiche funzionali ed imprescindibili per le nostre necessità in modo da razionalizzare il più possibile il nostro investimento su quattro ruote.

Alcuni fattori da valutare e che ci possono aiutare sono:

  • Prezzo: è ovvio che una macchina nuova costa molto di più che una usata e mettere a confronto auto diverse, per esempio tra una Golf nuova e una Focus usata, può falsarne il prezzo. Il prezzo tra nuovo è usato non è una metrica corretta per valutare l’acquisto poiché a causa del prezzo minore vincerà sempre l’usato, è più adeguato paragonare il prezzo tra due auto nuove.
    Meglio darsi un budget oltre il quale non si può andare, per esempio decidere di spendere al massimo 20.000 euro. A questo punto si valutano tutte le offerte che il mercato offre, sia il nuovo che l’usato, sia le auto aziendali che quelle a km zero.
  • Valore: il valore indica le caratteristiche e le qualità positive che rendono apprezzabile l’auto, per esempio il valore riferito alle comodità di una Ford Fiesta è diverso da quello di un’Audi A3. Un’auto nuova non appena esce dal concessionario perde il suo valore di circa il 10% mentre dopo 5 anni il valore di mercato perderà circa il 60% del prezzo pagato. Sulla base del valore di mercato ha più senso l’acquisto di un’auto usata perché si risparmiano soldi ottenendo il massimo valore.
  • Manutenzione: la manutenzione è un fattore molto importante da tenere in considerazione infatti su un’auto nuova le spese per effettuare le riparazioni sono nulle grazie alla garanzia legale di 24 mesi. Se si acquista un usato la manutenzione potrebbe essere un problema infatti non è possibile sapere in anticipo se il concessionario ci sta vendendo un’auto con dei difetti nascosti.
  • Garanzia: in generale la garanzia sui veicoli nuovi è 24 mesi ma alcune case automobilistiche possono proporre la formula fino a 100.000 Km oppure estensioni della garanzia come 5 anni o 7 anni su alcune parti. È anche possibile estendere la garanzia tramite il pagamento di una polizza assicurativa che copre i rischi. In questo caso sarà necessario leggere attentamente il contratto per capire cosa non copre l’eventuale estensione della garanzia. Sulle auto usate la garanzia è estesa a 12 mesi.
  • Affidabilità: un’automobile che non ti lascia a piedi e che non si ferma quando sei in viaggio ha un’alta affidabilità, può essere una caratteristica delle auto nuove ma non sempre è così. L’affidabilità è una peculiarità che dipende dalla singola auto, si possono trovare auto usate perfettamente affidabili e auto nuove che fanno parte un lotto che può avere alcuni difetti.
  • Assicurazione: i costi assicurativi possono far gonfiare i costi per l’acquisto dell’autovettura, dipende dalle garanzie che si aggiungono e dagli anni in cui si possiede la patente. Le polizze assicurative inoltre aumentano il costo ogni anno.

Finanziamento auto: gli aspetti da considerare

Il finanziamento auto è un investimento molto importante che durerà per anni e porterà una diminuzione di una gran parte delle nostre entrate mensili, è importante negoziare i termini di acquisto dell’automobile.

Spesso il finanziamento è superiore a 2 anni, quindi è meglio, per evitare rischi futuri, organizzarsi in modo da essere in grado di pagare la rata anche in caso di piccoli contrattempi ed imprevisti.

Chiedete sempre a chi vi propone qualsiasi finanziamento di spiegarvi in modo approfondito cosa accade se non si è in grado di pagare una o più rate: l’auto viene confiscata? Se si, dopo quanto tempo? Si dovranno pagare interessi ulteriori? Quanti? È possibile estendere la durata del finanziamento?

Il concessionario cerca sempre di proporci il finanziamento auto con i tassi di interesse più alti, è utile contrattare i termini del finanziamento anche presentando al venditore altri preventivi più bassi in modo da ottenere un’altra proposta più conveniente come il finanziamento auto a tasso zero.

In realtà il finanziamento auto a tasso zero non esiste, le banche e le finanziarie non avrebbero nessun guadagno senza l’applicazione degli interessi, una percentuale di interesse bancario è comunque presente.

Solitamente la pubblicità del finanziamento auto a tasso zero si riferisce a un Tan 0%, per non lasciarsi trarre in inganno è opportuno controllare il Taeg che è invece il tasso di interessi comprende tutti i costi.

Per trovare il miglior finanziamento auto è necessario confrontare Tan e Taeg, il Taeg comprende i costi variabili e invariabili del prestito comprese le spese per l’apertura della pratica di finanziamento.

È necessario anche prestare attenzione alle eventuali spese assicurative facoltative che non sempre sono comprese nella percentuale del Taeg e alcune volte risultano essere obbligatorie in alcune clausole scritte in piccolo.

Il miglior finanziamento auto lo si può ottenere nelle banche.

È utile chiedere vari preventivi in modo da poterli confrontarli: solitamente propongono credito al consumo (finalizzato all’acquisto di un bene) con tassi di interesse ridotti.

Finanziamento auto senza busta paga

Chi cerca un prestito auto può essere anche un lavoratore precario o autonomo che, pur avendo un reddito, non ha modo di presentare alle banche il cedolino paga mensile a dimostrazione delle proprie entrate, in questo caso si ha bisogno di un finanziamento auto senza busta paga.

Per ottenere un finanziamento auto senza busta paga è necessario avere un reddito dimostrabile ed eventualmente fornire un garante.

I documenti che le banche e finanziarie chiedono per aprire la pratica di finanziamento sono:

  • dichiarazione dei redditi
  • CUD
  • i documenti di reddito del garante
  • immobile di proprietà (per ipotecarlo come garanzia)
  • versamenti continui sul conto corrente
  • entrate derivanti da canone d’affitto

L’importante, per ottenere un finanziamento auto senza busta paga, è dimostrare di percepire un reddito regolare anche se non è provvisto di attestazione ufficiale come la busta paga.

Senza la dimostrazione di essere in possesso di un’entrata nessun istituto finanziario concederà prestiti.

Calcolo finanziamento auto: posso permettermi di comprare la macchina?

Il calcolo del finanziamento auto deve tenere conto della nostra capacità di reddito mensile tenendo conto di tutte le spese mensili ricorrenti come la bolletta del telefono, la luce, il gas, il mutuo o l’affitto, la spesa per gli alimenti, l’assicurazione, la benzina o il gasolio, le uscite con gli amici, la palestra…

Anche il tasso di interesse influisce sul calcolo del finanziamento auto, se in passato siamo stati segnalati come cattivi pagatori e si è stati segnalati al crif allora sarà necessario chiedere un finanziamento con cessione del quinto che presenta dei tassi di interesse più alti rispetto al credito al consumo.

Un altro aspetto da tenere conto è quando abbiamo la necessità di permutare la nostra attuale auto per comprarne una nuova.

Come già spiegato le auto non appena escono dal concessionario perdono valore, non è conveniente effettuare una permuta perché il concessionario valuterebbe al ribasso l’autovettura poiché dovrà poi sistemarla per rivenderla.

Al posto della permuta, per non perdere denaro, è consigliabile cercare di vendere da privato l’automobile.

Come base di calcolo del finanziamento auto è opportuno valutare l’assicurazione con i suoi costi legati alle garanzie che si decidono di aggiungere alla polizza e all’aumento periodico annuale del premio.

Prima di acquistare l’auto bisogna richiedere dei preventivi alle assicurazioni in modo da valutarne i costi delle garanzie che si desiderano sottoscrivere.

Preventivo finanziamento auto: gli elementi da considerare

Trovare un preventivo per finanziamento auto è diventato così facile e veloce grazie ai preventivatori on line che permettono nell’immediato di ottenere cifre a colpo d’occhio per una panoramica sulla rata mensile, sugli interessi e sulla durata del prestito.

Anche le concessionarie più grandi hanno creato degli istituti di credito per offrire i servizi finanziari ai propri clienti, per esempio il finanziamento auto fiat, mentre le concessionarie più piccole si appoggiano a varie finanziarie come per esempio il finanziamento auto agos.

Se ottenere un preventivo per finanziamento auto è un compito rapido la valutazione e il confronto è un lavoro po’ più complicato perché si devono analizzare i vari costi, la convenienza, la propria capacità mensile di spesa da dedicare ad un finanziamento auto.

Un preventivo per finanziamento auto al 100% non è così conveniente come per un finanziamento auto all’80% infatti se, per esempio, dovessimo acquistare una macchina da 20.000 euro ad un tasso del 6% in 5 anni avremo 2 ipotetici casi:

  • Preventivo finanziamento auto al 100%: l’importo mensile sarebbe di 386,66 euro per finanziare l’importo di euro 20.000.
  • Preventivo finanziamento auto all’80%: l’importo mensile scende a euro 309,32 per finanziare l’importo di euro 16.000 dal momento che abbiamo versato al concessionario il 20% di acconto su 20.000 euro cioè euro 4.000.

Dare un anticipo e finanziare solo una parte del costo totale ci farebbe risparmiare 77,34 euro al mese che in un anno sono 928,08: per esempio potremo impiegare questo risparmio nell’acquisto annuale della polizza auto, o in altre spese o accantonarlo in un fondo di emergenza.

Solitamente la durata media che si sceglie quando si richiede un preventivo di finanziamento auto è 60 mesi ma successivamente, volendo far scendere l’importo della rata, si opta per i 72 o per gli 84 mesi.

I prestiti con scadenza a lungo termine hanno come vantaggio il pagamento di una rata più bassa e come svantaggio quello di pagare molti più interessi che rendono sconveniente il finanziamento auto.

Oltre a pagare più interessi, dopo 6 o 7 anni si potrebbe aver ancora la necessità di comprare un’altra automobile nuova ma se si stanno ancora pagando le 72 o 84 rate mensili si perderebbe l’opportunità di cambiare auto a causa del reddito ridotto e del prestito auto ancora in corso.

Prima di richiedere un preventivo per finanziamento auto, specialmente su cifre alte, è meglio verificare di non essere segnalati al Crif per qualche ritardo di pagamento e/o come cattivo pagatore. La richiesta gratuita può essere inviata direttamente al Crif o si può chiedere la visura anche online. Nel caso siate stati segnalati ogni richiesta di preventivo sarebbe respinta per la vostra incapacità di saldare i debiti.

Se si è segnalati come cattivo pagatore e si è lavoratore dipendente allora la possibile alternativa è il prestito con cessione del quinto dello stipendio, il tasso d’interesse sarà comunque più alto del classico prestito personale.

Nel caso si dovesse ottenere il finanziamento auto è opportuno ricordare che una volta che la nuova autovettura esce dal concessionario perderà il 10% del valore, poi circa il 20% ogni anno.

Se abbiamo acquistato un’auto del valore di 20.000 euro non appena andremo a ritirarla ne varrà 18.000 euro.

Con un finanziamento auto della durata di 5 anni si pagherebbero interessi su 20.000 euro mentre il valore dell’auto subirà un deprezzamento del 50-60%, così si perde il valore che si è pagato faticosamente tramite il prestito.

Il discorso vale anche nel caso in cui dopo 3 o 4 anni si debba cambiare nuovamente la macchina, il deprezzamento del valore di mercato e il finanziamento ancora in corso influirebbero negativamente sul nostro potere d’acquisto.

Anche pensando di rifinanziare l’importo per l’acquisto di una nuova autovettura sarebbe improbabile, non sarebbe conveniente, la rata risulterebbe molto alta e spropositata rispetto al nostro reddito.

Leasing auto: cos’è e come funziona

Il leasing auto è paragonabile ad un contratto d’affitto che ha come oggetto un veicolo che può essere nuovo o usato.

In generale il contratto di leasing auto ha una durata di 3 anni ma alcune finanziarie arrivano anche a 60 mesi, alla scadenza sarà possibile:

  • riconsegnare l’auto
  • effettuare una proroga sul contratto o sostituire quello in essere con uno a condizioni più convenienti per noi
  • oppure acquistare l’automobile sottraendo dai prezzo i soldi delle rate che abbiamo già pagato negli anni

Ogni mese si dovrà pagare un canone, nel leasing auto finanziario i costi assicurativi, di manutenzione sono sostenuti dal locatario mentre nel leasing auto operativo i costi di assistenza e manutenzione sono sostenuti dal produttore dell’auto (il canone mensile però sarà più elevato).

Anche nel leasing auto è possibile contrattare il prezzo di vendita della macchina in modo da ottenere la migliore offerta, più basso sarà il costo dell’auto, minore sarà il canone di locazione mensile.

Un altro fattore che influisce sul canone è il valore di deprezzamento dell’auto, ogni automobile viene ammortizzata diversamente, alcune si deprezzano più velocemente di altre.

È utile ottenere un leasing auto su una macchina che si svaluta più lentamente poiché il canone di leasing sarà più basso.

Come per il finanziamento auto anche nel leasing la situazione creditizia pesa molto sul tasso di interesse applicato dal concessionario o dalla finanziaria.

Se lo storico creditizio è negativo, o si hanno altri prestiti in corso, gli interessi del leasing auto saranno più alti.

Prima di stipulare un leasing è indispensabile comprendere i costi e le tariffe connessi al contratto, potrebbero contenere dei limiti (per esempio limiti sul chilometraggio o sull’usura) che, se superati, comportano ulteriori costi a nostro svantaggio e andranno a gonfiare il canone mensile.

Leasing auto o finanziamento? Quale conviene?

Per un privato la scelta migliore tra il leasing e il finanziamento è il finanziamento auto perché ha meno costi, è più conveniente e si acquista la proprietà della vettura.

Per chi ha la partita iva il leasing auto potrebbe essere preferibile al finanziamento per via dei costi che si possono dedurre dalla propria attività lavorativa.

In conclusione

La scelta tra un’auto nuova o usata deve essere ponderata in base alle nostre necessità, possono essere estetiche, economiche, di marca, eccetera, o dalle loro combinazioni.

Comprare un’auto usata non deve spaventare ma anzi ha i suoi vantaggi, è efficiente come un’auto nuova e si risparmiano soldi (grazie alla svalutazione del nuovo).

I preventivi di finanziamento auto vanno confrontati tra loro per spuntare la migliore offerta con il miglior Taeg, e in generale, sono più vantaggiosi i prestiti auto offerti dalle banche.

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Come Pagare i Debiti Senza Soldi

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Pagare i debiti senza soldi

La cosa peggiore che può succedere durante i periodi di crisi economica è quella di perdere il lavoro e ritrovarsi a casa senza soldi e senza la speranza di un futuro, sia per se stessi che per la propria famiglia, per i propri figli.

Perdere il lavoro significa stare senza soldi anche per molti giorni, non essere più in grado di pagare i debiti, le spese quotidiane, gli alimenti, le medicine.

Le preoccupazioni non fanno altro che accumularsi e molto spesso causano un forte senso di paura, angoscia, di crollo totale, il problema principale diventa come uscire dai debiti.

In questi casi bisogna sapersi organizzare e non cedere allo sconforto, essere debitore è frustrante però si deve reagire.

Di solito la perdita di lavoro è prevedibile, per esempio, l’azienda può aver apportato dei tagli significativi alle spese o aver messo in cassa integrazione i dipendenti.

Quando si verificano delle situazioni straordinarie e negative per l’azienda significa che è il momento di preparare un proprio programma per il futuro, per non rischiare di accumulare i debiti, le rate dei finanziamenti, le spese varie.

Mentre si cercherà un nuovo lavoro si dovranno regolare le spese di ogni giorno in modo da rientrare nel reddito mensile.

Sommario:

  • Progettare un budget di sopravvivenza
  • Dare la precedenza ai debiti
  • Ridurre al minimo le spese
  • Contrattare con i creditori
  • La possibilità di altre fonti di reddito

Progettare un budget di sopravvivenza

È importante, come prima cosa da fare, valutare le entrate finanziarie e creare un budget di sopravvivenza.

Programmare in anticipo le nostre finanze ci permetterà, nel periodo di ristrettezze economiche, di riuscire anche a risparmiare qualche soldo per potersi arrangiare quando si è senza soldi.

Al nostro budget possiamo aggiungere anche le altre fonti di reddito come l’indennità di fine rapporto, l’eventuale indennità di disoccupazione, altri lavoretti, anche a tempo parziale.

Nella stesura di un budget di sopravvivenza la prima preoccupazione deve essere il benessere della famiglia mentre i debiti e i prestiti andranno collocati al secondo posto delle priorità.

Il passo successivo è quello di eliminare tutte le spese non necessarie, l’obiettivo è quello di ridurre i costi in modo da avere i soldi per coprire le necessità di base come l’alimentazione, l’affitto.

Le spese non necessarie da tagliare possono essere, ad esempio, la linea telefonica fissa, l’abbonamento o le ricariche del cellulare, l’abbonamento per la tv satellitare.

Si possono eliminare anche le spese per gli abbonamenti alle riviste, la palestra, le uscite con gli amici.

La lista delle spese e dei debiti da inserire nel budget di sopravvivenza comprende, per esempio, la rata del mutuo, la rata per il prestito auto, tutte le bollette, la spesa alimentare, la benzina, tutto quello che comprende i bisogni di prima necessità.

Dare la precedenza ai debiti

Nel caso in cui il budget di sopravvivenza dovesse risultare non sufficiente allora i debiti dovranno avere la priorità sulle spese, in questo caso non sarà facile gestire i soldi.

Purtroppo si dovranno effettuare scelte difficili, ad esempio potrebbe essere necessario richiedere la sospensione del pagamento del mutuo della casa per alcuni mesi oppure si dovrà ricorrere alla vendita della propria automobile per racimolare i soldi per pagare i debiti.

Durante il periodo di disoccupazione è meglio evitare di pagare con la carta di credito oppure utilizzare il fido bancario perché si andrebbero ad accumulare gli interessi, in pratica altri debiti da pagare.

Il concetto principale è mantenere le spese basse per poter pagare i debiti senza produrre altro indebitamento.

Ridurre al minimo le spese

Ridurre al minimo le spese è di vitale importanza quando si è debitore, non si hanno soldi e non si possiede un lavoro.

Oltre al taglio delle spese non necessarie e superflue si può risparmiare anche sui beni di prima necessità come gli alimenti.

È possibile tagliare le spese andando a fare la spesa nei discount e comprare le scorte di cibo quando ci sono le offerte.

Le scorte ottimali sono gli alimenti non deperibili come i cibi in scatola, le farine, e gli alimenti che si possono congelare come il pane e la carne, in generale che si possono conservare più a lungo possibile.

In questo modo, comprando grandi quantità da conservare per periodi lunghi, sarà possibile saltare una spese al mese, con un risparmio anche del 30%.

Gli alimenti deperibili come la frutta e la verdura possono essere comprati ad ogni spesa ma non si avrà la necessità di spendere ulteriori soldi grazie alle scorte già acquistate.

Questa strategia di risparmio sarà utile per andare avanti a pagare i debiti senza soldi in attesa di trovare un nuovo lavoro.

Contrattare con i creditori

Se il budget di sopravvivenza è in rosso e non è assolutamente possibile pagare i debiti sarà necessario negoziare con i creditori.

Discutere con i creditori riguardo la propria situazione economica per negoziare un altro piano di rimborso, per ridurre gli interessi o abbassare la rata.

Anche con le banche stesse si può discutere di una modifica del piano di rimborso, è nel loro interesse recuperare le somme prestate a titolo di credito.

Nel caso di debiti con Equitalia è possibile ottenere la dilazione sul pagamento delle cartelle esattoriali rivolgendosi agli appositi sportelli degli uffici.

Quando non si pagano più le rate di un prestito di solito si viene contattati dalle agenzie di recupero crediti che hanno il compito di recuperare le somme dei finanziamenti per il credito concesso al debitore dalla banca o finanziaria.

Con le agenzie di recupero crediti si può rinegoziare il prestito in vari modi, ad esempio allungandone la durata oppure chiudere il debito con saldo e stralcio.

In questo modo si evita di arrivare all’atto esecutivo forzato di pignoramento dei beni del debitore.

La possibilità di altre fonti di reddito

Se si possiede un fondo di emergenza è possibile utilizzarlo per pagare i debiti o chiudere i finanziamenti, oppure si può riscuotere una polizza assicurativa per saldare i debiti.

Chi ha troppi debiti non sa come deve fare ma può sempre provare a chiedere aiuto alle istituzioni.

Nei casi più gravi c’è la possibilità di chiedere aiuto economico all’assistenza pubblica, per esempio ci si può rivolgere agli assistenti sociali oppure alle comunità parrochiali come la Caritas.

Un piccolo aiuto lo si può provare a chiedere anche ai genitori, magari non economico ma a livello alimentare, come ad esempio l’aiuto per l’acquisto di generi alimentari.

In conclusione

Perdere il lavoro quando si hanno tanti debiti è sconfortante e può portare a prendere delle decisioni disperate come la vendita della propria casa.

Pagare i debiti quando si è senza soldi richiede molta forza di volontà ma pianificando le entrate e le uscite, con pochi passi pratici, si può uscire dai debiti ed evitare di accumularne altri.

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Le #11 + 1 Pratiche Idee su Come Risparmiare Soldi

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Come risparmiare soldi

Non hai idea di come risparmiare dei soldi e ti piacerebbe poter avere a disposizione dai 50 ai 100 euro in più al mese?

Con una somma di denaro risparmiata a disposizione potresti fare tantissime cose, per esempio: non aver più problemi a pagare le bollette oppure potresti regalare qualcosa ai tuoi figli, portare fuori a cena il tuo partner per una bella serata, pensare all’acquisto di un auto nuova.

Una cifra in più ci tornerà sempre comoda, soprattutto in caso di imprevisti. Quante volte vi è capitato di dover fare qualcosa, per esempio andare dal dentista oppure riparare l’auto e non fare tutto il lavoro completo per mancanza di fondi? Oppure, addirittura, non poter proprio fare il lavoro?

Risparmiare in piccole cose di ogni giorno vuol dire anche non aver bisogno di dover chiedere prestiti e finanziamenti, non avere più 4 o 5 rate da pagare ogni mese, ma avere sempre dei soldi disponibili per ogni evenienza. Se siete curiosi di sapere come si fa, leggete i prossimi punti.

Il modo migliore per mettere da parte dei soldi è semplice: basta organizzarsi, l’importante è che ti poni degli obiettivi che devono essere piccoli e raggiungibili senza sforzi smisurati.

Se risparmi soldi ogni giorno, sulla spesa, sulla benzina, su tutto quello che puoi a fine mese ti ritroverai una somma che potrai spendere come meglio credi e con soddisfazione.

Sommario:

  • #ZERO: Analisi iniziale: su cosa puoi risparmiare? Organizzati!
  • #1 Idea: risparmiare sull’alimentazione e sui pasti senza perdere qualità
  • #2 Idea: raccogli i coupon
  • #3 Idea: fai la spesa nei discount alimentari
  • #4 Idea: economizza l’energia
  • #5 Idea: cerca dei divertimenti economici
  • #6 Idea: disattivare servizi costosi
  • #7 Idea: pagare con denaro contante
  • #8 Idea: SI alla forma fisica, NO alla palestra!
  • #9 Idea: elimina la colazione al bar… e mangia in modo più sano a casa
  • #10 Idea: trattamenti estetici fai-da-te
  • #11: Controlla il tuo conto corrente

#ZERO: Analisi iniziale: su cosa puoi risparmiare? Organizzati!

Prima di ogni battaglia ogni buon comandante sa che è necessario analizzare le proprie forze, quelle del nemico, calcolare eventuali imprevisti e decidere una strategia vincente.

Immaginate avere più soldi come una vera e propria battaglia, quindi prima di combattere, per vincere è necessario organizzarsi.

  • Fate una lista di tutto quello che spendete ogni mese, ogni settimana e ogni giorno, in questo modo non vi scapperà nessuna acquisto! Accanto ad ogni voce mettete il costo.
  • Ora, semplicemente leggete la lista, vi stupirete nel vedere alcune voci magari per le quali spendete € 1 ogni giorno che a fine mese danno € 30. Se non del tutto necessarie, cancellate quelle voci di uscita oppure trovate il modo di fare la stessa cosa con meno soldi.
  • Tenete il foglio delle vostra contabilità, vi servirà per sapere quanto al mese avete a disposizione. La maggior parte delle persone non riescono ad arrivare alla fine del mese perché non hanno programmato le uscite (imprevisti a parte). Tenere la contabilità di casa è semplicissimo: basta scrivere in alto al foglio quale somma avete da spendere, togliere i costi fissi mensili che possono essere la mensa dei bambini o l’abbonamento ai mezzi di trasporto per andare al lavoro e non scordatevi della somma che dovete risparmiare ogni mese per le spese annue (assicurazione e bollo auto per esempio). Dalla cifra iniziale togliete tutti “i vostri costi fissi” e avrete la cifra esatta che avete a disposizione in quel mese.
  • Ogni volta che tornate a casa, o che spendete qualcosa, riportate la spesa nel vostro foglio della contabilità, e ovviamente togliete la cifra dai soldi disponibili. Con questo semplice trucco sarà molto più semplice arrivare senza acqua alla gola alla fine del mese.

Se non ci credete, PROVATE!

#1 Idea: risparmiare sull’alimentazione e sui pasti senza perdere qualità

Organizzare e pianificare i pasti ti aiuta a spendere in modo preciso e specifico i tuoi soldi per comprare solo gli ingredienti che andrai a utilizzare per le tue ricette eliminando così lo spreco di alimenti. Quante confezioni e scatolette hai buttato via perché scadute? Evidentemente ne avevi comprate troppe!

Fai un elenco sintetico degli alimenti che già hai a casa e di quelli che ti servono per i pasti della settimana che hai in programma di preparare, così quando andrai al supermercato potrai attenerti alla lista e risparmiare soldi senza inutili sprechi. Scrivendo la lista dei pasti della tua famiglia ti sarà anche più facile “non fare sempre le stesse cose da mangiare”, ricordati che un’alimentazione il più varia possibile aiuta a mantenere il benessere e a prevenire le malattie … così ti risparmi anche il medico e il farmacista!

Per ottimizzare la spesa fai una lista dei pasti di tutta la settimana e appendila un cucina. Quando devi andare a fare la spesa, leggi la lista e compra solo quello che ti serve!

#2 Idea: raccogli i coupon

Abituati a tenere un classificatore per raccogliere i coupon, buoni regalo, carte fedeltà che trovi in giro, per esempio sui giornali, al supermercato, nei negozi, nei locali di ristorazione.

In questo modo quando sai che devi uscire a far shopping puoi pianificare gli acquisti e fare economia, ti basterà controllare il tuo classificatore e selezionare i coupon e buoni che la tua lista dei pasti #1 ti indica.

#3 Idea: fai la spesa nei discount alimentari

Nella cassetta postale ci troviamo miriadi di volantini e offerte dei vari supermercati, invece di buttarli via possiamo dare un’occhiata ai prezzi e confrontarli tra loro.

Provare per 1 mese ad andare a fare la spesa al discount invece che al solito supermercato ti può far risparmiare parecchi soldi!

Molto spesso le aziende alimentari che producono i prodotti low-cost che trovi sugli scaffali dei grandi supermercati sono anche le stesse che producono i prodotti anche per i discount.

Inoltre puoi mangiare benissimo anche spendendo 20 euro a settimana al discount se comprassi soprattutto frutta e verdura biologica.

#4 Idea: economizza l’energia

Alcuni piccoli accorgimenti nel lungo periodo possono portare enormi vantaggi per risparmiare sull’energia, per esempio spegnere le luci quando non le stai utilizzando oppure abbassare il termostato di casa.

Un risparmio effettivo si può ottenere cercando un fornitore di energia che applica prezzi più competitivi.

Ricordati sempre di spegnere le luci che non stai usando e di accendere o la radio o i televisore o il computer … tanto tutti e tre contemporaneamente non riesci ad usarli!

#5 Idea: cerca dei divertimenti economici

Se ti piace uscire per divertimento cerca delle attrazioni il più possibile economiche, per esempio su siti tipo Groupon si trovano moltissime offerte a prezzi ridotti per andare a mangiare in ristoranti, per andare al cinema, per l’aperitivo, ecc., oppure attraverso i social network puoi trovare varie offerte che ti permettono di risparmiare soldi.

#6 Idea: disattivare servizi costosi

Quando non li utilizzi disattiva i servizi (per esempio quelli del cellulare), risparmieresti parecchio denaro, per esempio potresti eliminare la linea di telefono fisso dal momento che ormai la maggior parte delle persone possiede un cellulare o smartphone per poter comunicare.

Controlla i servizi attivi su tutti i tuoi contratti per verificare se hai dei servizi attivi che non utilizzi e puoi disattivare e moderare le tue spese.

#7 Idea: pagare con denaro contante

Può essere utile pagare in contanti al posto del bancomat o della carta di credito perché in questo modo si ha fisicamente il controllo del flusso di denaro rispetto ai movimenti che si verificano virtualmente sul conto corrente tramite l’utilizzo delle carte di pagamento.

Così si possono risparmiare soldi perché si hanno sotto controllo le uscite effettive di denaro.

#8 Idea: SI alla forma fisica, NO alla palestra!

L’abbonamento in palestra è costoso, di solito si spendono dalle 50 alle 300 euro mensili e nella maggior parte dei casi non si è costanti nella frequentazione a causa della stanchezza dopo il lavoro, della lontananza o di altri impegni che possono sopraggiungere.

Si possono risparmiare i soldi dell’abbonamento facendo l’allenamento a casa o all’aperto (per esempio la corsa), puoi provare a fare esercizi con il peso corporeo senza l’utilizzo delle attrezzature.

Sul web si trovano tantissimi video gratuiti con programmi di allenamento da fare anche a casa, oppure si possono acquistare dei dvd di allenamento a pochi euro.

#9 Idea: elimina la colazione al bar… e mangia in modo più sano a casa

Saltare caffè e brioches al bar ti aiuta a ridurre il costo dei cibi, a pianificare nella tua spesa l’acquisto di una busta di caffè macinato da utilizzare a casa con la macchinetta del caffè: senz’altro un sacchetto di caffè costa meno rispetto una tazza di caffè al bar.

Anche per le brioches, puoi decidere di acquistarle al supermercato o prepararle in casa fresche per la colazione della settimana.

Inoltre facendo la colazione a casa tranquilli e rilassati è un ottimo modo di iniziare la giornata e puoi scegliere ogni giorno quello che vuoi mangiare.

#10 Idea: trattamenti estetici fai-da-te

Andare ogni mese a fare la manicure o la pedicure o qualsiasi altro trattamento estetico è costoso, un’idea per economizzare queste spese è effettuare noi stessi questi trattamenti a casa, per esempio la tinta dei capelli, la manicure, la depilazione.

Per il taglio di capelli dobbiamo scegliere dei parrucchieri che effettuano sconti in settimana, di solito all’interno dei centri commerciali si possono trovare facilmente queste offerte praticate dai negozi di acconciatura.

#11: Controlla il tuo conto corrente

Controlla spesso il tuo conto corrente bancario per verificare le uscite dei tuoi soldi, esamina se hai delle eventuali spese addebitate di servizi bancari che non utilizzi o che puoi farne a meno come per esempio l’invio cartaceo delle comunicazioni bancarie che è possibile sostituirlo con quello gratuito via email.

Non abbiamo ancora finito! Abbiamo altre idee su come tu possa risparmiare facilmente senza fare sacrifici enormi, ti spiegheremo bene come si fa in modo che tu possa personalizzare per te e per la tua famiglia i nostri metodi di risparmio, continua a seguire questo blog per leggere tutto ciò che altri non dicono!

In conclusione

Queste idee sono molto semplici e ti possono sembrare scontate per la loro ovvietà eppure la maggior parte delle persone non le attua… forse proprio perché le considerano troppo banali!

Alla fine è il risultato che conta, prova per un mese a risparmiare i soldi mettendo in atto queste 11 idee e resterai stupito.

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Debiti Fuori Controllo: Cosa Fare?

sovraindebitamento

Sovraindebitamento

Troppi debiti che si accumulano possono distruggere la vita di una persona. Oggi il debito è utilizzato molto di più che in passato, anche per questo è in aumento, ma se cambiamo punto di vista possiamo notare, dal lato dell’economia, come i debiti dei consumatori conducano l’economia, alimentino tutte le nostre aziende e sostengano chi ci lavora.

Rispetto a qualche anno fa i tassi di interesse si sono abbassati, è molto più conveniente richiedere un prestito che risparmiare soldi, il classico conto corrente fornisce interessi a nostro favore che sono assolutamente irrisori mentre le spese sono alte.

Un altro aspetto positivo del debito è quello di generare ricchezza, per esempio il mutuo per l’acquisto della casa, pur essendo un finanziamento che dura parecchi anni e a fronte dell’esborso considerevole delle rate, crea una proprietà, un reddito consistente.

Il problema è particolarmente grave quando si sono contratti troppi debiti e non si hanno i soldi per pagare il totale mensile delle rate.

Sommario:

  • Pagare i beni di prima necessità con il prestito
  • Piccole rate mensili: un pericolo
  • Impiegare un prestito per pagare altri finanziamenti
  • Chiedere ai parenti di fare da garante
  • Come sistemare i debiti senza soldi?
  • Come uscire dai debiti e risparmiare soldi?

Pagare i beni di prima necessità con il prestito

Un altro segnale che indica un debito fuori controllo è quando si utilizza l’importo di un prestito per comprare i beni di prima necessità come gli alimenti, i vestiti, se lo stipendio non basta più per vivere è necessario pensare seriamente a come tirarsi fuori dai debiti quando non si hanno più soldi.

A volte non è prevedibile sapere che ci si potrebbe ritrovare immersi nei debiti in modo così grave da non avere soldi nemmeno per mangiare o per mantenere la propria famiglia.

Piccole rate mensili: un pericolo

Pagare ogni mese pagare varie rate mensili, anche se di piccolo importo, possono creare un mare di debiti!

Le carte di credito revolving sono studiate apposta per prolungare il più possibile il debito con il cliente infatti hanno alti tassi di interesse che si accumulano a rotazione ogni mese aumentando l’importo del finanziamento.

Uscire dai debiti in questa situazione è più complicato: la piccola rata da 20 euro al mese dello smartphone si somma alla piccola rata da 50 euro per l’acquisto del nuovo televisore, all’abbonamento mensile tv e smartphone di 80 euro, le piccole rate da 80 euro del dentista, la piccola rata da 80 euro della vacanza, la rata da 100 euro del nuovo pc, si aggiungono poi la rata della nuova macchina, l’affitto o il mutuo, tutte le bollette, la benzina, la spesa per gli alimenti.

È quasi un circolo senza fine, il debito è fuori controllo e le piccole rate sono la somma di un elevato conto ancora aperto: senza soldi e pieno di debiti.

Impiegare un prestito per pagare altri finanziamenti

Anche questo è un caso molto diffuso di sovraindebitamento, chiedere un consolidamento debiti o una cessione del quinto per andare a chiudere tutti gli altri debiti.

In pratica si richiede un prestito per pagare i debiti in modo da ridurli per averne solamente uno con una rata nettamente inferiore e con una durata più lunga.

Si richiede il consolidamento debiti soprattutto per chiudere grosse cifre di solito sui 35 – 50.000,00 euro di debiti, ecco perché risulta non così semplice uscirne.

Chiedere ai parenti di fare da garante

Per concedere un finanziamento le banche possono richiedere delle garanzie, solitamente richiedono una seconda firma di un garante per assicurarsi che il pagamento della rata mensile venga effettuato.

Quando si è costretti a chiedere ad un parente di fare da garante per un prestito significa che la propria situazione economica non è affatto delle migliori.

Si potrebbe quasi pensare ad un sotterfugio per non pagare i debiti in un futuro ormai sempre più vicino chiedendo appunto l’aiuto finanziario di un parente.

Come sistemare i debiti senza soldi?

La soluzione possibile per sistemare i debiti senza soldi è quella di avere un piano per fronteggiare i propri dissesti finanziari, come minimo si deve cercare di raggiungere un pareggio tra le entrate e le uscite.

Per rimediare e trovare una via d’uscita per liberarsi dai debiti è indispensabile spendere il meno possibile rispetto le nostre entrate, cercare di risparmiare soldi evitando le spese inutili.

Un altro accorgimento da seguire è accordarsi con gli agenti del recupero crediti quando si pianifica un nuovo piano di rientro del debito, chiedendo un forte abbassamento della rata e un allungamento della durata.

È importante negoziare nel modo corretto con le agenzie di recupero crediti e convincerli che abbassando la rata o saldare e stralciare il 60% del credito è nel loro interesse per il recupero delle somme.

Bisogna tenere presente che il debito deve essere controllato e amministrato al meglio pensando che una parte del nostro reddito mensile dovrà essere impiegata per le spese di prima necessità, alimenti, vestiti, benzina per andare al lavoro o eventuali mezzi pubblici.

Inoltre può capire a tutti avere un improvviso calo dei guadagni o ammalarsi gravemente e non essere in grado di lavorare, il miglior modo di affrontare queste situazioni è l’aver messo da parte negli anni un fondo di emergenza.

Come uscire dai debiti e risparmiare soldi?

La persona sovraindebitata non ha la consapevolezza dei propri soldi, solitamente è abituata a spendere grosse cifre di denaro in spese folli per mantenere uno stile di vita fuori dal comune.

Per uscire dai debiti si deve trovare il modo più semplice per monitorare il reddito e le spese al fine di non spendere più del dovuto, per esempio tenere un foglio di calcolo di tutte le entrate e uscite permette una gestione ottima della nostra situazione economica.

Per risparmiare soldi si incomincia dai tagli alle piccole cose come il caffè e croissant al bar, le sigarette, le uscite la sera, la palestra, il giornale, il parrucchiere, l’estetista.

Risparmiare sulla spesa e in casa ogni giorno può fare la differenza, specialmente se ci troviamo in una situazione finanziaria particolarmente grave.

In conclusione

Per non ritrovarsi con troppi debiti fuori controllo si deve usufruire dei prestiti con buonsenso, evitare di chiedere prestiti per comprare beni di prima necessità o per beni che nel medio-lungo termine non hanno valore.

Quando si cerca un prestito per l’automobile o per la casa è più conveniente scegliere una durata più breve possibile in modo da mantenere bassi i tassi di interesse.

Un’altra accortezza per non trovarsi con troppi debiti è quella di pagare in contanti, con budget prestabiliti, quando si usa la carta di credito non ci si rende conto dell’accumulo delle spese ed è facile che i conti e i saldi ci sfuggano.

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Consolidamento Debiti [Consigli Pratici]

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Consolidamento Debiti

Del consolidamento debiti abbiamo già scritto nella nostra Guida al Consolidamento Debiti.

Il prestito di consolidamento è richiesto principalmente per accorpare le rate di tutti i finanziamenti estinguendoli in modo da avere un solo finanziamento.

Il consolidamento debiti ha dei vantaggi ma anche degli svantaggi come l’allungamento della durata del prestito.

Nelle prossime righe troverete applicato il consolidamento debiti nella pratica quotidiana, siamo sicuri che degli esempi pratici possano aiutarvi a stabilire se questa soluzione finanziaria faccia al caso vostro, se sia veramente conveniente per voi e per la vostra famiglia e se sia lo strumento definitivo che vi aiuti a uscire dalla vostra situazione debitoria.

Sommario:

  • Consolidamento debiti: Perché usare questa soluzione?
  • Lo scopo del Consolidamento debiti
  • 3 Esempi pratici di Consolidamento Debiti
  • Come è calcolata la rata del Consolidamento debiti

Consolidamento debiti: Perché usare questa soluzione?

L’obiettivo principale che vuole ottenere chi fa un consolidamento debiti (o un mutuo di consolidamento) è abbassare il totale delle rate che deve pagare ogni mese alle banche e/o alle finanziare e/o ad altri creditori.

Questa situazione al limite dell’insostenibile si é creata nel tempo: spesso si inizia con un finanziamento singolo (per esempio un finanziamento per l’auto) al quale si aggiunge un prestito per comprare elettrodomestici e un altro per l’acquisto dei mobili.

Fino a questo punto tutto va bene perché le entrate famigliari permettono di saldare senza ritardi tutte le rate mensili.

I problemi iniziano nella maggior parte dei casi per 2 motivi:

  • diminuzione delle entrate mensili: per esempio perché si viene licenziati, perché non si trovano più clienti (se si lavora in proprio con la partita IVA), perché per motivi vari il proprio stipendio diminuisce, il che può succedere perché l’azienda nella quale si lavora decide di eliminare i turni di notte e quindi nella busta paga non si ritrovano più gli straordinari notturni.
  • aumento delle spese e/o uscite impreviste ed improvvise: molto comuni sono le spese da sostenere per una malattia anche non grave come per esempio un mal di denti che può essere risolto solo dal dentista, oppure possono capitare incidenti anche non gravi, qualcosa in casa si può rompere e deve essere sostituito. Può anche capitare che ci si ammali, anche non gravemente, ma la malattia per curarla e tenerla sotto controllo è necessario sostenere spese mensili per esami, farmaci e cure. Sicuramente esistono moltissime cause di spese improvvise e aumento delle uscite, ma in ogni caso queste fanno aumentare le uscite mensili famigliari.

In questa nuova situazione economica non si riesce più a far fronte a tutte le spese da sostenere e spesso si accende un nuovo finanziamento che compromette in un tempo più o meno lungo la propria situazione debitoria.

Per risolvere la situazione è consigliabile analizzare, rivedere, riorganizzare il proprio bilancio per esempio attingendo al proprio fondo d’emergenza, usare uno o più accorgimenti contro l’sovraindebitamento, o scegliere quali rate pagare.

Se neanche questi interventi d’emergenza riescono al risolvere il vostro problema finanziario allora è meglio iniziare a pensare al finanziamento o al mutuo di consolidamento.

Lo scopo del Consolidamento debiti

L’obiettivo di consolidare i debiti è quello di abbassare la rata mensile da versare ai propri creditori. Scritta così la soluzione pare molto allettante, ma è da tener presente che il totale del debito in realtà aumenta!

La rata mensile del consolidamento è più bassa, vero, ma il totale dei soldi da ridare aumenta perché con questa soluzione aumentano sia il tempo “debitorio” che gli interessi sul capitale finanziato.

3 Esempi pratici di Consolidamento Debiti

Questi esempi hanno lo scopo di spiegarvi in modo semplice e chiaro come funzionano un mutuo o un prestito di consolidamento in modo che possiate valutare obiettivamente e oggettivamente se questa soluzione vada bene per voi.

1) Il Signor Bianchi ha 47 anni, lavora da 25 come lavoratore dipendente, ha 2 figli, una moglie casalinga, una casa di proprietà per la quale sta pagando il mutuo e il suo stipendio mensile è di € 1.700, a fine mese deve pagare:

  • € 200 rata auto (mancano 36 rate per estinguere questo prestito)
  • € 75 rata apparecchio dentale per il figlio (mancano 18 rate all’estinzione)
  • € 450 rata per il mutuo (mancano 298 rate, 24 anni e 10 mesi alla fine)
  • € 50 rata auto moglie (da versare ancora 27 rate per pagare l’auto)

per un totale di € 775 quindi per le spese mensili come per esempio bollette, bolli auto, assicurazioni auto, spese scuola figli, spesa alimentare, per scarpe e vestiti e per le vacanze rimangono € 925.

Se il signor Bianchi accendesse un mutuo di consolidamento i debiti verrebbero saldati con un’unica rata mensile di € 650 quindi la famiglia avrebbe a propria disposizione € 125 in più al mese.

2) Giovane coppia ci circa 30 anni senza figli, entrambi lavorano come dipendenti, la somma dei loro stipendi è di € 2300 euro e devono pagare:

  • € 750 mutuo per la prima casa (mancano ancora 307 rate cioè 25 anni e 7 mesi)
  • € 150 viaggio di nozze (ancora 50 rate all’estinzione)
  • € 100 rata per i mobili (mancano 27 rate all’estinzione)
  • € 125 rata auto del marito (35 rate al saldo)
  • € 100 rata macchina moglie (16 rate mancanti)

Il totale delle rate mensili è di € 1225 quindi per la giovane coppia rimangono a disposizione € 1075 al mese per tutte le spese, bollette, spesa alimentare e per il vestiario comprese.

Richiedendo e ottenendo un finanziamento di consolidamento la nuova situazione economica di questa giovane famiglia sarebbe un’unica rata di € 1000 quindi ben € 225 a disposizione in più al mese: € 1300 euro invece di € 1075.

3) Il consolidamento debiti può essere richiesto anche dai pensionati, per esempio da un vedovo di 67 anni che vive da solo in una casa di proprietà e che percepisce una pensione da dipendente statale di € 1500 al mese.

Come spesso capita il nonno cerca di aiutare figli e nipoti:

  • € 200 rata auto per il figlio maggiore che usa per lavoro
  • € 100 rata per cure dentali per il nipote più piccolo
  • € 50 rata iscrizione all’università per il nipote maggiore
  • € 50 rata per i mobili per il figlio minore che si è appena sposato
  • € 200 rata per la nuova attività commerciale in proprio dei nipote mezzano

per un totale di € 600.

Al nonno rimangono disponibili € 750 che vengono spesi soprattutto per le sue cure sanitarie (per gli esami in ospedale e per le spese delle medicine e dei farmaci).

Se stipulasse un prestito di consolidamento, dovrebbe pagare al mese solo € 450 e gli rimarrebbero € 150 in più sia per lui che per la sua famiglia.

Come è calcolata la rata del Consolidamento debiti

Per calcolare la rata mensile di un mutuo o di un prestito di consolidamento debiti si parte dall’ammontare dei debiti residui, cioè dal totale di tutti i soldi che si deve ancora ridare ai vari creditori.

Per esempio se hai acceso un mutuo di € 250.000, con rate mensili di € 833, 7 anni fa, con una durata totale di 25 anni, hai già restituito € 70.000 circa quindi ti mancano da restituire € 180.000.

Ecco i calcoli da fare:

  • Già restituito: 7 anni x 12 mesi = 84 rate
  • € 833 X 84 = € 69.972 (€ 70.000 circa)
  • € 250.000 – € 70.000 = € 180.000 ancora da saldare

Gli stessi calcoli devono essere fatti per ogni prestito, finanziamento o mutuo che hai in essere.

L’ammontare dei debiti residui è la somma tra il capitale e gli interessi applicati sul finanziamento.

Se si restituisce prima della scadenza un prestito si risparmia sugli interessi.

La divisione tra capitale finanziato e interessi è disponibile presso l’istituto di credito o la finanziare presso la quale avete acceso il vostro prestito.

Per sapere quanti soldi sono ancora da restituire dovete fare la differenza tra il debito residuo e gli interessi, la differenza trovata sarà il capitale per il quale dovete chiedere il consolidamento debiti.

Per esempio:

  • mutuo casa: debito residuo € 100.000 = capitale € 80.000 + € 20.000 interessi
  • finanziamento auto: debito residuo € 20.000 = capitale € 17.500 + interessi € 2500
  • prestito per dentista debito residuo € 3500 = € 2500 capitale + € 1000 interessi

Se una persona con queste rate da pagare volesse chiedere un consolidamento debiti lo dovrebbe fare per € 100.000 ( € 80.000 + € 17.500 + € 2.500) e non di € 123.000 cioè la mera somma del debito residuo.

È possibile che estinguendo il vostro prestito prima della data di scadenza concordata, la banca vi faccia pagare una penale.

Tutti gli istituti di credito guadagnano sugli interessi che vengono calcolati per un tempo concordato e prestabilito.

Se restituite prima i soldi la banca perde gli interessi che aveva programmato di guadagnare per gli anni successivi e questo mancato introito viene considerata una perdita.

Tutte le condizioni di restituzione del prestito prima della scadenza sono scritte sul contratto che avete stipulato con il vostro finanziatore.

Eventuali penali per la restituzione anticipata devono essere aggiunte al capitale da richiedere.

Si prendono poi in considerazione tutte le garanzie che puoi offrire (come i beni immobili, le azioni e le obbligazioni bancarie …) e la tua capacità di pagamento mensile che non può essere superiore ad un quinto delle tue entrate mensili.

Lo stesso procedimento di dividere le entrate mensili per 5 viene usata per calcolare la rata per la cessione del quinto.

Come sempre più garanzie offri, più la tua storia creditizia è buona (sei mai stato un cattivo pagatore?

Oppure sei mai stato protestato? più la rata sarà bassa perché gli interessi applicati saranno minori).

Una volta individuata la somma del capitale da richiedere (capitale senza interessi e penali per restituzione anticipata), valutata le vostre caratteristiche di debitore (rate insolute, segnalazioni al Crif) viene decisa la tua capacità di pagamento mensile.

La capacità di pagamento mensile tiene conto di tutte le entrate del nucleo famigliare cioè degli stipendi, delle pensioni, da reddito da lavoro autonomo, di eventuali affitti percepiti e si fa la somma di tutte queste entrate mensili.

Non rientrano in questa somma i redditi da lavoro nero né quelli da lavoro occasionale (come per esempio i vouchers).

Questa somma viene divisa per 5 perché la legge prevede che una famiglia non possa indebitarsi per più del 20% delle sue entrate mensili totali.

Entrate totali diviso 5 = somma massima della rata mensile compresa di interessi.

Per esempio se le tue entrate mensili sono di € 2.000 la rata massima non potrà superare in nessun caso € 400.

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Come risparmiare sulle medicine e in farmacia

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Risparmiare sulle medicine

La farmacia è da sempre stata considerata un negozio molto caro del quale non si può fare a meno perché vende farmaci, medicine e in generale tutto quello che ci serve per guarire, per stare bene e per prevenire le malattie.

Prima del 2014 tutti i farmaci si potevano acquistare solo ed esclusivamente in farmacia, con l’introduzione del decreto sulla concorrenza del settore, anche altri punti vendita hanno potuto iniziare la vendita dei medicinali senza ricetta medica, cioè quelli per automedicazione.

Questo cambiamento ha molto cambiato il mercato farmaceutico ed aiuta il consumatore a risparmiare sull’acquisto dei farmaci.

È da ricordare che in ogni punto vendita in cui si vendono farmaci è sempre necessaria la presenza di un farmacista iscritto all’albo nazionale.

Per risparmiare sui farmaci ci sono molto modi, non solo grazie alla liberalizzazione, ma semplicemente informandosi e utilizzando al meglio tutte le risorse che il mercato farmaceutico ci offre, come per esempio:

  • I farmaci generici
  • Uso intelligente dei farmaci
  • Le esenzioni sui farmaci della mutua
  • L’autocertificazione sulle spese sanitarie e farmaceutiche
  • Le raccolte punti
  • I farmaci veterinari

Prima di leggere questo articolo ricordati che per qualsiasi dubbio puoi rivolgerti al tuo medico.

Sommario:

  • Come risparmiare con i farmaci generici
  • Risparmia usando le medicine in modo intelligente
  • Esenzioni
  • Scaricare le spese dal 730
  • Raccolta Punti come al supermercato
  • I farmaci veterinari

Come risparmiare con i farmaci generici

I farmaci generici sono delle medicine che possono essere prodotte da qualsiasi casa farmaceutica secondo un protocollo approvato dal Ministero della Salute.

Costano meno dei farmaci di marca perché il loro brevetto è scaduto, ma i controlli sono uguali a quelli per gli altri farmaci.

Come tutte le medicine, prima di essere commercializzati, devono superare dei test di sicurezza e di qualità.

I farmaci generici devono avere:

  • Lo stesso dosaggio (2 milligrammi, 3 grammi …).
  • La stessa forma farmaceutica (compresse, capsule, sciroppo, supposte, fiale …).
  • Lo stesso numero di unità posologiche (25 erogazioni di uno spray, 20 grammi di prodotto…).
  • Lo studio di come i farmaci agiscono nel nostro organismo si chiama biodisponibilità, per legge deve essere uguale sia per i farmaci di marca che per quelli generici (anche se cambia l’eccipiente) e ovviamente lo stesso principio attivo del medicinale di marca. Quest’ultimo lo si può riconoscere dal suo nome di fantasia.

Su ogni confezione di farmaco deve essere indicato il principio attivo: se leggete un nome strano e sotto un’altra cosa il farmaco è di marca, se invece leggete lo stesso nome è un generico.

Spesso il nome del principio attivo, quindi del generico è seguito dal nome della ditta produttrice.

Scritto così il concetto è un po’ ostico … ma in cucina è tutto un altro gusto: supponiamo che il nostro principio attivo si chiama mela.

Con la mela io posso fare una crostata (compresse), un frappè (crema), una macedonia (fiale), cuocerla nel forno (buste) ecc.

Posso avere una crostata con più o meno mela, quindi le crostate saranno di un dosaggio differente.

Posso anche avere due etti di frappè o ne posso avere mezzo chilo, cioè lo stesso numero di unità posologiche.

Una crostata Pinco è uguale ad una Pallino se entrambe le torte hanno la stessa quantità di mela e pesano uguali, ovviamente essendo torte la forma farmaceutica è la medesima, una può essere di marca e l’altra generica.

Un altro motivo per il quale i farmaci generici costano di meno è che possono essere usati degli eccipienti diversi spesso di costo inferiore, ma che devono avere la stessa funzione (amalgamare, conservare, aromatizzare …).

La nostra crostata di mele Pinco contiene 2 etti di mela ed è fatta con farina bianca, mentre la torta Pallino è fatta con farina integrale oppure di farro e anche lei ha 2 etti di mele.

Quello che ci interessa è la mela, il principio attivo, cioè la parte della medicina che ci fa guarire.

Anche tu puoi controllare che tipo di farmaco prendi, se è di marca o è un generico.

L’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) rilascia delle liste che ti dicono tutto del farmaco e con le quali puoi controllare se la medicina che prendi sia di marca o sia un generico.

Queste liste di trasparenza le puoi trovare in qualsiasi farmacia italiana e sito dell’agenzia.

Se vuoi risparmiare assicurati di scegliere il farmaco generico.

Se desideri usare il farmaco generico assicurati che il tuo medico non scriva “non sostituibile” quando ti scrive le ricette della mutua, in caso contrario, o se vuoi il farmaco di marca, dovrai pagare un po’ di più.

Per risparmiare tutti, o quasi, gli ospedali e le strutture sanitarie statale usano i farmaci generici.

Risparmia usando le medicine in modo intelligente

Come hai letto prima della crostata, il laboratorio di una farmacia non è poi così diverso da una cucina.

Forse non sai che si può risparmiare molto semplicemente giocando sui dosaggi.

Se assumi una medicina tutti i giorni chiedi, o controlla nelle liste di trasparenza, se ci sia il dosaggio più alto che si solito costa meno… basta dividere per risparmiare!

Per esempio per dormire usi le compresse di Morfeo (nome commerciale di fantasia) da 125 milligrammi, la confezione contiene 30 compresse.

Prima di tutto cerca se ci sia la specialità generica.

Poi cerca se in commercio siano disponibili le compresse da 250 milligrammi.

Comprando la scatola con il dosaggio più alto e dividendo la compressa potresti scoprire di poter risparmiare moltissimo!

Per professione i farmacisti danno consigli gratuiti sulla salute quindi chiedere a loro non costa nulla.

I farmacisti lavorano nella farmacie, nelle parafarmacie e nella grande distribuzione.

Scegliete il vostro farmacista di fiducia per le vostre domande, poi, un volta scelto il prodotto per voi, andate nel punto vendita in cui costa costa meno, quindi spesso non in farmacia.

Ricordatevi che per risparmiare è sempre meglio confrontare i prezzi di più punti vendita.

Non dimenticate che molti farmaci sono venduti anche on line, per evitare le truffe assicuratevi che il negozio virtuale che avete scelto sia autorizzato dal Ministero della Salute per la vendita delle medicine a distanza.

L’elenco sempre aggiornato della farmacie autorizzate al commercio elettronico lo potete trovare sul sito del Ministero.

Su tutti i siti delle farmacie e delle parafarmacie autorizzate troverete anche il logo di autorizzazione.

Solo i farmaci da banco senza obbligo di ricette (come per esempio il paracetamolo, l’acido acetilsalicilico o il diclofenac in pomata) hanno bisogno per la vendita on line dell’ok del Ministero e del logo europeo sul sito, per tutti gli altri prodotti come per esempio gli integratori, la cosmesi anche medicata, i prodotti per i bambini non hanno dei regimi di vendita così restrittivi (grazie al decreto Bersani) quindi potrete trovare molti siti, anche importanti e mondiali, che vendono questi prodotti a prezzi concorrenziali.

Per non sbagliare sulla scelta del tuo negozio on line di farmaci leggi i consigli del Ministero della Salute.

Più vivrete in modo sano meno avrete bisogno di farmaci quindi il risparmio sarà del 100%.

Non esagerate con il cibo e scegliete sempre alimenti con il miglior rapporto qualità prezzo, cucinate voi, evitate prodotti conservati e surgelati, eliminare l’alcool e il fumo vi farà risparmiare non solo a livello economico.

Esenzioni

Molte persone possono risparmiare sulle medicine prescritte con il Sistema Sanitario Nazionale.

Ogni regione italiana fa storia a se.

Di solito i bambini, le persone che non guadagnano molto, le famiglie numerose, chi è affetto da malattie croniche, gli anziani, le persone diversamente abili sono esentati dal pagamento della quota assistito.

Per trovare le possibilità di esenzione nella tua regione puoi cercare online “Esenzione farmaci Lombardia” oppure “Esenzione medicine Lazio” o puoi circoscrivere la tua ricerca alla tua provincia.

Con l’introduzione della ricetta elettronica in molte regioni anche i codici di esenzione per i farmacia sono diventati nazionali e possono essere utilizzati in tutta Italia.

Scaricare le spese dal 730

Ogni volta che fate acquisti in farmacia, in parafarmacia o nei corner farmaceutici della grande distribuzione ricordatevi di dare al commesso la vostra tessera sanitaria così che il vostro scontrino sia “parlante”, cioè si possa detrarre dalle tasse.

Per scaricare i farmaci è necessaria un’autocertificazione.

Conservate tutti gli scontrini dell’anno solare poi compilate il modulo di autocertificazione dei farmaci (lo si può trovare anche online) e consegnatelo al commercialista.

Con il 730 precompilato fare il totale è molto più semplice perché le farmacie inviano gli scontrini parlanti al Ministero delle Entrate quindi voi dovete solo consegnare la vostra tessera sanitaria al negoziante prima che lo scontrino sia stampato.

La somma che viene detratta non è tantissima, ma è sempre meglio di nulla.

Esattamente è il 19% del totale con una franchigia di 129,11 euro.

Per esempio se in un anno spendete mille euro in farmaci:
1000 – 129,11 (franchigia) = 870,89 ora si calcola il 19% che è 165,47 che vengono detratti dal vostro imponibile.

Per evitare disguidi è meglio farsi fare gli scontrini sempre allo stesso nome, cioè al componente della famiglia che ha il reddito più alto.

In caso le ricette della mutua siano per una persona a carico (la moglie, il nonno o il figlio) è consigliabile presentarsi in farmacia con le tessere del capofamiglia e della persona intestataria della ricetta.

Si può chiedere di redigere lo scontrino usando la tessera sanitaria desiderata anche se la prescrizione è per un’altra persona.

Sullo scontrino le voci che puoi detrarre sono quello contrassegnate con:

  • Farmaco o f.co
  • SOP
  • OTC
  • Omeopatico
  • Preparazione galenica
  • Ticket
  • Ricetta

Raccolta Punti come al supermercato

Anche i farmacisti si sono accorti che gli italiani adorano i punti e si sono organizzati di conseguenza per utilizzare questo potente trucco di marketing.

Alcune raccolte punti che si possono fare anche in farmacia sono quelle Uniclub, Valore Salute, Profar, Fidelity Salus, Cliente Più, Club Salute.

Sicuramente ce ne saranno altre a livello più o meno locale quindi cerca nella tua zona.

Ricordati che le raccolte punti sono degli strumenti di marketing che hanno lo scopo di fidelizzare il cliente al punto vendita, ovvero che tu vada sempre nello stesso negozio per accumulare i punti con i tuoi acquisti per poi ottenere premi e sconti … sei veramente sicuro che sia così?

A volte è meglio risparmiare su ogni acquisto recandosi in negozi diversi, per verificarlo basta semplicemente fare qualche conto e usare un po’ di logica: le raccolte punti sono un costo per i negozi che le fanno e di queste spese devono rientrare …

I farmaci veterinari

Alcuni farmaci veterinari sono utilizzabili solo ed esclusivamente su animali spesso di una stessa specie e non di un’altra.

Se i farmaci prescritti su una ricetta dal vostro veterinario c’è poco da risparmiare.

Esistono però anche dei farmaci veterinari con un principio attivo che può essere utilizzato anche sull’uomo.

Essendo appetibili o in altra forma farmaceutica adatta per gli animali lo stesso principio attivo costa di più rispetto alla stessa referenza ad uso umano.

Cercate quindi on line se ci siano farmaci ad uso umano con lo stesso principio attivo e con lo stesso dosaggio, è molto comune con gli antibiotici.

I farmaci veterinari sono detraibili.

In conclusione

La salute è importante e curarsi può non essere alla portata economica di tutti, esistono alcune medicine che costano parecchio e sono indispensabili per la cura di alcune malattie.

Risparmiare sulle medicine è possibile, basta solo conoscerne i modi attraverso un’attenta informazione.

Fonti

Farmaci generici: http://www.assogenerici.org/

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Il Fermo Amministrativo [Guida 2020]

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Fermo Amministrativo

Se hai un debito con Equitalia, non sai cosa fare e non riesci ad estinguerlo allora è probabile che nei prossimi mesi potresti ricevere una comunicazione in cui sei avvisato del fermo amministrativo dell’auto.

Avere troppi debiti e non pagarli può comportare il rischio di ricevere dei fermi amministrativi da parte dell’Agenzia delle Entrate e da altri creditori, detti anche ganasce fiscali, sui mezzi di proprietà che si utilizzano per il normale spostamento.

Il fermo amministrativo del veicolo causa grossi problemi perché ad esempio non si è più in grado di recarsi sul luogo lavoro oppure non si è più in grado di utilizzare il mezzo di trasporto per svolgere il proprio lavoro come autotrasportatore o padroncino (è necessario in questo caso dimostrare che il mezzo di trasporto serve per lo svolgimento della professione) o ancora se si verificasse un’emergenza, come un familiare che non sta bene, non si avrebbe modo di trasportarlo dal medico o in ospedale soprattutto se si abita in zone difficilmente raggiungibili dall’ambulanza e dai mezzi di soccorso.

Il blocco amministrativo non si può evitare, ma dal 2016 (circolare 105/2016 vedi oltre) è possibile sospenderlo a patto di pagare la prima rata del debito sanzionato.

Sommario:

  • Cos’è il fermo amministrativo?
  • Cosa succede con il fermo auto?
  • Chi può emettere il fermo amministrativo?
  • Quando scade il fermo amministrativo? Si può cancellare?
  • Come verificare il fermo amministrativo dell’auto?
  • Si paga il bollo quando il veicolo è in fermo amministrativo?
  • Dove parcheggiare l’auto con fermo amministrativo?
  • Fermo amministrativo Equitalia 2020: come fare domanda per sospendere il blocco auto
  • Sospensione del fermo auto 2020: cosa succede se si salta il pagamento delle rate?
  • Prescrizione del fermo amministrativo
  • Quando il fermo amministrativo è illegittimo?

Cos’è il fermo amministrativo?

Il fermo amministrativo è un atto giuridico che ha un effetto forzoso nei confronti del debitore, la legge di riferimento è il D.P.R. n. 602 del 1973 e l’effetto è l’iscrizione del fermo giudiziario del veicolo al Pubblico Registro Automobilistico che ne acquisisce la proprietà.

Viene utilizzato soprattutto da Equitalia, Inps, dai Comuni, dallo Stato per riscuotere dei crediti che altro non sono che tasse e tributi non pagati.

All’atto pratico viene bloccata l’automobile in modo da recuperare dalla vendita del mezzo i soldi che si devono le le tasse.

Il blocco del veicolo viene effettuato anche sulle moto, sugli scooter, sui mezzi aziendali intestati al debitore sia come persona fisica che come persona giuridica.

Non è soggetta a fermo amministrativo l’auto del coniuge, ma lo sono tutti i mezzi di trasporto riconducibili al debitore inteso anche come titolare di un’attività commerciale o professionale.

Per esempio se il fermo amministrativo colpisce il titolare di un’impresa edile verranno messe le ganasce anche ai camion e ai furgoni della ditta.

Il fermo amministrativo può essere effettuato anche per riscuotere importi non particolarmente alti e molto più bassi della somma dovuta come le multe o il bollo dell’auto, gli importi possono essere minori e sbilanciati rispetto al valore dell’auto.

Per esempio il fermo amministrativo può essere per un debito con Equitalia di € 2.000 euro e il mezzo di trasporto bloccato può avere un valore di € 10.000.

Cosa succede con il fermo auto?

Quando si verifica il fermo dell’auto non è possibile circolare per le strade, se si viene fermati dalle autorità stradali per un controllo si riceve una sanzione salata (da 714 euro a 2.859 euro) e l’espropriazione del mezzo.

L’auto non può essere demolita, non può essere rimossa dal PRA, se è stata venduta successivamente al fermo auto non può né circolare e né essere rimossa dal PRA, non può essere esportata.

Anche nel caso in cui l’auto sia co-intestata a più proprietari viene iscritta al PRA, in questo caso gli altri proprietari possono chiudere il debito e poi rivalersi sul debitore oppure attendere che il debito venga saldato.

In caso di fermo amministrativo l’unica soluzione è quella di lasciare il mezzo di trasporto posteggiato nel box, in giardino o per strada senza poterlo guidare o spostare.

Chi può emettere il fermo amministrativo?

Il fermo amministrativo può essere emesso dalle Istituzioni che vantano un credito nei confronti del contribuente per mancato pagamento dell’IVA, dell’IRPEF, dell’ICI, del bollo auto, dei contributi pensionistici, di una o più multe e/o a causa del mancato pagamento di tasse e tributi anche locali di qualsiasi natura.

Può essere emesso da Equitalia, dallo Stato, dai comuni, dalle regioni, dall’Inps, o dalla Camera di Commercio.

Solitamente è Equitalia che notifica la cartella esattoriale per riscuotere i crediti, trascorsi 60 giorni che vengono concessi al debitore per saldare le sue pendenze, Equitalia emette il preavviso di fermo amministrativo come tentativo finale per sollecitare al pagamento.

Se neanche dopo quest’ultimo avviso (un vero e proprio ultimatum) e trascorsi ulteriori 20 giorni il debito non viene saldato, il mezzo di trasporto viene fermato anche se ha un valore di mercato molto più alto del debito.

Quando scade il fermo amministrativo? Si può cancellare?

Il blocco giuridico dell’auto non ha una scadenza ma può essere cancellato dopo aver saldato il debito. Se il debito continua ad esistere continua ad esistere il fermo amministrativo.

Il debito può essere rateizzato fino a 120 rate, sarà necessario accordarsi con Equitalia o con l’Ente di riscossione per un piano di rientro rateizzato.

Il fermo dell’auto viene cancellato esibendo al PRA i seguenti documenti:

  • il documento originale del provvedimento di revoca che viene consegnato dall’Ente di riscossione una volta che si è saldato il debito;
  • il certificato di proprietà del veicolo in cui potrà essere apposta sul retro una nota di richiesta;
  • nel caso non si utilizzi il certificato di proprietà per apporre la nota è possibile presentare in modello NP-3;
  • versare l’imposta di bollo di euro 32,00 se si adotta il certificato di proprietà con la nota oppure di euro 48,00 se si utilizza il documento NP-3.

Dopo aver visionato e verificato la richiesta di cancellazione il PRA rilascia un altro Certificato di Proprietà Digitale che andrà a sostituire il precedente.

Come verificare il fermo amministrativo dell’auto?

Per verificare se la propria auto ha subito un blocco giuridico si può richiedere la visura della targa presso gli uffici dell’Aci oppure online collegandosi al sito dell’Aci, il costo è di 6,00 euro con l’aggiunta di 2,32 euro più il costo dell’IVA nel caso in cui si richieda la visura online.

La visura si può richiedere anche presso le agenzie di pratiche auto (scuole guida) il costo sarà più elevato dal momento che verranno applicate le spese di mediazione dell’agenzia.

Si paga il bollo quando il veicolo è in fermo amministrativo?

Dal momento che non si è più possessori del veicolo il bollo auto (o tassa di circolazione) non deve essere pagato.

Dove parcheggiare l’auto con fermo amministrativo?

L’ideale sarebbe parcheggiare l’auto in un box, in un giardino in un cortile o in una qualsiasi proprietà privata propria (di un amico, di una parente o di un conoscente) perché in questo modo si eviterebbe di pagare l’assicurazione.

Se invece l’auto viene parcheggiata in strada o in altro luogo di proprietà pubblica è necessario pagare la polizza assicurativa perché in caso di sinistro si può chiedere l’indennizzo per il danno subíto.

Fermo amministrativo Equitalia 2020: come fare domanda per sospendere il blocco auto

Nel 2016 Equitalia con la circolare 105/2016 chiarifica come fare istanza per la sospensione del fermo amministrativo.

Per richiedere la sospensione è necessario aver ottenuto la rateizzazione del debito che può essere concordata fino a 120 mesi (10 anni).

La sospensione consente al proprietario del veicolo di poter continuare a circolare (indipendentemente dall’utilizzo in ambito lavorativo) fino a quando verrà saldata l’ultima rata del debito.

La procedura necessaria per sospendere il fermo auto è la seguente:

  1. Pagare la prima rata del piano di dilazione con Equitalia;
  2. Compilare il modulo per l’istanza di sospensione con i propri dati anagrafici e del veicolo;
  3. Recarsi allo sportello di Equitalia con l’istanza compilata e la fotocopia della quietanza della prima rata già versata.

Dopo aver ricevuto tutta la documentazione Equitalia dovrà esaminare:

  1. che la dilazione alla base della richiesta sia stata effettivamente concessa successivamente al 22 ottobre 2015 e non sia decaduta;
  2. che la rateazione includa tutte le cartelle non saldate per le quali è stato trascritto il fermo;
  3. che la prima rata del piano sia stata pagata interamente (comprovata dalla ricevuta di versamento).

Se tutte e tre le condizioni sono in essere Equitalia rilascia il consenso scritto relativo la sospensione del fermo: il richiedente, entro 60 giorni dal rilascio del consenso, dovrà presentare al PRA l’autorizzazione di Equitalia all’annotazione della sospensione del fermo.

Nel caso l’istanza non venga accettata Equitalia dovrà motivare per iscritto il rifiuto all’istanza di sospensione indicando il perché non è stato possibile accettare la domanda.

Sospensione del fermo auto 2020: cosa succede se si salta il pagamento delle rate?

In questo caso è necessario prestare molta attenzione alle scadenze del piano di dilazione, se non si pagano le rate la sospensione del fermo decade e viene immediatamente revocata.

Una volta revocata la sospensione, l’automobile sarà oggetto di pignoramento e vendita all’asta al fine di recuperare il credito.

Oltre che il debito iniziale verranno sottratti dalla somma della vendita all’asta anche tutte le spese accessorie per la pratica e gli interessi per il mancato pagamento.

Prescrizione del fermo amministrativo

Il fermo amministrativo viene prescritto quando siano trascorsi 3 anni dalla data di scadenza del bollo dell’auto e durante questi 36 mesi Equitalia non abbia notificato la cartella esattoriale.

Se Equitalia invia la cartella esattoriale dopo i 3 anni a partire dalla scadenza del bollo, sarà possibile presentare un ricorso alla Commissione Tributaria provinciale, entro 60 giorni a partire dalla data di notifica della cartella Equitalia.

La riscossione decade quando dopo aver ricevuto l’incarico di esazione del credito Equitalia non invia la cartella esattoriale entro 2 anni (24 mesi).

Quando il fermo amministrativo è illegittimo?

Il fermo amministrativo è illegittimo quando viene effettuato sui veicoli necessari allo svolgimento della professione e dell’attività d’impresa e sugli automezzi intestati a persone invalide o comunque adoperati per scopi assistenziali.

Per cancellare un fermo illegittimo è necessario:

  1. recarsi presso lo sportello di Equitalia entro 30 giorni dal ricevimento del preavviso di blocco giuridico;
  2. presentare le copie di: fattura di acquisto del veicolo, certificato di proprietà del veicolo, copia del libretto di circolazione, registro dei beni ammortizzabili o registro degli acquisti (per l’attività d’impresa), certificato di invalidità (per invalidi), certificato di accompagnamento (scopi assistenziali).

Se Equitalia non procede alla cancellazione si può richiedere il risarcimento danni.

In conclusione

Il fermo amministrativo può andare ad accumularsi nel sovraindebitamento di una persona e creare ulteriori problemi finanziari di indebitamento.

È utile pagare in tempo le cartelle esattoriali per non peggiorare la situazione finanziaria e rischiare di restare senza automobile anche per lunghi periodi di tempo.

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